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[Jenny's (Elena's mother) point of view]

Annabeth annuisce e si abbandona sulla sedia.
≪Dove ero rimasta?≫ domando.
≪Alla voce che la chiamava≫ mi suggerisce il ricciolino.
≪Grazie mille. Bene, dicevo: mi allontanai e seguii la voce≫
≪Cosa le diceva?≫ mi interrompe un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verdemare.
≪Ora ci arrivo, tre secondi e ci arrivo≫ dico facendo segno di stare calmo con le mani ≪Mi parlava di una profezia che riguardava l'ascesa al potere di una ragazza 'condannata ingiustamente' e che si sarebbe avverata a condizione di lasciare mia figlia li e andarmene, così che la voce potesse prendersene cura≫
≪E lei? Cosa fece?≫ mi interrompe il ricciolino, ancora.
E vabbene che i semidei sono iperattivi, però questo è abusarne!
≪Ma secondo te Leo? Se l'è mangiata!≫ lo rimprovera Piper. Il ragazzo -"Leo?"- sbuffa e incrocia le braccia all'altezza del petto.
≪Non esattamente, Piper≫ le sorrido e continuo il discorso scrivendomi un appunto nella mente che mi ricorda di schiaffeggiare così forte la faccia del ragazzo tanto da renderla più gonfia di una mongolfiera ≪Ovvio che le dissi che mia figlia poteva scordarsela ed in quel momento... Elena... ha urlato, un urlo che mi diceva tante cose, che mi trasmetteva paura, richiesta di aiuto, terrore. Corsi chiamando più volte il suo nome, ma quando la trovai era... lei era...≫ non riesco a continuare, mi si è incrinata la voce. Poggio i gomiti sulle gambe e tengo la testa con le mani.
Quel l'urlo di quella bambina di dieci anni mi è rimasto impresso a fuoco nella mente e non faccio altro che fare incubi su di questo.
≪Ma non può essere finita così≫ protesta uno di loro.
≪Infatti≫ alzo la testa e mi ricompongo sulla poltrona ≪non è finita. Dopo alcuni istanti è apparso mio padre, che aveva assistito a tutto dall'Olimpo, mi rassicurò sulle sorti di Elena, sul fatto che lei non era morta perché non poteva morire, ma per tornare dal regno dei morti avrebbe dovuto trovare da sé la strada≫
≪Suo padre è un Dio dell'Olimpo?≫ mi chiede la ragazza dagli occhi oro visibilmente shoccata dalla notizia.
Annuisco. Oramai penso che lo abbiate capito che sono una mezzosangue, mi sono lasciata scappare troppi particolari.
≪Credo di sapere anche chi sia il suo genitore divino≫ interviene il ragazzo dagli occhi verdemare.
≪Certo che lo sai, figlio di Poseidone≫ rivolgo il mio sguardo verso Annabeth che sta guardando il ragazzo con occhi infuocati ≪Puoi dirlo≫ lo incito.
≪Z-Zeus≫ dice titubante.
In questo istante si sentono rimbombare dei tuoni.
≪Ora piantala di fare tanto il duro!≫ urlo al soffitto, rivolta a mio padre.
≪Allora, voi siete fratelli?≫ Piper indica prima me e poi un ragazzo biondo.
≪Zeus?≫ chiedo indicandolo.
≪No, Giove, ma è strano che lei sia mia sorella...≫ cerca di giustificarsi.
Lo capisco, ma non ho certo scelto io il mio genitore divino.
≪Percy≫ rivolgo il mio sguardo ad Annabeth che sembra ancora voler ridurre in cenere il ragazzo ≪Cosa dice la profezia?≫ gli chiede la figlia di Atena.
Il figlio di Poseidone inizia a torturarsi le mani senza guardare la ragazza.
≪La conosce?≫ chiedo.
Quella profezia. Un mucchietto di parole accatastate che mi hanno causato un sacco di grattacapi e notti insonni. Non ho mai saputo cosa dicesse di preciso quella profezia, ma di sicuro non c'era scritto nulla di rassicurante.
Il ragazzo annuisce e la recita.
I quattro figli degli opposti si riuniranno nel giorno sacro a Giove.
Porteranno con loro un dono che poco duole.
Ombra e Luce collaboreranno e Cielo e Mare un antico strappo risaneranno.
Combatteranno l'antica nemica cha ha tanto atteso e il velo nero su di esso verrà steso.≫ il ragazzo termina il tutto con un sospiro, come se fosse contento di liberarsi di quel peso.
Non promette nulla di buono, neanche lontanamente.
≪Cerchiamo di interpretarla≫ propone Annabeth ≪Una dei figli degli opposti è Elena≫
≪Cosa te lo fa pensare?≫ il semi-assassino di mia figlia decide di prendere parte alla conversazione.
≪Mare e Cielo, Poseidone e Zeus≫ suggerì Piper.
Il ragazzo annuisce soddisfatto e continua a rigirarsi l'anello a forma di teschio fra le dita.
≪Parla di quattro figli, ma opposti di cosa di preciso?≫ interviene il figlio di Giove.
≪Fuoco e acqua?≫ propone il riccio.
≪C'è già una figlia di Poseidone≫ gli faccio notare.
≪Due è meglio di uno≫ si giustifica e torna a giocare con i suoi fermacarte.
≪Zeus e Iride, fulmini e arcobaleno≫ propone Piper.
≪C'è né anche per Zeus≫ le ricordai.
≪Ares e Atena, saggezza e guerra≫ propone Percy, ma non mi suona molto bene.
≪Atena è anche la dea della strategia militare, è la stessa cosa Testa D'Alghe≫ lo rimprovera Annabeth.
≪Chiedo scusa Sapientona≫ Percy accenna ad un inchino provocando un leggero sorriso da parte di Annabeth.
Se la vista non mi ingannava quì gatta ci cova.
≪Ci vuole qualcosa di più netto≫ dico.
≪Ombra e Luce≫ sussurra qualcuno, ma non capisco chi.
≪Esatto! Ade e Apollo!≫ esulta il ragazzo dai lineamenti asiatici.
≪Giusto ragazzo!≫ mi congratulo con lui sorridendogli.
Rimaniamo tutti in silenzio per alcuni secondi, poi la figlia di Afrodite rompe il silenzio.
≪Abbiamo solo due semidei, ce ne mancano altri due, idee?≫
Mi guardo attorno, come se la risposta potesse trovarsi scritta sui muri a caratteri cubitali, ma trovo solamente l'orologio che segna un orario spaventoso: 12:38, di notte.
Come ho fatto a non accorgermene?
Abbiamo anche saltato la cena, non va bene.
≪Sarà meglio parlarne domattina, è tardi. Potete restare qui, ci sono due stanze per gli ospiti, le ultime del corridoio, per la precisione≫ mi alzo dalla sedia e vado ad aprire la cassapanca dove trovo un bel po' di cuscini ≪Questi sono i cuscini, per qualsiasi cosa: quella è la cucina, quello il bagno e...Serve altro?≫ chiedo alla fine girandomi verso i semidei che mi guardano con una faccia che va ben oltre la stupita.
≪Non vogliamo disturbarla, signora Tedesco≫ dice la ragazza dalla carnagione scura.
≪Nessun disturbo e chiamami Jenny≫ le sorrido, mi viene automatico sorridere, anche se sarei dovuta essere più triste che mai, ma non sarebbe servito a molto esserlo ≪Piuttosto, pegasi o bighe?≫ chiedo loro.
≪Pegasi≫ rispondono all unisono.
≪Garage≫ gli indico la porta del garage e mi avvio verso la stanza di Elena, dove passerò la notte ≪Buonanotte ragazzi≫
≪Buonanotte signora Ted... Ehm Jenny≫ mi saluta Piper, io le rispondo con un cenno della mano e chiudo la porta alle mie spalle.

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