Cap. 42

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Cassian e Caino camminarono lentamente attraverso ciò che era rimasto del villaggio, cadaveri di lupi e persone erano sparsi un po' ovunque; l'unica loro fortuna era che la neve aveva rallentato la decomposizione e i loro nasi non dovettero sopportarne la puzza.

Avanzarono lentamente, in allerta, pronti a difendersi o ad attaccare qual'ora ce ne fosse stato bisogno.

Giunsero fino ad una zona del villaggio piena di corpi, dal pelo era chiaro fossero Desertici e dalle ferite Cassian non ebbe difficoltà nel capire chi li avesse uccisi.

Riconobbe anche il luogo della sua visione, dove Elias era stato accerchiato e catturato; gli sembrava di poter sentire ancora il suo odore nell'aria.

Camminarono fino ad oltre il villaggio fino ad un costone di rocce; Caino aveva un passo molto deciso, quindi sapeva bene dove stesse andando.

Infatti pochi minuti dopo che costeggiavano il costone, questo si aprì in una rientranza, non molto grande ma parecchio profonda; Cassian iniziò ad abbaiare verso di essa e ben presto il muso di un lupo grigio fece la sua comparsa.

Era Zut, il capobranco dei Sitsu, che aveva condotto il resto del proprio branco in un luogo sicuro che spesso utilizzavano come rifugio dalle tempeste.

Zut e Cassian si scambiarono degli sguardi prima che il lupo li invitasse all'interno.

Zut < Sono giunti durante la notte senza preavviso, il vostro capo ha combattuto con onore per difenderci >

In quel momento i tre erano seduti intorno ad un fuocherello a parlare di quanto era accaduto.

Cassian < Quanto tempo fa è accaduto? >

Zut < Troppo perché tu possa sperare di raggiungerli prima che arrivino nelle loro terre >

Cassian si lasciò scappare un ringhio di frustrazione mentre i pugni si chiusero in una morsatanto estratta da sbiancare.

Caino osservò il figlio, ben consapevole del dolore che stava patendo, avrebbe voluto alleviarlo in un qualche modo ma la verità non poteva essere addolcita in alcun modo.

I due adulti si scambiarono degli sguardi preoccupati: un Alfa senza il proprio compagno era incredibilmente per sé stesso e per gli altri.

Zut < Sarò sincero con te, Cassian, non so come poterti aiutare. Elias potrebbe morire da un momento all'altro e noi non possiamo fare niente per impedirlo >

Il ragazzo lo fulminò con gli occhi iniettati di sangue e i denti che stavano diventando sempre più appuntiti.

Cassian < Ci deve essere qualcosa che possiamo fare! >

< Infatti una cosa c'è, mio signore >

I tre si voltarono al sentire la voce di una donna intromettersi nella conversazione; Cassian rimase quasi rapito dalla bellezza irreale della donna.

Questa aveva la pelle talmente bianca che le vene azzurre spiccavano sotto di essa apparendo come rami di albero ramificati sotto la pelle, i capelli erano bianchi e candidi come la neve, tanto che la luce si rifletteva su di essi e gli occhi erano di un azzurro così puro da far invidia all'oceano stesso.

Inoltre era alta, dalle forme poco pronunciate e le gambe snelle e lunghe.

La donna indossava abiti caldi, una pelliccia di volpe a coprirle le spalle e teneva fra le mani un bastone bianco di betulla.

Una Sciamana, o per meglio dire, la Sciamana del branco Sitsu.

Sciamana < Mia sorella del clan Giotun mi ha informato dei trascorsi del capo Elias con il proprio calore. Se l'Alfa Cassian riuscisse a provocargli un calore da Alfa a distanza sarebbe, quanto meno, in grado di proteggersi >

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