Cap. 14

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Qualche giorno dopo la sveglia di Elias fu piuttosto movimentata e improvvisa.

La luce solare aveva appena iniziato a riportarlo alla realtà quando un potente ruggito e un peso sullo stomaco non lo svegliarono completamente.

Cassian "Come hai osato?"

Il moro era tanto intontito e confusi che nemmeno fece caso di avere sopra di sé 600 kili di pelliccia.

Elias < C-cosa? >

Cassian "Mi hai fatto accoppiare con un Omega! Il mio primo calore l'ho passato con qualcuno che non era il mio compagno! TI ODIO!"

Il lupo si allontanò da lui con un ringhio frustrato, camminando a passo pesante.

Ad Elias gli ci vollero diversi secondi prima di capire le parole di Cassian, per poi alzarsi di scatto e affiancare il lupo dal pelo simile al legno d'albero.

Elias < Ho solo rispettato il tuo volere: hai detto di non volerti accoppiare con me >

Lo sguardo che ricevette dal più piccolo fu identico a quello dei cuccioli persi, con le pupille dilatate e lucide; vedendolo il Delta fermò il proprio passo, così come Cassia.

Elias < I-io... ehm >

Cassian abbassò il muso verso terra prima di scattare, atterrare il maggiore e morderlo con forza sulla spalla, causandogli un sussulto di dolore.

Cassia < Questo è per avermi fatto accoppiare con qualcun'altro e questo... >

Con gli artigli graffió gli addominali del moro facendogli mancare il respiro.

< Questo è per avermi legato >

Detto questo Cassian tornò umano sedendosi sul bacino di Elias, il quale si sollevò seduto con un sospiro addolorato e lo guardò negli occhi.

Cassian < Sei un idiota >

In tutta risposta Elias gli ringhiò contro e ribaltó le posizioni facendolo sdraiare sull'erba verde e fresca di brina.

Si fissarono a vicenda senza accennare una parola, insicuri di come interagire l'uno con l'altro; Cassian si mordeva l'interno della guancia osservando gli occhi bicolore del compagno e sentendo le sue mani appoggiate sui suoi fianchi, Elias rimaneva immobile, quasi congelato, attento persino a come respirare.

Come se un fulmine avesse improvvisamente attraversato il cielo, la ragione tornò a farsi spazio nelle loro menti portandoli a sapararsi di scatto l'uno dall'altro e ad arrossire d'imbarazzo.

Fu proprio mentre si alzava da terra che Elias si accorse di una strana brezza provenire da nord, dai Grandi Monti.

Il suo occhio sempre attento e vigile corse verso il profilo delle montagne per scorgere un grande cumulo di nubi completamente nere che decapitava le montagne.

Vecchi ricordi si fecero spazio nella sua mente, associando quelle nubi a qualcosa che già aveva visto e conosciuto; in cuor suo sperò di starsi sbagliando.

Cassian < Che hai? >

Anche il castano si era messo in piedi e, seguendo la traiettoria dello sguardo del Delta, vide le nuvole in lontananza.

Elias < Le ho già viste quelle nubi, non portano nulla di buono >

L'altro alzò gli occhi al cielo sbuffando e dando una lieve pacca sulla scapola del moro.

Cassian< Vedrai che non è niente di preoccupante, rilassati >

Dopo ciò camminò verso il villaggio, seguito dal capobranco.

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