Cap. 33

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L'incontro con i due Delta aveva profondamente scosso il giovane Cassian, il quale era rimasto in silenzio fino al raggiungimento del confine Giotun.

Guardava a terra con lo sguardo vacuo e i pensieri fissi su quelle immagini colme di violenza.

Elias gli era rimasto alla larga, non volendo spaventare ulteriormente il proprio compagno; si limitò a controllarlo da lontano, quasi senza mai distogliere lo sguardo.

Il modo quasi inconscio con cui il giovane camminava gli spezzava il cuore, sapeva perfettamente a cosa stava pensando, lui stesso si era tormentato per giorni per quel motivo.

Il suo calore di tipo Alfa sarebbe arrivato prima o poi, continuare a procrastinare avrebbe danneggiato pesantemente la sua salute.

Ma ciò avrebbe significato che per almeno tre giorni sarebbe stato una macchina violenta alla ricerca di sesso; e sapeva che quella sua voglia si sarebbe riversata su Cassian.

Al solo pensiero veniva i brividi ad entrambi, in quegli attimi la differenza di forza fra i due non era mai stata più evidente e terrificante.

Cassian volse lo sguardo sul compagno, scoprendolo a ricambiare lo sguardo.

I due si fissarono l'un l'altro per svariati  secondi, capendo che i loro pensieri erano gli stessi, che avevano le stesse paure e che avevano bisogno l'uno dell'altro per affrontarle.

Elias, allora, si accostò lentamente al giovane, tenendo lo sguardo basso, quasi vergognoso della propria natura pericolosa.

Cassian osservò il profilo del moro, in particolare i raggi d'orati che gli accarezzavano la guancia e illuminavano l'occhio blu.

Erano talmente vicini che le loro mani potevano appena sfiorarsi, pelle contro pelle, dita che accarezzavano lascivamente le compagne; poi quasi timidamente quelle si unirono, si strinsero l'una all'altra, accarezzando i rispettivi dorsi col pollice in un tenero gesto di affetto.

Sui loro visi si dipinsero dei vaghi sorrisi e i loro sguardi si volsero lontano, troppo imbarazzati per guardarsi ancora negli occhi.

Con le mani giunte camminarono fino a raggiungere il loro ruscello, un luogo importante e sempre presente da quando si erano conosciuti.

Elias si rivolse al gruppo di lupi che era con loro.

Elias < Proseguite, vi raggiungiamo fra poco >

Cassian guardò il maggiore con un sopracciglio alzato e fermò il proprio procedere, ma non lasciando mai la sua mano.

Elias gli rivolse un breve sorriso, per poi sedersi sulla riva del ruscello, seguito immediatamente dal castano.

La fresca acqua gli bagnava i piedi e le caviglie, donando un po' di sollievo dopo il lungo viaggio.

Elias < Cassian, ascoltami >

L'Alfa si mise subito in ascolto, poggiando le braccia sulle ginocchia che aveva precedentemente portate al petto.

Elias < Il mio calore prima o poi arriverà e per quando succederà dobbiamo essere pronti ad affrontarlo. Non voglio farti del male >

Cassian < Che dovremmo fare? >

Elias sospirò amareggiato, giocherellando con i fili di erba affianco a lui, per poi guardare davanti a sé.

Elias < Credo sia più sicuro per tutti se quando avrò il calore mi allontani dal territorio, in modo da non rischiare incidenti >

Cassian fece immediatamente per ribattere, ovviamente in disaccordo con l'idea del compagno, tuttavia la consapevolezza che altrimenti qualcuno si sarebbe fatto male lo convinse a rimanere in silenzio.

Elias notò immediatamente quel veloce passaggio di pensieri nel castano ma si limitò a mettere la mano sul suo ginocchio e ad accarezzarlo dolcemente.

Elias < Sarà solo per qualche giorno ogni due mesi >

Cassian poggiò la propria mano su quella di Elias, incrociando le loro dita per poi usarle per attirarlo verso di sé.

Il moro si fece guidare da quel gesto dolce quanto inaspettato, finendo per sormontare completamente il minore e poggiare le loro mani sulla morbida erba.

Dall'alto il Delta posò involontariamente il proprio sguardo sulle labbra del minore, fu un gesto istintivo e privo di ogni logica, ma Cassian lo notò e se ne compiacque.

Così posso l'altra mano sul viso del maggiore, accarezzandone i tratti che tanto lo avevano affascinato la prima volta; poi passò alla mossa chioma nera, così simile al suo pelo, fino ad arrivare alla nuca e spingerlo verso di sé.

I loro occhi erano fissi l'uno sull'altro, i respiri si scontravano con le loro pelli e i loro corpi erano completamente a contatto.

I petti si abbassavano e alzavano allo stesso ritmo, le gambe di Cassian si erano schiuse per permettere al corpo del maggiore di essergli ancora più vicino.

Allora le labbra si incontrarono e come petali di rosa mossi dal vento danvarono insieme, si conobbero per la prima volta, si accarezzavano timide seppur trepidanti; mentre nelle loro anime i lupi ululavano di gioia, felici.

E anche i due ragazzi lo erano, quella dolce e nuova esperienza riempì i cuori di entrambi, colmando i vuoti che quegli anni senza conoscersi avevano creato.

Per una volta nella sua vita, Elias si sentì davvero a casa e di non essere più solo.

Per qualche attimo, i pensieri di entrambi andarono alle loro rispettive madri, donne forti che avrebbero dato cento volte la loro vita per i figli.

"Guardami madre, non sono più solo"

Angolo Autrice

Scusate se ho pubblicato un capitolo così corto ma credo che sia davvero adorabile e mi sembra giusto terminarlo così.

Spero vi piaccia comunque <3

Non come gli altriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora