⎯⎯⎯⎯⎯⎯ capitolo venticinque IL BALLO IN MASCHERA. . .
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𝐉𝐄𝐀𝐍𝐒𝐓𝐀𝐕𝐀𝐓𝐑𝐀𝐒𝐏𝐎𝐑𝐓𝐀𝐍𝐃𝐎𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄𝐁𝐎𝐑𝐒𝐄, 𝐌𝐄𝐍𝐓𝐑𝐄𝐌𝐀𝐓𝐓, 𝐄𝐋𝐄𝐍𝐀𝐄𝐉𝐄𝐑𝐄𝐌𝐘𝐀𝐈𝐔𝐓𝐀𝐕𝐀𝐍𝐎𝐉𝐄𝐍𝐍𝐀𝐀𝐄𝐍𝐓𝐑𝐀𝐑𝐄𝐈𝐍𝐂𝐀𝐒𝐀. L'ospedale aveva permesso a Jenna di tornare a casa, e Jenna ne era contenta.
"Facile." Matt disse a Jenna, tenendola su: "Apri la porta, Jer."
"Ok, smettila di agitarti." Jenna ha rimproverato: "Sto bene".
"Il dottore ha detto che devi prendertela comoda." Le disse Elena.
"Sì, se non vuoi strapparti i punti, avere un'emorragia e morire." aggiunse Jeremy, mentre chiudeva la porta d'ingresso.
"Oh." Jean rise: "Di solito sono io quella schietta".
"Sì, l'unica cosa per cui morirò è l'imbarazzo." aggiunse Jenna con un sospiro.
"No." Matt scosse la testa.
"Sono caduta su un coltello." Jenna sbuffò con una risata, "Come fa qualcuno a farlo?"
Jean alzò lo sguardo su Elena per la prima volta da quella notte. Diede alla sorella maggiore un'occhiata cattiva mentre posava alcune delle borse.
"È stato uno strano incidente". rispose Elena, lanciando un'occhiata a Jeremy.
"Sì. Succede." Jeremy scrollò le spalle.
"Sì, voglio dire, l'ho fatto tipo 20 volte al Grill." disse Matt, mentendo tra i denti e tutti potevano dirlo. Jenna rise ma si fermò perché faceva male, "Ok, mi comporterò bene".
Jean posò il resto delle cose di Jenna e afferrò una soffice coperta. Lo portò a Jenna che rivolse a sua nipote un sorriso di gratitudine.
"Grazie, J." Jenna sorrise, tirandosi la coperta in grembo.
Jeremy afferrò la mano di Jean, trascinandola in cucina dietro Elena.
"Allora, cosa faremo?" chiese Jeremy, mentre lui e Jean si fermavano vicino al bancone.
"Pranzeremo." rispose Elena posando le valigie.
"A proposito di Katherine." Jeremy ha chiarito.
"Non faremo niente, Jeremy." Elena sospirò: "Nemmeno tu, Jean."
"Ha cercato di uccidere Jenna." Jean sibilò: "E vuoi solo sederti qui a pranzare?"
"Si." Jeremy annuì in accordo, "Non possiamo permetterle di farla franca."
