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[Elena's point of view]

≪Non ci credo...≫ dico guardando Leo pavoneggiarsi con una ragazza dai capelli corti e neri e due occhi ghiaccio.
≪Potrei vomitare≫ concorda Nico accanto a me mandando giù un po' di coca-cola.
Abbiamo passeggiato finché il sole non è tramontato poi, siccome non ci bastava essere sopravvissuti un paio d'ore passeggiando nel centro di Manhattan, abbiamo deciso di entrare in un locale ehm... caotico, ecco.
Il nostro abbigliamento non è il massimo e, tantomeno, adatto al tipo di locale, ma con questa luce -anzi questo buio- non si notano molto le nostre maglie con su scritto "Campo Mezzosangue" e "SPQR".
Ho perso di vista le tre coppie di semidei appena entrati, probabilmente sono stati spazzati via dai gruppi di adolescenti ubriachi che non hanno nulla di meglio da fare il giorno dopo se non restare a letto con i postumi.
Sinceramente un po' li invidio, i ragazzi normali. Loro possono divertirsi, uscire con gli amici, partecipare a feste, balli di fine anno, avere una vita normale. Pagherei con il sangue per non dovermi preoccupare di essere divorata da qualcuno -o qualcosa- per una sola giornata, giuro.
In questo momento, dalla folla danzante dei ragazzi, si alzano volute di fumo che rimangono a mezz' aria e credo che se continueranno a fumare così non si vedrà più nulla nel locale.
Il tanfo è terribile; alcool e fumo sono una pessima combinazione, ma mi ci abituo in fretta anche perché non ho nessun'altra scelta.
Sento dei colpetti sulla spalla e mi giro per vedere quale superalcolizzato devo mandare a quel paese.
≪Non si saluta?≫ mi rimprovera un ragazzo.
≪Come?≫ strizzo gli occhi per cercare di vedere oltre la nube di fumo che ci separa.
≪Andiamo, non ci vediamo da solo tre settimane e tu già non ti ricordi di me?≫
Quando riesco a vedere oltre il fumo delle sigarette scorgo un ragazzo dai capelli biondi e leggermente brizzolati, occhi ammiccanti e di un colore più chiaro di un cielo in estate, fisico da Dio (non all'altezza degli Dei dell'Olimpo, ovviamente) che si intravede attraverso la maglietta sudata, deve essere un Weasley.
No, scherzi a parte, un Weasley sarebbe stato meglio, moooolto.
≪Joshua Evans?≫ chiedo anche se credo di conoscere già la risposta.
Il ragazzo spalanca le braccia come per abbracciarmi ed esclama: ≪In carne, ossa e muscoli≫
≪Il cervello sempre sul comodino mi raccomando≫ commento.
Fa il finto dispiaciuto e mi punta contro una bottiglia di birra.
≪Che ci fai tu qui? Non è il genere di posto adatto alle persone come te≫ si ferma per prendere un lungo sorso dalla bottiglia senza però smettere di guardarmi.
≪Sono dislessica, non autistica. Idiota≫ alzo gli occhi al cielo e lo spingo di lato, poi, mi allungo fino a prendere una bottiglia di coca-cola dal bancone.
Mi rigiro e cerco con lo sguardo Leo e vedo che è riuscito a guadagnarsi un ballo con la ragazza.
"Balla bene"
Sì è molto brava.
"Non lei, sciocca! Lui"
Si come vuoi, a me sembra più un tricheco che balla il cha-cha-cha, ma forse hai ragione tu.
≪Chi era?≫ mi chiede Nico avvicinandosi al mio orecchio.
Sussulto per la sorpresa: mi ero dimenticata di lui.
≪Joshua Evans, il pallone gonfiato della mia scuola, ma me ne sono liberata≫ dico soddisfatta.
Nico si avvicina ancora di più e sento dei brividi risalirmi dalla schiena.
≪Non credo proprio≫
Ed eccolo rispuntare con la sua birra, possibile che non si sia ancora levato dalle scatole? Come ho sempre sospettato, è molto lento di comprendonio.
≪Non sei cambiata≫ nota lui sedendosi sulla sedia accanto a me.
≪Neppure tu≫ ribatto.
≪Balliamo?≫
Ma possibile che non capisca che se ne deve andare?
≪Io non ballo, cercati un'altra≫
Mi giro verso Nico e sorseggio la mia coca sperando in un qualche incantesimo di Ecate che lo abbia trasformato in un ermellino o, ancora meglio, un cumulo di polvere.
≪Andiamo!≫ mi incita lui prendendomi per una spalla con una sua sudicia manona, che io schiaffeggio.
≪No.≫ rispondo secca.
≪Ma come credi di ballarla questa canzone?≫ interviene Nico a mia difesa
≪Le canzoni di Ed Sheeran...≫ incomincia Joshua in tono di rimprovero ≪...si possono sempre ballare≫
Ed Sheeran? Qualcuno ha detto Ed Sheeran? Ragazzi, sento il richiamo della natura.
≪Comunque no, balla con me≫ interviene Nico.
≪Come?≫
Non mi da il tempo di aggiungere nulla che mi toglie dalle mani la coca cola che stavo bevendo e mi trascina nella pista da ballo facendosi strada a gomitate tra i ragazzi.
≪Cosa vorresti fare?≫ gli chiedo.
Prima di schiaffeggiarlo voglio dargli l'opportunità di spiegarsi.
≪Ho un brutto presentimento≫
≪Uh, che nov-≫ mi fermo quando le mani di Nico si posano sui miei fianchi.
Abbasso lo sguardo per constatare che le cose non me le invento e poi fisso il figlio di Ade.
≪Che intenzioni hai?≫
≪Come vorresti ballare "I'm a mess?"≫ mi chiede ≪Non credo sia l'esatto prototipo di canzone movimentata≫
Io faccio spallucce e, titubante, unisco le mani dietro il suo collo. Iniziamo a muoverci a ritmo mentre ci guardiamo negli occhi.
È imbarazzante.
Tanto.
"Ah l'amore!"
Ma sta zitta! Che amore e amore? Mi ha uccisa.
"Sei ancora qui"
Anche tu, evapora.
Ad un certo punto, quasi come se ci fossimo letti nel pensiero, cantiamo la canzone che stiamo ballando.
See the flames inside my eyes.
It burns so bright I wanna feel your love.
Easy baby maybe I'm a light.
Before tonight I wanna fall in love.
And put your faith in my stomach
Alzo un sopracciglio sorpresa ≪Così conosci Ed Sheeran, eh?≫
Nico si stringe nelle spalle e canta la strofa successiva e ogni tanto accenna dei sorrisi, per il testo suppongo.
A mess of this time.
Late last night.
Drinking to suppress devotion.
With fingers intertwined I can't shake this feeling now.
We're going through the motions.
Hoping it stops
Non credevo fosse così bravo, ha una voce che non gli appartiene affatto quando canta. Credo che se qualcuno dovesse sentirlo cantare senza conoscerlo come lo conosco io finirebbe per credere di avere di fronte un soggetto docile, ma sappiamo che non lo è.
≪Sarebbe stato più grave se ti avessi detto di non conoscerlo affatto≫ mi fa notare subito dopo aver finito una strofa della canzone.
≪Hai ragione≫ concordo sorridendogli.
And though I've only caused you pain.
You know with all of my words.
With all this beloved.
Although all the lies spoke.
When you're my road walking me home.
Home, home, home, home cantiamo insieme a squarciagola e allegramente, come se domani non dovessimo partire per alcuna impresa fatale ≪See the flames inside my eyes.
It burns so bright I wanna feel your love.
Easy baby maybe I'm a light.
Before tonight I wanna fall in love.
And put your faith in my stomach
≪Quando hai imparato l'inglese?≫ mi chiede scrutandomi, come se la risposta c'è l'avessi attaccata sui vestiti con un post-️it.
≪Credo che mi abbiano dovuto insegnare l'italiano≫
La mia battuta squallida suscita una risata, appena udibile a causa della musica alta, da parte di Nico.
≪Scommetto che non riusciresti a tradurla≫
Sbaglio o mi sta sfidando?
≪Ah, vedremo. Tu canti. Io traduco≫ affermo indicando prima lui e poi me.
Sorride con un lato della bocca e continua con la strofa seguente.
A mess of this time.
Late last night.
Drinking to suppress devotion.
With fingers intertwined.
I can't shake this feeling now.
We're going through the motions
Io lo seguo a ruota e traduco il più velocemente possibile fra una pausa e l'altra. Tanto anche lui è Italiano dovrebbe capirmi lo stesso.
Hoping it stops.
And though I've only caused you pain.
You know with all of my words.
With all this beloved
≪Sperando che ciò finisca.
Pensando che ti ho causato solo dolore.
Lo sai, con le mie parole.
Con tutto questo amore.≫
Although all the lies spoke.
When you're my road walking me home.
Home, home, home, home≫ continua Nico sorridente, al che sorrido anche io e continuo con la traduzione.
≪Nonostante le bugie dette
Quando tu eri sul mio cammino portandomi a cas-≫
Qualcuno mi spinge e finisco addosso a Nico che non riesce a reggermi e cadiamo rovinosamente a terra.
Le mie labbra si posano sulle sue e spalanchiamo gli occhi, entrambi sorpresi, ma non riesco ad alzarmi e mi limito a scostare la testa imbarazzata. Mi mantengo con una sola mano mentre con l'altra sistemo una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
≪Scusa≫ mimo con le labbra, sicura che, se lo urlassi, non potrebbe sentirmi comunque. Tanto vale non consumare fiato.
Cerco di alzarmi per scappare in bagno o prendere un altro sorso di coca-cola oppure passare a qualcosa di più pesante, ma qualcosa me lo impedisce. Mi sento ancora più confusa quando vedo cosa ostacola i miei movimenti: le braccia del figlio di Ade.
Lo guardo interrogativa.
Perchè non mi fa alzare? Ha sviluppato una strana simpatia verso questo squallido pavimento?
≪Nico...?≫
Non ho il tempo di continuare che ci ritroviamo nella stessa situazione di poco fa.
Sento le guance prendere fuoco velocemente mentre Nico mi si avvicina sempre di più.
Sento le ossa sciogliersi e i muscoli irrigidirsi, mi sento male.
Mi chiedo quale forza sovrumana mi impedisca di schiaffeggiarlo.
Guardo negli occhi del ragazzo -guarderei altrove, ma è l'unica cosa che riesco a vedere- e, per la prima volta da quando li ho incontrati, scatenano una reazione strana in me.
Desiderio...?
Oh, porca vacca.
Sono da ricovero.
Sono.
Da.
Ricovero.
Perché? Con più di sette miliardi di persone proprio con lui?
Cazzo, è tutto sbagliato.
O forse no?
Perchè dovrebbe esserlo?
Negare non servirebbe, non ora.
Si, signore e signori.
Ho una...
una...
ho una co...
ho una cotta per Nico.
L'ho detto, ora non rompere più.
"Finalmente, finalmente!"
Quando le nostre lingue si incontrano trattengo l'impulso di scattare in piedi e scappare.
E se non gli piacesse?
Se prima c'era un briciolo d'amicizia adesso non ci sarà più nulla se non odio o imbarazzo.
Perchè è così difficile amare qualcuno?
"Hai detto amare...!"
Si, non cagarmi il cazzo che sto in ansia e potrei far qualcosa della quale mi pentirei subito, fa silenzio.
"Quindi non è una cotta, ti sei proprio innamorata"
Si cazzo, si.
Se pensare sempre una persona e farsi film mentali su eventuali incontri segreti è amore, allora si, sono innamorata di Nico dall'età della pietra.
Non so cos'è stato a far 'scattare la scintilla' ma è successo.
Forse è stato il suo completo disinteressamento per i rapporti umani?
Il fatto che fosse silenzioso?
La quasi certezza che sarebbe stata una storia impossibile?
Ah, non lo so, ma è certo al centoventi percento che le sfide mi piacciono.
Si, dai, prendiamola così.
La mia storia con Nico del tutto senza capo e coda è una sfida, una sfida per me stessa. Per provarmi che ho perso anche l'ultimo briciolo di sanità mentale che mi era rimasto.

Hola.
Scusate taaaaaaanto il ritardo.
Spero di essermi fatta perdonare ^.^
Probabilmente non è un granchè, ma che ci volete fare? Non è il mio forte .-.
Mi dissolvo, ou revoir.

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