Cap. 11

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Passò una settimana dal giorno del suo risveglio e dal quel momento, Cassian venne quasi del tutto estraniato dalla vita del branco; nessuno gli rivolgeva la parola, lo guardavano con una punta di disprezzo e vergogna.

Si aggirava silenzioso fra le capanne, senza meta o occupazione, semplicemente viveva nella costante e solitaria nullafacenza.

Elias raramente parlava con lui, infatti solo un paio di sere si era presentato davanti alla sua tenda per portargli la cena, che Cassian aveva saltato.

Nessuno dei due sembrava in alcun modo intenzionato a rompere quell'ostinato silenzio, che si era creato fra i due; i loro lupi ne risentivano creando in entrambi un malessere costante, che solo il dormire del più piccolo e il dirigere il branco del maggiore, poteva alleviare.

L'Alfa era caduto in una sorta di depressione, faticando a mangiare e ad uscire dalla propria tenda.

Il suo Beta e migliore amico non faceva altro che tentare a spronarlo a fare qualcosa.

Corback < Alzati dal fottuto giaciglio o ti ci faccio alzare a calci! >

L'unica risposta che ottenne fu un leggero mugugno da parte del ragazzo, il quale teneva la testa immersa fra le coperte di pelle e la schiena sempre nuda rivolta verso l'amico e quindi l'entrata.

Dopo l'ennesimo tentativo fallito di riscuotere l'amico, il biondo si diresse a passo di marcia verso il centro del villaggio, dove sicuramente avrebbe trovato Elias intento ad aiutare qualche lupo.

Non gli ci volle molto per trovarlo, la figura del Delta era piuttosto facile da identificare rispetto al resto dei membri del branco.

Corbak < Elias, dobbiamo parlare >

Il moro era di spalle ma non servì in alcun modo voltarsi per capire chi l'avesse chiamato, lì solo Corback e Cassian usavano il suo nome e gli davano del "tu"; non che al Delta desse alcun fastidio, infatti il modo di fare fin troppo rispettoso del branco lo metteva in soggezione.

Elias < Qual è il problema? >

Il Beta abbassò involontariamente lo sguardo sentendo il tono freddo e distaccato del moro, con un solo velo di scocciatura a colorarlo.

Corbak < Si tratta di Cassian, deve reagire alla situazione ma si rifiuta di farlo. Tu lo potresti aiutare >

Il Delta alzò gli occhi al cielo ed incrociò le braccia al petto, facendo mettere in evidenza i propri muscoli, per la gioia delle giovani Beta e Omega di passaggio.

Elias < Non sono la sua balia, dice di essere adulto, quindi può occuparsene da solo di sé stesso >

Fortuna per Corback fu l'intervento della sciamana, la quale aveva ascoltato la conversazione fra i due e si era avvicinata.

Sciamana < Mio signore, come compagno è vostro dovere prendervi cura dell'altro, vanificherete il lavoro della settimana scorsa altrimenti >

A quelle parole il moro sospirò pesantemente si diresse verso la tenda del castano.

Nel frattempo Cassian giaceva in uno stato di dormiveglia, immerso nel silenzio e oscurità della propria tenda.

La sua mente era come svuotata e piena di pensieri allo stesso tempo;  tuttavia non era in grado di dare un oridne a nessuno di essi.

Sentiva dentro di sé il proprio lupo lamentarsi per la lontananza dal proprio compagno ma Cassian aveva  a mala pena la forza di alzarsi, figuriamoci di affrontare gli sguardi crudeli del branco.

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