Cap. 32

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Terry si muoveva fra le tende come una belva fra gli alberi, emanando un forte odore di rabbia e frustrazione; il fastidio prodotto dal marchio sul suo collo lo aveva reso di pessimo umore, intrattabile persino per Alexander.

Il lupo dalla carnagione scura come una notte senza stelle aveva trascorso la terza notte, da quando aveva rivisto Elias, senza chiudere occhio; il legame creatosi quella notte di dieci anni fa si era fatto di nuovo saldo nel momento stesso in cui i loro occhi si erano incontrati e, ovviamente, Terry ne stava risentendo come all'epoca.

Camminava diretto verso la tenda personale di Alexander, mentre tutti gli altri lupi non potevano far altro che osservarlo passare senza muovere un muscolo di troppo; i suoi scatti d'ira erano fin troppo conosciuti per non sapere quanto fosse pericoloso infastidirlo.

Il Desertico entrò senza nemmeno annunciarsi, sorprendendo Alexander di spalle intendo ad indossare un mantello in calda pelliccia; tuttavia, notando l'entrata dell'Alfa, lasciò che il mantello venisse appoggiato di malagrazia su un tavolino di legno, per poi voltarsi verso il nuovo arrivato.

L'occhio scuro di Terry cadde quasi automaticamente sulla cicatrice sulla spalla del castano, il quale seguì la traiettoria dello sguardo, ridacchiando leggermente.

Alexander < Cosa ti porta qui? >

Terry < Lo sai molto bene >

Alexander scosse la testa con fare divertito, prima di avvicinarsi ad un palo, sul quale era appesa la collana di capobranco, e indossarla.

Alexander < Cosa ti fa credere che mi schiereró dalla tua parte? >

Terry rimase impassibile all'atteggiamento del tutto tranquillo del meggiore.

Alexander < Sei troppo giovane per pensare ad una guerra e soprattutto ad Elias >

Terry avanzò intrepido nella tana, fregandosene di risultare maleducato, più di quanto non fosse.

Terry < Riporterò quegli sfrontati dei Giotun all'ordine, dopo che avrò fatto fuori- >

Alexander scoppiò a ridere con le lacrime agli occhi e le mani tenute sullo stomaco, tentando di darsi un contegno alle folle rise che si erano scatenate in lui.

Alexander < T-tu... far fuori Elias? Questa si che è buona! Non ce la farai mai, è troppo forte per un giovane Alfa Desertico >

L'altro strinse con forza i pugni, sentendosi preso in giro dall'Alfa. Poi, ringhiando un avvertimento, si avvicinò al maggiore tanto che i loro petti si toccavano; anche se Alexander era poco più basso di Terry, era evidente che fosse il più sicuro in quella situazione.

Terry < Non sottovalutarmi >

Il castano rise leggermente, socchiudendo gli occhi ed incrociando le braccia al petto.

Alexander < No mio caro, sei tu che sopravvaluti te stesso, vedi questa cicatrice? >

Indicò il segno di squarcio sulla sua spalla, un evidente segno di un artiglio.

Alexander < Me l'ha fatta lui alla sua prima trasformazione, e l'occhio di mio padre? Pure quella. Fidati di me: lascia perdere o ti ucciderà >

Terry, tuttavia, non si fece in alcun modo intimidire e, appoggiando una mano proprio sopra alla cicatrice, gli sussurrò all'orecchio.

Terry < Unisciti a me o raderó al suolo il tuo villaggio, mi prenderò le tue femmine e i tuoi Omega ed infine porrò la tua testa su di una picca tanto alta che anche dai Grandi Monti potranno vederla >

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