Cassian stava seduto su un tronco tagliato a fissare la pietra al collo, era sconvolto.
Pensava a tutto quello che aveva detto sugli Omega, a quanto li considerasse un peso, a quanto li considerava indegni di lui; in quel momento desiró con tutto se stesso di avere un Omega come compagno.
Ma la dea della luna era subdola nelle sue decisioni: a lui che non voleva un compagno perché Omega, gli fu dato un compagno Delta; la sua continua richiesta era stata esaudita, ma la maledizione che incombeva ora su di lui era mille volte peggio.
Fin da bambino gli era stato insegnato che il genere dei Delta fosse non solo estremamente pericoloso e da evitare, ma anche che la Dea della Luna, la loro grande madre, li avesse maledetti dall'inizio dei tempi per aver cercato di distruggere l'equilibrio del mondo.
Al solo pensare a come gli si era sottomesso facilmente gli venne la pelle d'oca, eppure una parte di sé pensava intensamente a quanto fosse stato giusto.
Improvvisamente dei rumori di passi lo destarono dai propri pensieri e, alzando gli occhi, notò un gruppo di uomini arrivare verso di lui.
A capo del gruppo c'era suo padre, Caino.Appena il grande Alfa vide il figlio gli andò in contro, per poi tirare un manrovescio sulla guancia di quest'ultimo.
Cassian cadde a terra con un tonfo secco, sentendo la guancia bruciare dal dolore e la vergogna stringergli lo stomaco.
Caino < Ti era stato chiaramente ordinato di rimanere in contatto con il branco! Ti sei allontanato senza dare alcun segno di localizzazione! >
Il ragazzo stette in silenzio, profondamente mortificato e in preda alle più svariate emozioni: era felice per aver trovato il suo compagno, era terrorizzato dall'idea che questo fosse un Delta, era arrabbiato con sé stesso per aver deluso ancora suo padre.
Il castano si portò una mano al viso tenendo la testa bassa e non accennando ad alzarla.
Caino < D'ora in avanti ti proibisco di entrare nel bosco o le conseguenze saranno molto gravi >
Detto ciò il capobranco si voltò e si diresse verso il villaggio insieme agli altri Beta; solo uno di questi si avvicinò al giovane Alfa.
Sentendo la presenza di qualcuno, Cassian alzò il viso per incontrare quello di Cormak, il suo futuro Beta e migliore amico.
Il ragazzo si sedette al fianco dell'Alfa, scostandosi i capelli biondi che gli cadevano davanti agli occhi.
Cormak < Non ci riesci proprio a stare fuori dai guai, vero? >
Cassian si massaggió la guancia sentendosi un po' imbarazzato.
Cassian < Questa volta i guai hanno cercato me >
Il biondo gli si mise ancora più vicino e gli sorrise complice.
Cormak < Racontami tutto >
Cassian < Sono stato attaccato dall'orso >
Cormak fece un'espressione stupita ma rimase in silenzio per ascoltare le parole dell'amico soprattutto per il suo aspetto infredibmente turbato, che di certo non poteva dipendere da un semplice attacco di un orso.
Cassian < Tuttavia non è riuscito a ferirmi, un lupo, un Solitario mi ha aiutato >
< Cosa voleva da te? > disse il biondo già sulla difensiva all'idea di un Solitario vicino al territorio.
Cassian < Niente, ha ucciso l'orso e se l'è mangiato. Anzi sembrava che gli fossi solo d'impiccio >
Cormak rimase solo in silenzio, un po' sconcertato dalle parole dell'Alfa; di solito i Solitari, lupi cacciati dai propri branchi per svariati motivi o nati da altri Solitari, uccidevano i lupi dei branchi per prenderne il posto o li aiutavano per farli indebitare nei loro confronti e ottenere un ruolo nel branco.
Cassian < Ma non è questo il punto. Questo lupo è il mio compagno >
Cormak < Come può un Omega uccidere un orso che ha fatto a pezzi dei Beta?! >
Il ragazzo era sinceramente sconcertato, non si era mai sentito parlare di Omega Solitari, dati che questi erano molto preziosi e mai allontanati dai branchi; e se mai fosse accaduto di certo non sarebbero sopravvissuti a lungo. Così si chiese se Cassian non avesse semplicemente preso una gran cotta, o meglio, lo speró.
Cassian < L-lui non è un Omega >
L'Alfa sentì chiaramente il cuore del Beta mancare un battito e così fece anche il suo.
Cormak < Dimmi che stai scherzando, cos'altro mai potrebbe essere? Un Alfa può avere solo un Omega come compagno; al massimo lo puòcondividere con un altro Alfa con cui ha un legame quasi di sangue. Si tratta di un Alfa? Se è così chiamalo qui, così che insieme possiate cercare il vostro Omega >
Cassian scosse la testa afflitto < È un Delta >
Ci furono vari minuti di silenzio nei quali entrambi i lupi soppesarono le parole che si erano scambiati.
L'Alfa si sentiva irrequieto, credeva che da un momento all'altro il biondo lo avrebbe cacciato via malamente e andando a raccontare a tutto il branco dello scandalo.
Dopo un po' Cormak si alzò in piedi e gli tese la mano, cercando di non mostrare i tremori d'ansia e di donargli il suo miglior sorriso.
Cormak < Andiamo, parleremo con la Sciamana >
I due assunsero la forma di lupo e corsero verso il villaggio.
Nel frattempo Elias era rimasto davanti all'entrata della propria tana, il coltello fra le mani e la carcassa dell'orso davanti a sé.
Si sentiva strano e non sapeva cosa avesse improvvisamente il suo lupo per essere così agitato.
Il ragazzo sentiva uno strano vuoto nel petto da quando quel ragazzino, Cassian, quell'Alfa, era scappato via.
Nella sua solitudine cercava di tornare indietro con la mente, nei ricordi passati, per cercare qualche informazione sui "compagni", ma niente.
Con un sonoro sbuffo di frustrazione tornò a tagliare la pelliccia; finì a notte fonda.
Come al solito buttó via la carcassa ed entrò nella tana per poi avvolgersi nella nuova pelliccia.
Il moro si mise ad osservare il soffitto della caverna con i suoi occhi bicolore e la testa pesante, piena di pensieri.
Voltò leggermente la testa per puntare gli occhi su un piccolo talismano fatto con i rametti secchi; lo accarezzò con le dita consumate dal freddo e dalla fatica. Mille ricordi affollarono la mente del Delta.
Elias < Oh mamma, tu sicuramente sapresti cosa fare >
Una singola lacrima solcó il suo viso tradendo quella solida maschera di freddezza, come una frattura sulla ceramica.
La scacciò con un gesto secco della mano prima di voltarsi dall'altra parte e sospirare.
Si rigirò per ore intere senza riuscire a prendere sonno e, quando il sole prese ad affacciarsi timidamente all'orizzonte, il moro decise di uscire per cacciare.
Si trasformò nel suo enorme lupo nero e prese a correre nella boscaglia; in realtà non sapeva nemmeno dove stesse andando, correva e basta.
Dopo diversi minuti di corsa si rese conto di essere arrivato al limitare del confine con il branco della zona; si trovava vicino a un piccolo ruscello dalle acque cristalline.
Il lupo non ci pensò troppo e iniziò ad abbeverarsi, quando sentì un ringhio provenire dall'altro capo del ruscello.
"Chi sei tu? Via dal nostro territorio!"
Un lupo dal pelo rossiccio e gli occhi gialli da Beta, gli mostrava i denti e gli ringhiava contro.
Elias alzò lo sguardo verso il lupo, cercando di non apparire aggressivo, poi cercò di allontanarsi lentamente; tuttavia il Beta smise di essere aggressivo e lo guardò dritto negli occhi.
"Tu sei il Delta!"
Il Beta prese ad avanzare verso di lui, ma Elias con uno scatto prese a correre nella direzione opposta.

STAI LEGGENDO
Non come gli altri
WerwolfCassian è un Alfa, il futuro capo di un grande e potente branco. Come ogni Alfa deve trovare un compagno con cui condividere ogni aspetto della propria vita, tuttavia la Dea della Luna ha in serbo altro per lui. Elias non è un lupo come tutti gli al...