Cap. 54

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Elias procedette a passo spedito, senza far caso al giovane Cassian che quasi correva dietro di lui per stare al passo.
Dopo tanto tempo che sembrò una vita, la sua mente era sgombra e pulita, disintossicata; fu allora che finalmente capì:

Era ancora notte fonda quando Elias si svegliò di soprassalto. Gli occhi terrorizzati del bambino che aveva ucciso quel giorno erano venuti a fargli visita, come a volerlo condannare al rimpianto eterno.

Si guardò intorno confuso, non riconoscendo l'ambiente attorno a sé, e solo dopo diversi minuti riuscì a rammentare che perché fosse nel bel mezzo del deserto.

Cercò di rallentare il proprio respiro e di asciugare il sudore dalla fronte, ma il cuore sembrava non voler smettere di battere all'impazzata.

Si mise una mano sul volto e guardò l'altra ancora sporca di sangue, poi si alzò in piedi con lentezza.

Elias < Ma che diavolo sto facendo?! Il mio compagno era lì per me, era così vicino e tutto ciò che voleva era riavermi con lui... e io me ne sono andato. Ma dove cazzo ho la testa? >

Si massaggió la cute, passando le mani fra i capelli e sulla fronte, poi puntò istintivamente lo sguardo verso il proprio stomaco.

Elias < Lui di certo capirà, non è un Alfa come tutti gli altri, capirà... si, sicuramente lo farà >

Detto ciò si voltò verso i bambini e li osservò dormire, incerto se lasciarli lì o se portarli con sé; tuttavia notò l'assenza di uno di loro: Beatrix.

Si guardò allora intorno, scoprendo poco lontano la bambina seduta vicino ad un fuocherello e, incuriosito, decise di avvicinarsi.

Appena gli occhi della piccola incontrarono i suoi si sentì rabbrividire senza apparente motivo, fu come una scossa elettrica che gli attraversò l'intero corpo; ciò nonostante si sedette al suo fianco, notando che stesse bruciando delle erbe.

Beatrix < Brutto sogno? >

Elias si limitò ad annuire prima di avvicinarsi ed aspirare il fumo davanti a sé per carpirne l'odore.

Elias < Che cosa sono? >

Lo chiese incerto, non riconoscendo l'aroma e nemmeno la pianta stessa. In risposta la piccola prese un bastoncino e con esso mise le foglie in una piccola ciotola, che poi porse al moro.

Beatrix < È per il sonno, ti aiuterà >

Il Delta guardò prima la ciotola e poi la bambina, prima di affermare con voce sommessa.

Elias < Domani torniamo indietro >

La scura se ne stette semplicemente in silenzio, mentre, senza nemmeno accorgersene, Elias inalava il fumo delle foglie bruciate.

Elias < Voglio tornare a casa e rivedere Cassian, ho bisogno di lui più di quanto mi piaccia ammettere >

Beatrix < Cosa ti fa credere che lui ti rivorrà con dopo... >

Il moro sapeva bene a cosa stava alludendo, ma si sentiva determinato: voleva rivedere il suo moccioso, voleva riaverlo fra le braccia e sentirne l'odore.

Prese allora un grosso sospiro e guardò la bambina negli occhi; il fumo gli finì anche sul viso, infastidendogli gli occhi.

Elias < Ho deciso, io voglio tornare da lui, voglio... voglio >

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