Cap. 38

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Cassian correva da un giorno intero ormai, le zampe gli dolevano a causa dei svariati sassi che gli graffiavano i polpastrelli.

Era partito prima se sorgesse il sole, quando ancora tutto il branco dormiva beato nelle proprie tende e ora la notte era calata ancora una volta; sapeva che anche mantenendo quella velocità, ci avrebbe comunque impiegato almeno una settimana per raggiungere il villaggio dei Sitsu.

Un pessimo presentimento simile ad un masso sullo stomaco non lo lasciava respirare nemmeno un minuto; aveva la costante sensazione che fosse accaduto qualcosa di terribile.

E proprio per questo sapeva di non potersi fermare, nonostante le zampe dolessero, la fame si facesse sentire e i muscoli soffrivano lo sforzo, doveva continuare a procedere.

Era arrivato ormai in uno stretto fra le montagne, un passaggio stretto che conduceva ad passaggio sotto le rocce, era la strada più veloce ma anche una delle più pericolose: un rumore di troppo avrebbe fatto crollare tutto.

Perciò si vide costretto a rallentare fino al camminare lentamente, guardando con ossessione maniacale il terreno per non incappare in qualche masso.

Le orecchie erano dritte, in continuo ascolto in caso di altri lupi o predatori in agguato.

Scese lungo il sentiero verso le grotte e, ben presto si ritrovò nel buio più totale, solo i suoi occhi di lupi e i suoi iper sensi gli permettevano di non sbattere ovunque o di perdersi.

Ben presto però un odore familiare arrivò al suo cervello e ciò gli fece rizzare le orecchie, in attesa.

Camminò ancora più lentamente, acquattandosi il più possibile.

Voltò poi un angolo e finì per ritrovarsi col muso nel pelo di un altro lupo; scattò allora all'indietro ringhiando minaccioso e mostrando le zanne.

Tuttavia si rese subito conto che non fosse una minaccia.

Caino "Cosa ci fai tu qui?"

Cassian guardò storto il proprio padre, notandolo solo; se possibile l'ansia aumentò ancora di più. Dov'era il suo compagno? E gli altri lupi che erano andati con loro?

Cassian "Cosa ci fai tu qui? Dov'è Elias? E Quoter? E Sysper? Perché sei da solo?"

Caino allontanò lo sguardo rivolgendolo altrove, per poi ricominciare a procedere come se nulla fosse.

Vedendo ciò il giovane si pose davanti al cammino del padre, rizzando le orecchie e mostrando i senti, gli occhi rossi brillavano nell'oscurità come fiamme.

Cassian "Rispondimi padre"

Caino "Come osi parlarmi in questo modo?"

Cassian non si fece in alcun modo intimidire dal maggiore, anzi, fece un ulteriore passo verso di lui, erigendosigli davanti in tutta la propria fierezza e forza.

Cassian "Io oso, invece; il mio compagno e i miei lupi erano con te, ed ora tu sei qui, da solo, voglio sapere cos'è successo"

Caino ringhiò contro il proprio figlio, mostrandogli le zanne.

Caino "I tuoi lupi? Tu non sei nessuno, se solo la troia di cane di Elias"

Cassian non ci vide più dalla rabbia, senza farlo continuare attaccò il lupo di fronte a sé, graffiadogli il muso con gli artigli.

Il padre non si aspettava di certo una reazione simile dal proprio figlio, sempre rispettoso e sottomesso nei suoi confronti; causa la rabbia travolgente e la disperazione che affliggevano il giovane Alfa, Caino finì a terra sotto gli artigli i suoi artigli.

Con la zampa premuta sul muso del padre Cassian aumentò l'intensità dei ringhi.

Cassian "Non ho tempo da perdere, cos'è successo?"

Caino, seppur non volentieri si costrinse a rispondere al figlio.

Caino "Me ne sono andato, Elias ci ha rivelato il motivo del rancore di Terry. È colpa di Elias, Cassian, rammenti la tragedia avvenuta dieci anni fa presso i Desertici? È stato lui a farlo, ha rapito Terry e chissà cosa gli ha fatto! Se davvero scoppierà una guerra, sarà a causa sua"

Sentendo quelle parole il minore lasciò andare l'ex capobranco, rimanendo in silenzio per assimilare le nuove informazioni.

Sapeva che la rabbia di suo padre era più che lecita e che lui stesso avrebbe dovuto provare lo stesso, tuttavia qualcosa dentro di lui gli impediva di farlo; forse perché qualcosa in lui lo aveva sempre saputo, forse il legame che lo legava ad Elias era più forte del rancore.

Cassian "Non importa"

Caino "Come sare-"

Cassian "Ho detto che non importa, lui è il mio compagno e il capobranco, quindi lo seguirò fino in capo al mondo"

Detto ciò si avviò senza dire nient'altro, superando il padre e procedendo l'uongo il sentiero della grotta.

Tuttavia il maggiore gli si affiancò cercando di dissuaderlo.

Caino "Tu, invece, ancora non hai detto cosa ci fai qui"

Cassian "Ho avuto una visione, Terry che attaccava il villaggio dei Sitsu"

A quelle parole Caino si bloccò di colpo e il terrore si insediò nei suoi occhi, con una consapevolezza che fece rizzare il pelo al giovane Alfa.

Cassian "Papà, che succede?"

Caino scosse la testa, come se non volesse credere alle proprie idee.

Caino "Giorni dopo che me ne sono andato ho visto provenire del fumo dalle montagne, ho pensato si trattasse solo di un incendio ma... se Terry avesse usato il passo del territorio dei Kiaty sarebbe sicuramente arrivato poco dopo Elias!"

I due Alfa non aggiunsero altro, ma entrambi si misero a correre nella medesima direzione, col solo obiettivo di raggiungere il prima possibile il villaggio.

Corsero lungo le ripide pendici delle montagne, purtroppo il loro corpo non era abituato a quelle temperature e quel terreno, per cui più di una volta furono costretti a rallentare.

Tuttavia nessuno dei due si diede in alcun modo per vinto, dormirono che poche ore a notte, facendo appello a tutta la loro forza di Alfa per poter affrontare quegli aspri Monti.

Cassian non riusciva a darsi pace, quelle poche ore che dormiva erano costellate da incubi, dove Elias subiva le peggiori vessazioni e umiliazioni da parte dei lupi di Terry; più continuavano più temeva che non fossero solo sogni.

Erano ormai giunti sulla montagna del territorio dei Sitsu, ma la mancanza di Beta di guardia e gli odori sempre più vecchi non facevano altro che mettere maggiormente in agitazione Cassian.

Quando arrivarono sull'altura le cose caddero quasi a terra e le orecchie si abbassarono di colpo.

Le tende erano distrutte, molte erano crollate e con segni di bruciature, i cadaveri dei lupi erano parzialmente coperti di neve e il sangue rosso siera cristallizzato nella neve, macchia indelebile di quella tragedia.

Fu allora che gli incubi di Cassian si fecero reali come non mai.

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