XXXVIII

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Gomen Nasai Gomen Nasai Gomen Nasai Gomen Nasai Gomen Nasai. Scusate Scusate Scusate Scusate! Sono una cattiva scrittrice non aggiorno dal paleolitico *si bacchetta le mani(?)*

[Elena's point of view]

≪Non posso dire la stessa cosa≫ dice lei e risponde al saluto con una smorfia.
Elena storce la bocca e poi annuisce comprensiva ≪Non ti biasimo, stai per fare un giro nei campi della Pena, non lo augurerei a nessuno, ma è necessario≫
≪E cosa ne sai tu sei campi della Pena?Cosa ne sai? Potrebbe anche esserci un parco giochi.≫ chiedo.
≪Se non erro, hai fatto un sogno che riguardava la mia condanna a morte, no? Bene, c'eri anche tu quando quella stanza si è riempita di sabba e terra, suppongo. Mi stupisco che tu non abbia fatto prima due più due e non abbia capito che sono già morta in passato, mi deludi.≫
Scavo nella mia memoria e, quando il ricordo riaffiora, tento con tutta me stessa di scacciare le sensazioni che ho provato.
≪Si, e tu come lo sai? Mi hai forse vista?≫
≪Okay, preparati allo shock≫ dice lei aprendo le mani nella mia direzione e accavallando le gambe ≪Tutti i tuoi sogni, da quando sei nata fino ad adesso, sono stati controllati da me≫
Per qualche secondo ho come l'impressione che abbia messo in pausa la visione perchè riesco a richiamare alla mente tutte le cose orribili che ho sognato in tutta la mia vita.
≪Eri tu!≫ sbotto indicandola con la punta della spada ≪Ho creduto di impazzire, ogni sera mi facevi rivivere scene orribili, morti sanguinose, fuochi ardenti nelle città e uomini barbuti che sbraitavano a destra e manca, ho creduto di impazzire ed ho passato un anno della mia vita fra uno psichiatra e l'altro. Mi hai rovinato l'infanzia.≫
≪Stai per porre fine alle tue sofferenze≫ dice lei sorridendomi felice.
A questo punto non so se considerarlo un sorriso compassionevole o quello di un pazzo psicopatico.
≪Come potrebbe scegliere di uccidersi?≫ chiede Liliana accorrendo in mia difesa; deve aver sicuramente notato la mia esitazione ≪Andiamo è assurdo, soprattutto se stiamo parlando di fare un favore a te e di condannare l'umanità.≫
≪Al contrario di lei, conosco il suo difetto fatale e comunque, lei non si suiciderà, ma si sacrificherà, una cosa ben diversa.≫ spiega scendendo dall'altare e camminando nella mia direzione.
Impugno la spada e mi preparo a combattere contro un nemico imbattibile, ma lei -con tutta la grazia che si possa trovare sulla faccia della terra- abbassa la punta della mia arma con l'indice.
≪Il mio cosa?≫ chiedo.
≪Il tuo difetto fatale. Cosa insegna Chirone a voi ragazzi al campo?≫ il suo tono di voce è abbastanza irritato.
≪Come lo conosci?≫ chiedo rialzando l'arma e puntandogliela al petto.
≪Chi è Chirone?≫ chiede Liliana guardando prima me e poi Elena circospetta.
≪Lascia stare, Liliana≫ dico senza girarmi verso di lei ≪Tu mi dirai come fai a conoscere il campo e Chirone≫
≪Perchè dovrei? In fondo non ti dovrebbe interessare, stai per morire.≫ mi chiede girandosi e dandomi le spalle e ritornando a passi lenti verso l'altare.
A quanto pare le piace proprio il suo 'trono'.
≪Non lo so≫ ammetto.
≪Bene, allora passiamo a ciò che è davvero importante≫ si gira di spalle e bisbiglia qualcosa ad una gorgone che annuisce e si allontana ≪Non è niente di personale, sappiatelo≫
Rimango disorientata dalle sue parole, non so che cavolo mi stia a significare che non abbia nulla di personale. Mi guardo attorno, ma quando mi accorgo di ciò che sta per fare è troppo tardi per passare all'attacco. Due gorgoni trattengono Liliana come un salame: sospesa in aria sia per le gambe che per le braccia e le è impossibile usare la spada. Io impugno la mia e mi precipito su di loro, ma un brusco spostamento d'aria mi fa cadere di lato scivolando sulle mani. Mi rimetto velocemente in piedi mentre Liliana urla insulti molto pesanti alle due gorgoni, senza risparmiare le loro gambe, e mi precipito verso la mia spada che non so come si trova a svariati metri distante da me.
≪Lasciala!≫ urlo impugnando nuovamente la mia spada con qualche difficoltà a causa delle ferite alle mani ≪Ho detto di lasciarla!≫
≪Mi dispiace deludere le tue aspettative≫ interviene Elena ≪Ma non la lascerò finchè tu non avrai recitato il discorso di apertura≫
Io e Liliana ripetiamo all'unisono: ≪Discorso di apertura?≫
Elena alza gli occhi al cielo ≪Si, apertura del nuovo mondo senza Dei subdoli e meschini, apertura del paradiso, insomma≫
≪Cosa stai farneticando?≫ chiedo.
≪Io assolutamente niente!≫ si difende portando entrambe le mani al petto ≪Piuttosto tu, cosa credi di risolvere stando dalla parte degli Dei? Loro ti stanno usando proprio in questo momento e tu non te ne accorgi≫
Allento la presa sulla mia arma e lascio respirare le nocche che stanno diventando color rosso sangue e la guardo incuriosita ≪Proprio adesso? Non... non ti capisco.≫
≪A cosa credi che servano le profezie?≫ mi chiede, ma il suo tono mi fa pensare a tutto tranne che questa sia una domanda, tuttavia le rispondo.
≪Per... be'...servono a... perché non me lo dici tu?≫
≪Volentieri≫ dice sorridente ≪Servono per affidarvi compiti che gli Dei non possono svolgere. Gli Dei non possono interferire con me ed hanno usato voi per poter salvare le loro chiappe divine≫
≪Cosa stai farneticando? Ancora?≫ le chiede Liliana urlando tanto da creare l'eco.
≪Tu sei al loro servizio!≫ mi addita Elena ≪Una pedina nelle loro mani, una carta da giocare, l'ultima spiaggia, perchè dopo di te niente mi impedirà di mettere fine alle loro vite immortali. Verranno incatenati e fatti a brandelli per poi prendere un bel biglietto per il Tartaro; passeranno il resto dell'eternità a cercare i pezzi di loro stessi e ci vorranno migliaia di anni prima che riescano a ricomporre una sola cellula e, nel frattempo, io prenderò il loro posto sull'Olimpo≫
Oh.
Miei.
Dei.
Ha bisogno di rivedere le sue priorità.
Vuole uccidere degli esseri immortali per poi governare il mondo.
Questa faccenda mi sembra appena uscita da un libro fantasy, uno di quelli dove gli antagonisti cercano di impossessarsi del mondo e uccidere tutti quegli che vi abitano non considerando il fatto che poi rimarrebbero gli unici e sarebbero mooooolto soli e che non avrebbero nessuno da governare.
≪La faccenda si prospetta...uhm... interessante, ma perchè tutto questo odio? Se hai tutto questo potere perchè non lo usi per aiutare i semidei piuttosto che uccidere i loro genitori?≫ le chiedo.
≪Non capite nulla!≫ si lamenta, mentre tutta la grazia che aveva viene sostituita dalla pazzia ≪Per millenni i vostri 'paparini' hanno ucciso senza che nulla gli si ritorcesse contro, io sto solo cercando di portare giustizia. Io sarò la giustizia.≫
≪Ho atteso millenni!≫ continua ≪E l'odio verso gli Dei è stata l'unica cosa che mi ha aiutata a non mollare. Sapere che un giorno li avrei visti morire a causa dei loro stessi poteri ha fatto si che riuscissi ad arrivare a questo e tu, Elena, sei il pezzo mancante≫
Non mi sento affatto onorata, ma per nulla proprio.
Essere il pezzo mancante di un puzzle che potrebbe ucciderci tutti non aiuta per niente la mia situazione e sono estremamente tentata di correre verso l'uscita della grotta per poi farmi calpestare da qualche ciclope o di gettarmi in quell'adorabile buco nel cemento.
≪Tu sei pazza!≫ le urla contro Liliana mentre scalcia per liberarsi ≪L'odio ti ha corroso il cervello! Uccidendo gli Dei ci condannerai tutti!≫
≪Tu dovresti capirmi più di tutti!≫ la rimprovera ≪Uccidendo gli dei non farò altro che migliorare il mondo, niente semidei uccisi in battaglia e niente più mostri nel Tartaro, saranno liberi e innocui≫
≪Queste cose...≫ fa la figlia di Zeus guardando le gorgoni ≪...innocue? Di cosa ti fai? I mostri sono nostri nemici e non cani da compagnia! Ci hanno uccisi per secoli mangiando i nostri simili. E tu questi li chiami innocui?≫
≪Gli Dei non sono migliori!≫ ribatte Elena ≪Se ne stanno li, sul loro trono, a guardarvi mentre combattete e morirete per loro. Non fanno niente. Niente! Dimmi Liliana, dove era tuo padre quando quegli Arabi si sono fatti saltare in aria nella tua scuola? Dove sono gli dei quando nel mondo ci sono le guerre? Migliaia di persone muoiono e loro traggono vantaggio, come Ares, lui se la spassa sui campi di battaglia e sarà questo a ucciderlo.≫
≪Cosa ne sai? Cosa ne sai tu? Che ne puoi sapere? Sono ancora qui dopo quel l'attentato e devo ringraziare il Fato per questo. Il Fato è una divinità perciò erano lì! Tutti≫ urla e questa volta quando da un calcio sul mento di una delle gorgoni riesce a liberarsi e corre verso Elena con la spada sguainata.
Io invece rimango qui, impietrita dal terrore e dalla consapevolezza che ciò che ha detto Elena è la verità.
Cosa hanno mai fatto gli Dei per noi?

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