Cap. 45

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Elias si svegliò in preda a forti vampate di calore, come se del fuoco stesse divampando nel suo stomaco.

La testa gli doleva incredibilmente, tanto che sembrava pulsasse; i suoi occhi erano appannati e lacrimosi, mentre il suo respiro era corto come se avesse corso per kilometri senza fermarsi.

Iniziò a mugugnare disperato, sentendo un bisogno impellente farsi spazio dentro di sé.

Tentò di muovere le braccia per potersi rannicchiare su sé stesso ma queste erano state bloccate ai lati dei pali che sorreggevano la struttura della tenda.

In pochi momenti di lucidità riflettè su come qualche mese prima gli sarebbe stato più che facile buttare giù quella insulsa tenda; ma ora, costretto da giorni alla fame e con troppe ore di sonno arretrate, a mala pena riusciva a stare in piedi.

Iniziò ad ugiolare senza controllo, cercando di tirare le corde e sfregando le gambe fra loro nel tentativo di avere un po' di sollievo, che però non gli era concesso.

Uno dei due lupi messi a guardia del prigioniero entrò all'interno della tenda e, appena Elias lo riconobbe come Alfa, scattó in avanti facendo muovere la struttura.

La guardia fece un passo in dietro, quasi spaventata, osservando il comportamento del moro, per poi uscire e correre verso la tenda del capobranco.

Non si fece scrupolo di entrarvi senza permesso, svegliando così l'Alfa.

< Mio signore, deve venire alla tenda del prigioniero immediatamente! >

Terry si passò una mano sulla testa prima di appoggiare il braccio sul ginocchio e guardarlo di sbieco, la testa ancora intontita dal sonno.

Terry < Spero che stia per morire per avermi svegliato a quest'ora >

Il ragazzo tremò brevemente al tono scocciato dell'Alfa e si ritrovò ad indietreggiare di qualche passo.

< Credo sia meglio che veniate a vedere, signore... >

Lo scuro alzò un sopracciglio, sospettoso, prima di iniziare ad alzarsi con un sospiro scocciato.

Terry entrò nella tenda; l'interno era completamente al buio, tranne che per i raggi lunari che creavano un groviglio di ombre e colori offuscati.

Al centro di questo groviglio, stava tremante la figura incatenata di Elias; a Terry non servì usare la propria vista per trovarlo, gli ansimi e il respiro affannato del Delta erano più che sufficienti.

Terry < Sei in calore... quello dell'Omega>

Al solo sentire la voce di un Alfa, Elias si sentì andare il corpo in fiamme, percependo ogni muscolo tendersi come corde di un arco.

Il battito del cuore accelerò tanto che poterono entrambi sentirne il rimbombo, come se fosse stato un tamburo.

Elias < Q-quest-ah.... questa sensazione mh... ti prego >

Terry si ritrovò a dover chiudere gli occhi con forza e stringere i pugni pur di impedire al proprio lupo di assalire letteralmente il Delta e mantenere la calma; non poteva sentirne l'odore, in quanto non suo compagno, ma il legame del morso bastava per farlo impazzire.

Questo compito gli risultò ben presto molto difficoltoso a causa dei continui sospiri e gemiti prodotti involontariamente dall'altro.

I suoi occhi si illuminarono inevitabilmente di rosso sangue e, solo vedendolo, Elias sentì di perdere il proprio senno.

Elias < Ah... Alfa! >

Terry voltò il viso di lato, sospirando pesantemente e, perdendo il controllo sui suoi istinti, si avvicinò al prigioniero, tanto che il suo basso ventre era a pochi centimetri dal suo viso accaldato e sudato.

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