Elias sorpassó il corpo sfinito di Cassian come se si fosse trattato di un mero pezzo di legno, il suo sguardo era freddo e impassibile ma dentro era in corso una tempesta.
La mascella era così serrata da poter sentire chiaramente i propri denti scricchiolare; la voglia di voltarsi e tornare dall'Alfa rimasto a terra era forte ma anche la paura lo era.
Quanta paura in così pochi minuti: la paura per i bambini quando aveva sentito l'odore dell'orso nelle vicinanze; la paura per Cassian appena lo aveva visto quasi soccombere alla forza della bestia; la paura di Cassian stesso, quando i loro occhi si erano incontrati, e del suo giudizio quando avrebbe saputo; ora la paura di non riuscire a lasciarselo alle spalle.
Erano ad un paio di metri l'uno dall'altro quando la rabbia del giovane Giotun si sostituì alla tristezza. Ora il suo istinto più sopito reclamava il proprio compagno, a prescindere del volere di quest'ultimo.
Così si asciugò velocemente le lacrime e, trattenendo a malapena un ruggito, si alzò di scatto da terra per poi dirigersi verso Elias con ampie falcate.
I bambini furono i primi a notarlo e si scansarono velocemente per non essere travolti; sentendoli il Delta appoggiò velocemente Beatrix a terra prima di venir spinto al suolo.
Fortunatamente i suoi riflessi furono abbastanza pronti da girarsi di schiena durante la caduta, ritrovandosi faccia a faccia con il proprio compagno.
Le mani di Cassian andarono sulle sue spalle, stringendole tanto da graffiare la pelle con gli artigli, cresciuti insieme alle zanne.
Cassian < Dimmi cosa ti ho fatto di male >
Gli occhi rosso sangue del minore brillavano di luce propria e la voce aveva assunto il timbro di dominazione degli Alfa, stracolma di rabbia e risentimento.
Elias < Cassian... >
L'altro non lo lasciò nemmeno continuare, risbattendolo con le spalle al suolo. Il colpo fu tanto forte che per alcuni secondi la vista del moro si fece sfuocata e piena di puntini neri.
Cassian < Rispondimi!! >
Glielo urlò letteralmente in faccia reggendo subito dopo come una furia, facendo scoppiare a piangere i bambini poco lontano.
Al sentire quei singhiozzi entrambi i ragazzi si voltarono, uno terribilmente preoccupato, l'altro ad un passo dalla follia.
Cassian aveva il fiato corto e il suo corpo si era fatto bollente, tanto che il sudore gli imperlava il corpo.
Cassian < È per loro che sei scappato? Per dei Desertici?! Per dei mocciosi destinati a diventare degli sporchi assassini?! >
Dicendolo prese ad alzarsi dal corpo del maggiore, dirigendosi verso i piccoli, i quali urlarono terrorizzati appena afferrò uno di loro per un polso sollevandolo da terra senza sforzo.
Era un bambino con i capelli lunghi fino alle spalle legate in strette treccine e gli occhi neri; all'Alfa ricordava fin troppo l'aspetto di Terry
Il bambino prese a gridare dal dolore, sentendo gli artigli perforare il polso e la schiena soffrire del peso di tutto il corpo.
Elias si alzò di scatto da terra, gli occhi lucidi e colmi di preoccupazione, e raggiunse Cassian, inginocchiandosi poi ai suoi piedi con disperazione.
Elias < Cassian ti prego- >
Cassian < Ah! Allora parli! Cos'è? Devo minacciare uno di questi mostriciattoli per avere un po' di considerazione?! >
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Non come gli altri
Hombres LoboCassian è un Alfa, il futuro capo di un grande e potente branco. Come ogni Alfa deve trovare un compagno con cui condividere ogni aspetto della propria vita, tuttavia la Dea della Luna ha in serbo altro per lui. Elias non è un lupo come tutti gli al...