Cap. 13

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Passarono due giorni da quando Cassian era scappato e aveva rischiato la morte in un incontro con un branco di Solitari.

In quei giorni Elias era stato terribilmente silenzioso e distaccato; persino i bambini, sempre rumorosi e agitati, fermavano qualsiasi gioco al passaggio del capobranco.

Il moro si aggirava per il territorio mantenendo uno sguardo serio e fermo come una roccia; non aveva permesso ad alcun lupo di attraversare il territorio, uccidendo chiunque lo sfidasse.

Cassian era rimasto nella propria tenda alle cure del proprio Beta e della sciamana; nemmeno lui aveva preferito chissà quante parole, rimugina tutto il tempo su ciò che era accaduto nelle ultime settimane, tentando di dare un ordine ai propri pensieri.

Il terzo giorno il giovane Alfa si svegliò con una strana sensazione avvolgere ogni parte del proprio corpo e i pensieri iniziarono a farsi confusi.

Improvvisamente, verso metà mattina, quella sensazione si intensificò fino a diventare insopportabile, un'orribile senso di bisogno iniziò a offuscare il suo giudizio.

Non se ne accorse nemmeno quando assunse la sua forma di lupo e uscì dalla tenda per seguire un forte e buonissimo profumo che proveniva dal villaggio.

Si mosse come un predatore che insegue la preda, sentendo quel senso di bisogno raggiungere i suoi genitali; quando ciò avvenne capì cosa volesse: voleva accoppiarsi, il suo lupo voleva unirsi corpo e anima al proprio compagno.

Appena vide Elias in lontananza prese a correre e con poche falcate gli fu sopra, tenendolo a terra col proprio peso.

Elias < Cassian! Cosa stai facendo?! >

In tutta risposta ottenne solo un feroce ringhio e la scivolosa lingua del lupo leccargli il collo.

Tutto intorno coloro che si trovavano nei paraggi si era allontanato di diversi metri, riconoscendo l'atteggiamento e gli ormoni tipici del calore.

Tuttavia Elias non ci fece caso e con un ringhio di rabbia assunse la propria forma di lupo per ribaltare completamente la situazione.

Lo allontanò da sé e tentò di sottometterlo col proprio sguardo, ma Cassian non arretró di un passo, tentando di atterrare una seconda volta il Delta; purtroppo per lui Elias rispose al gesto con un morso di ammonimento, quelli in cui i denti non affondano nella carne, molto usati dalle madri per impartire lezioni ai cuccioli.

Cassian mugoló sorpreso sentendo il desiderio di possederlo continuare ad aumentare e farsi impellente.

La sciamana accorse vicino al lupo dal manto nero, cercando di ignorare il ringhio di gelosia dell'Alfa dal manto castano.

Sciamana < È in calore, deve accoppiarsi>

Glielo disse sussurrando, come se fosse una vergogna che Elias non se ne fosse accorto.

A quelle parole il Delta rizzó le orecchie sorpreso, alzando la coda e rilassando i muscoli, ma rimanendo comunque in allerta.

A passo lento prese a camminare verso la tenda del giovane, sicuro che questo lo avrebbe seguito; lo stesso fece la sciamana, la quale era rimasta piuttosto sorpresa dal nuovo atteggiamento del moro.

Arrivati alla tenda, Elias tornò umano, venendo seguito da Cassian, il quale gridava di sudore e le zanne premevano sulle labbra.

Il maggiore entrò per primo e l'Alfa lo seguì pochi secondi dopo; tuttavia la sua mente era troppo annebbiata per accorgersi del fatto che Elias avesse afferrato una grossa fune.

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