[Elena's point of view]
Il tempo sembra rallentare.
I miei muscoli si irrigidiscono, il mio respiro rimane mozzato e il mio verso di sorpresa echeggia lento nella grotta.
Elena tenta inutilmente di farmi da scudo con il suo corpo e la lama di Liliana mi colpisce il fianco facendo spuntare la punta della lama in fondo alla mia schiena.
Il corpo della vestale smette di essere color carne e lascia posto a un bianco cadaverico, le orbite si ribaltano e diventano completamente bianche così come i suoi capelli che perdono velocemente colore; la sua pelle inizia a riempirsi di rughe e in pochi attimi si trasforma in cenere. Di lei, c'è solo un brutto ricordo.
Liliana estrae velocemente la spada e la scaglia lontano, poco dopo si sente un suono metallico quando sbatte contro la parete rocciosa di fronte all'entrata; mi sorregge per non farmi cadere di peso e mi distende poggiando la mia testa sulle sue gambe.
Io ignoro quello che succede e mi alzo la maglietta, tocco la pelle nei punti in cui dovrei avere una ferita, ma non c'è neppure una cicatrice, come se fosse tutto un sogno e non fosse successo nulla.
Ritorno a respirare quando mi accorgo di aver trattenuto il fiato, mi risistemo la maglia e mi avvicino a loro.
≪Non morirai, te lo giuro sulle rive dello Stige≫ mi promette Liliana con un sorriso.
≪Non avresti dovuto dirlo≫ mormoro mentre premo sull'emorragia con la maglia spiegazzata che Liliana mi ha offerto in funzione di straccio.
È rimasta in canottiera e mi stupisco nell'intravedere un fisico ben allenato, cosa molto strana dato che non era mai stata al campo e che non ci sarebbe stata fino a questo pomeriggio.
≪Naponos lo ha giurato a me ed io l'ho appena giurato a te, tu lo devi giurare a te stessa. È un ciclo continuo, capisci?≫
≪Naponos?≫ ripetiamo sia io che l'altra io ≪Quando? Tu lo sapevi... Sapevi che avresti dovuto farlo sin dall'inizio.≫ continua lei.
Liliana annuisce e mentre mi controlla la ferita dei passi riecheggiano nella grotta; lei mi guarda dritto negli occhi ≪Era un patto tra me e Naponos, loro non ne sapevano nulla, non dirgli nulla.≫
Io annuisco e tento di sbirciare verso l'entrata della grotta, ma Liliana mi immobilizza per poter sistemare una strana crema colorata sulla ferita. I passi sono aumentati e moltiplicati a causa dell'eco. Sembra che stia entrando un esercito piuttosto che due ragazzi soltanto.
≪Liliana?≫ la chiama Joshua e lei si gira immediatamente lasciando entrambe le mani sul mio busto guardando il figlio di Apollo con gli occhi gonfi; gli sorride debolmente e poi torna a concentrarsi sulla ferita.
Io mi alzo in piedi e corro verso l'uscita. Non sono davvero nella grotta, ma mi sento oppressa dall'ansia e dallo spazio chiuso. Ho bisogno di aria e della luce del sole delle visioni, ho sentito dire che fa bene.
Non mi ero accorta della lontananza dell'entrata e quando capisco quanta strada ho da fare affretto il passo. Sento i muscoli delle gambe pompare e bruciare tanta la velocitá e finisco con lo sbattere contro Nico. Per l'impatto finisco a terra, ma lui non sembra aver subito danni oltre a un po' di polvere di mostro e qualche gaffio, che sicuramente non gli ho procurato io adesso, e continua a camminare verso Liliana, me e Joshua. Ha lo sguardo puntato su di noi, ed ho potuto leggere nei suoi occhi la stanchezza, ma anche lo stupore. Non ho comunque il tempo di chiedergli il perchè, non solo perchè non mi sentirebbe.
Nel fra tempo mi rialzo e continuo a correre finchè la luce del sole non mi scioglie gli occhi e mi riscalda le ossa.
È questo che Elena voleva nascondermi? La sua sconfitta o il colpo a tradimento di Liliana?
Non avrebbe avuto motivo di fare una cosa del genere, ma lo ha fatto comunque ed un motivo ci sarà, lei non era il tipo di persona che lascia le cose al caso. C'è un motivo, un maledetto motivo che non conosco e voglio conoscere.
A qualche metro da me c'è la voragine per un viaggio espresso nel Tartaro e tutt'intorno ci sono le armi dei mostri che non sono cadute con loro.
Erano molti i mostri, ma i ragazzi li hanno combattuti da soli e sono riusciti a sconfiggerli tutti grazie alle loro capacità. O forse Naponos ha aiutato anche loro? E perchè non ha aiutato me?
Credevo che un po' d'aria mi avrebbe aiutata, ma mi sento ancora più oppressa nei miei stessi pensieri.
Non so neppure come svegliarmi.
Sai quando inizia ma non sai quando finisce.
Osservo meglio New Orleans, i suoi palazzi, il cielo che si colora di arancione e mi chiedo se mai riuscirò a capire il perchè di questo, o meglio, di quello che mi succederà, ovvero: la mia perdita di memoria.
Sento che i ragazzi mi chiamano, ma nonostante sappia che non si riferiscono a me, ma alla ragazza con un buco nel fianco, mi volto e rimango parecchio disorientata quando mi ritrovo vicino all'altare su cui troneggia una ben visibile crepa.
Liliana mi sta dando dei colpetti sulle guance non so per quale motivo ed io istintivamente imito una smorfia di dolore, Joshua tiene le mie gambe in alto per le caviglie mentre mi chiama ripetutamente. Nessuno si preoccupa più della mia ferita, poi poso lo sguardo sul mio busto e noto che non c'è nessuna ferita di cui preoccuparsi e Liliana si trova in canottiera senza un motivo razionale.
"Stupida ragazzina!" sento urlare nella grotta.
Mi guardo attorno e guardo Joshua e Liliana, ma non credo possano sentirla.
Di colpo mi ritrovo una figura dorata di fronte agli occhi; è vaporosa e impalpabile, non è reale.
"Pagherai per la mia sconfitta" continua alzano la voce ed è quì che capisco che lei non se ne andrà veramente se non dopo avermi dato il colpo di grazia.
Assottiglio gli occhi per vedere meglio il volto della figura: occhi castani e gelidi, lineamenti definiti e sguardo fiero, anche nella morte sembra essere fiera di ciò che ha fatto.
Mi prende per le spalle e mi stupisco della forza delle sue mani, inaspettatamente salde per quanto siano vaporose; avvicina i suoi occhi ai miei e li spalanca, freddi come il marmo.
"Soffrirete! Tu e tutti quelli che ami! Non avrai pace, porterò tutto ciò che ti rende felice lontano da te. Proverete il mio stesso dolore e questa volta non potrai fare niente per fermarmi. Questo non è un addio, tienilo a mente sempre, il mio è un arrivederci perchè io e te ci te incontreremo spesso. Sarà a me che penserai ogni volta che qualcosa andrà male, ogni tuo pensiero tenebroso e buio sarà per me, resterò per sempre nella tua mente. Il mio è un a presto. Allora, a prestissimo"
Dopo l'eco del suo saluto non sento più niente, nè i miei passi sul terreno, nè quelli dei miei amici, nulla se non la voce di Elena mentre mi urlava quelle cose orribili.
Avrà sempre un posto nella mia mente, si, non c'era bisogno di ricordarmelo, perchè certe cose ti segnano a vita, ma per quanto riguarda la sofferenza mia e di chi mi sta attorno, non conosco il motivo.
Mi sento letteralmente cadere nel vuoto come se stessi facendo un viaggio ombra, la sensazione è la stessa, ma al contrario della prima volta non ci sono nè Nico nè la signora O'Leary su cui fare affidamento e la sensazione di soffocamento e disorientamento è moltiplicata. Sto... morendo?
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...