Era giunta la notte ed Elias e i piccoli erano ancora in cammino: il maggiore voleva approfittare delle ore in cui si poteva stare al fresco per poter procedere più speditamente, stranamente i piccoli si erano trovati d'accordo. Tuttavia il maggiore sospettava amaramente che avessero acconsentito a causa di ben altro che la semplice ragione, ma più che per la cieca paura.
Non poteva dargli torno né biasimarli per questo. Era rimasto lontano per diverso tempo e i bambini avevano potuto sentire un urlo spaventato prima del silenzio assoluto; era tornato poco dopo, in forma umana e sulla pelle chiara come il latte svettavano tracce di sangue, le sue mani erano completamente rosse e dalla sua bocca ne colava tanto da raggiungere le clavicole.
Vedendolo i bambini erano sobbalzati, molti di loro, se non tutti, erano scoppiati a piangere, consapevoli di cosa fosse successo al più grande di loro; al solo sentire i loro singhiozzi il cuore del moro si era incrinato e la vergogna prese possesso del suo corpo, ma fece di tutto per non mostrare tali emozioni, anzi li osservò uno ad uno con quei suoi occhi bicolore e i pugni fermamente chiusi.
Elias < Chi di voi ha una lama con sé? >
I cuccioli si guardarono l'un l'altro confusi, come a chiedersi a cosa dovesse servirgli una lama se già possedeva zanne e artigli; purtroppo la psiche del Delta era stata messa fin troppo a dura prova nelle ultime settimane e l'attesa non fece altro che innervosirlo maggiormente.
Elias < Ebbene?! >
In risposta i bambini si appiattirono l'uno contro l'altro, troppo terrorizzati per anche solo emettere un fiato; tutti a parte una piccola bambina di nove anni dalla pelle nera come il carbone ma due occhi chiari come la neve appena caduta e portava delle treccine raccolte in uno chignon sulla testa. Questa di alzò e gli si avvicinò con sguardo serio prima di estrarre da una saccoccia che portava al fianco un coltello ben affilato la cui lama rifletteva la luce del sole.
Elias si chinò alla sua altezza e lo prese dalle mani della piccola, la quale non gli tolse gli occhi di dosso nemmeno per un istante, continuando a mantenere uno sguardo austero e imperscrutabile. Come aveva fatto a non notare prima un tipetto del genere?
Elias < Come ti chiami? >
< Beatris >
La voce era acuta, tipica di una bambina, ma il tono laconico con cui aveva pronunciato il proprio nome quasi lo fecero rabbrividire, per questo si rimise in piedi, sormontandola con la propria altezza non indifferente.
Elias < Bene Beatris, sei molto gentile a prestarmelo, te lo restituirò quando avrò finito >
Detto questo le voltò le spalle prese ad allontanarsi dalla duna, scendendola per poter raggiungere il corpo rimasto fra la sabbia; tuttavia la piccola non sembrò molto dell'idea di rimanere con i propri fratelli e amici, tant'è che poco dopo il moro sentì chiaramente la sua presenza alla propria sinistra. Le rivolse un'occhiata di rimprovero ma quando questa rispose allo sguardo senza timore, si limitò ad alzare un sopracciglio nella sua direzione e scuotere il capo subito dopo.
Inizialmente il maggiore si sarebbe aspettato di vedere la bambina scappare via spaventata alla vista del cadavere, tuttavia questa si limitò a guardare prima il corpo e poi Elias, come ad avere indicazioni di qualche genere; l'altro sospirò solamente prima di sedersi a terra e iniziare a scorticare il corpo, cercando di non rompere la pelle mentre la toglieva dai muscoli.
Beatris gli si sedette accanto e rimase lì per le successive ore, guardandolo lavorare, riconoscendo gli stessi movimenti che faceva la propria madre per spellare gli animali che cacciavano. Solo dopo ben due ore di lavoro, quando, per la terza volta Elias rischiò di strappare la pelle, questo appoggiò stancamente il coltello sulla coscia e si sfregò gli occhi con la mano, erano troppe ore che non riposava e le sue mani e i gesti ne risentivano.

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Non come gli altri
WerewolfCassian è un Alfa, il futuro capo di un grande e potente branco. Come ogni Alfa deve trovare un compagno con cui condividere ogni aspetto della propria vita, tuttavia la Dea della Luna ha in serbo altro per lui. Elias non è un lupo come tutti gli al...