Elias procedeva a passo spedito fra la boscaglia, Cassian, dietro di lui, quasi arrancava per stargli dietro.
Cassian < Non devi affrontarlo da solo! >
Il suo compagno strinse solamente I pugni, abbassando la testa per impedirsi di ascoltarlo.
Cassian < Parlo sul serio Elias! Fermati maledizione! >
Il minore, stanco del silenzio del proprio compagno, fece uno scatto in avanti e lo afferrò per l'avambraccio facendolo voltare verso di sé.
In risposta alla vicinanza, come se si fosse trattato di un gesto meccanico, Elias poggió entrambe le mani sui fianchi dell'Alfa e se lo portò vicino al petto.
Cassian < Non posso lasciarti affrontare tutto da solo, non di nuovo, non posso perderti ancora >
Gli occhi di Cassian si volarono di lacrime, portando il Delta a dover mandare giù la saliva, che improvvisamente si era fatta amara; lo avvolse nelle forti braccia e lo abbracciò. La testa del castano andò ad appoggiarsi nell'incavo del collo di Elias proprio sopra il marchio, che venne baciato con profonda tenerezza dall'Alfa.
In risposta dei brividi si propagarono lungo la colonna vertebrale del moro, il quale non si fece scrupolo nell'afferrare il fianco del compagno dov'era situato il suo marchio.
Quella mattina avevano subito un risveglio amaro: i bambini piangevano spaventati invocando il nome di Beatrix, la quale sembrava essersi volatilizzata nel nulla.
Elias dovette fare appello a tutte le sue forze per non mettere a soqquadro tutto l'accampamento; Cassian gli era rimasto vicino tutto il tempo, senza mai lasciare il suo fianco o permettendo alla sua pelle di percepire il suo respiro, in una costante rassicurazione e sostegno.
Il Delta aveva ordinato che venisse scandagliare tutta la zona ma non era stata trovata alcuna traccia che potesse venir ricondotta a Beatrix.
I lupi inizialmente non sembravano davvero convinti nel dover seguire le direttive di Elias; ciò causò non pochi problemi.
Il moro si rivolse ai lupi con voce ferma, gli occhi nero pece si posavano sulle figure dei lupi come pesanti pietre.
Elias < Scandagliate la zona ed informatemi di ogni traccia che trovate, qualsiasi cosa può essere importante >
La risposta che ottenne lo fece andare su tutte le furie: nessuno si mosse, bloccati con i piedi e le zampe a terra si guardavano l'un l'altro, poi lanciavano occhiate verso Cassian.
Il Delta rimase immobile per svariati secondi, osservando con occhio critico la scena; l'unico movimento fu il pugno sinistro che si strinse, conficcando le unghie nel palmo.
Fu questione di nemmeno un minuto, tempo colmo di silenzio e imbarazzo, poi Elias si mosse. Si voltò verso Cassian e lo guardò fisso negli occhi, illuminando i propri di viola ametista.
Cassian non capí inizialmente cosa volesse fare il compagno, perciò ricambiò semplicemente lo sguardo con incertezza, ma prima che potesse fare altro la mano di Elias calò su di lui con una velocità tale che non riuscì nemmeno a vederla.
Non lo colpì in alcun modo, né tentò di ferirlo con gli artigli, lo afferrò semplicemente per il retro del collo e lo costrinse in ginocchio davanti a sé.
Cassian non riuscì neppure a opporre resistenza tanta era la forza esercitata sul collo, così semplicemente rimase in ginocchio ai piedi del compagno anche quando venne liberato da quella presa ferrea; solo allora capì cosa Elias stesse facendo.
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Non come gli altri
WerewolfCassian è un Alfa, il futuro capo di un grande e potente branco. Come ogni Alfa deve trovare un compagno con cui condividere ogni aspetto della propria vita, tuttavia la Dea della Luna ha in serbo altro per lui. Elias non è un lupo come tutti gli al...