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𝐉𝐄𝐀𝐍𝐄𝐑𝐀𝐀𝐋𝐋𝐀𝐅𝐈𝐄𝐑𝐀𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀𝐒𝐂𝐔𝐎𝐋𝐀, 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐀𝐍𝐃𝐎𝐋𝐎𝐒𝐓𝐀𝐍𝐃𝐏𝐄𝐑𝐒𝐂𝐑𝐈𝐕𝐄𝐑𝐄. Amava scrivere e disegnare, ma la scrittura era la sua passione fin dalla giovane età. È stata un'esperienza di legame per Jean e sua madre, che amava anche lei scrivere. Scrivere collegava Jean a sua madre, ecco perché non si è mai fermata nemmeno dopo l'incidente.
Prese un libro posato sul tavolo, vedendo che era un mistero di omicidio. Jean amava quei tipi di libri. Amava Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle. Amava leggere le teorie che il personaggio principale avrebbe escogitato, guardarli trovare piccoli indizi lungo la strada e scoprire finalmente chi l'aveva fatto. Jean si entusiasmava per quel genere di argomenti.
"Ehi, Jean." Si voltò per vedere Stefan.
"Cosa vuoi, Steven?" chiese Jean, sfogliando il libro.
"Volevo solo vedere come stavi?" Le disse: "Da quella notte".
"Non parliamo di quella notte." Jean lo fissò, "Ricorda, è come il fight club. Qual è la regola numero 1 sul fight club?"
"Non parlare di fight club." Stefan sospirò, lasciando apparire un piccolo sorriso sul suo viso.
"Corretto." Jean annuì: "Ricordalo. Ora, perché sei davvero qui?"
Stefan guardò Jean con le sopracciglia alzate, sorpreso che lei sapesse che stava mentendo in parte. Jean sorrise quando vide il suo sguardo confuso.
"So leggere la mente." Jean ridacchiò, facendo deglutire Stefan, "Scherzo, sono un sensitiva".
"Si." Stefan rise imbarazzato, "Volevo chiedere come stava Elena?"
"Perché non glielo chiedi tu stesso?" Jean gli chiese: "Guarda, lei è proprio laggiù". Lei indicò.
"Immagino che tu sappia perché, Jean." Stefan impassibile.
"Oh." Jean disse con voce strascicata: "Vuoi dire che tu ed Elena litigate e io, Jer e Jenna che dobbiamo ascoltarvi? È questo il motivo di cui stai parlando?" Ha chiesto, retoricamente.
Stefan si limitò ad annuire, mentre Jean scuoteva la testa. Posò il libro, voltandosi verso di lui.
"Vai a parlarle come si deve." Jean ordinò: "Perché sono stanca che lei continui a parlare di te. È molto più difficile ignorarla perché voglio dirle di smetterla". Poi lo spinse verso la direzione di Elena, "Ora vai".
Jean spinse Stefan verso Elena, osservandolo mentre si avvicinava. Lei annuì, tornando al banco.
