Cap. 48

1K 70 60
                                    

Era passato esattamente un giorno da quando Cassian e i suoi lupi si erano accampati poco lontano dal villaggio dei Desertici, ed ormai la notte era scesa ancora una volta.

Il vento era pungente quanto un ago sul naso dell'Alfa Giotun, che venne leccato dalla sua stessa lunga e rosea lingua nel tentativo di riscaldarlo, non essendo protetto dal pelo.

Stava accucciato dietro un mucchio di rocce, con gli occhi puntati sulle tende del villaggio dove la maggior parte dei lupi ora riposava ignara.

Alexander "Quali sono gli ordini?"

Il maggiore gli si era affiancato silenziosamente, cercando di non disturbarlo e non provocargli una reazione violenta.

L'altro stette per quasi un minuto in silenzio, affondato nei ricordi della mente di Elias alla ricerca di più informazioni possibili sul villaggio; purtroppo le volte in cui il Delta era uscito dalla tenda si contavano sulla punta delle dita e le nozioni erano davvero minime.

Si sarebbe dovuto buttare senza un piano ben definito, contando solo sul numero e l'effetto sorpresa.

Oltre a ciò aveva passato quasi tutto il giorno in contatto con il proprio compagno, rinvingorendosi a vicenda e cullandosi nel calore dell'affetto dell'altro.

Tuttavia Cassian percepiva qualcosa di strano in Elias, una sorta di reticenza, un muro che seppur basso e di debole resistenza infastidiva l'Alfa; la consapevolezza che dopo tutto ciò che era accaduto il maggiore ancora voleva nascondergli qualcosa lo irritava.

Il suo istinto fu quello di piombare nel villaggio e possederlo mente e corpo, solo per buttare giù anche quell'ultima barriera che li separava.

Nel rendersi conto dei suoi pensieri il giovane ruppe il collegamento e alzó la testa di scatto dalle zampe su cui era appoggiata.

Meridio, nel vederlo improvvisamente agitato e inquieto, gli si fece vicino, sdraiandosi al suo fianco.

Meridio " Stai bene? "

In risposta l'altro scosse la testa sospirando dal naso e distendendo le zampe sulla sabbia.

Cassian "Il mio istinto si fa sempre più forte, sono stato troppo a lungo lontano da Elias e il mio calore è prossimo"

Le orecchie del Beta si abbassarono preoccupate e gli sguardi di entrambi si posarono sulle tende poco lontane.

Meridio "Per i primi due anni i calori non sono regolari, potresti sentirne solo dei vaghi effetti"

In risposta ottenne solo un cenno del capo poco convinto, Cassian ormai nei proprio pensieri.

Elias, nella tenda libero da corde, aspettò pazientemente tutto il giorno, finché la luce delle fiaccole non inizió ad illuminare l'esterno e a proiettare le ombre di coloro che passavano davanti all'entrata.

La vicinanza di Cassian aveva potenziato il suo fisico, rendendolo di nuovo veloce e forte, le sue ferite si erano del tutto rimarginate e i suoi occhi si erano riaccesi di quella luce intrepida che da sempre aveva fatto tremare i suoi nemici.

Si sentiva potente di nuovo e si crogiolava in quella forza, facendosi abbracciare da essa.

Quel giorno, fiero più che mai, aveva fissato negli occhi i propri aguzzini con la voglia di gustare il loro sangue, ma si era trattenuto al pensiero di Cassian poco lontano.

In un momento imprecisato della notte, qualcosa scattó nella mente del moro, con un interruttore: Cassian.
Lo vide come in prima persona l'Alfa dare il via all'attacco, dapprima lentamente, procedendo verso i lupi di guardia.

Non come gli altriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora