Elena prese il telefono, chiamando un'ambulanza. Jean rivolse a John un sorriso rassicurante, premendo un altro asciugamano sul suo addome.
"Ciao." Elena balbettò al telefono: "Ho bisogno di un'ambulanza al 2104 di Maple Street".
"Dietro di te." sussurrò John, cercando di sollevare la testa.
"Che cosa?" chiese Charles, chinandosi per ascoltarlo meglio.
"Dietro di te." ripeté John, a voce più alta.
Jean, Elena e Charles si giravano intorno, aspettandosi che ci fosse qualcuno. Ma non c'era. Elena afferrò un coltello, alzandosi. Jean e Charles rimasero vicino a John, aiutandolo a controllare la sua emorragia.
Jean udì la porta d'ingresso chiudersi sbattere, la testa si alzò di scatto. Si precipitò fuori nel corridoio per vedere Elena ancora in piedi. Jean tirò un sospiro di sollievo, grata che stesse bene.
"Elena." Jean parlò: "Vai a prendere Jeremy. Adesso!"
"Jeremy!" urlò Elena, correndo su per le scale.
Jean tornò di corsa in cucina, scivolando verso John. Le sue mani erano coperte del sangue di suo zio, ma a Jean non importava in quel momento.
"John." Jean gli diede uno schiaffo sulla guancia, "Stai sveglio. Rimani sveglio o così aiutami ti taglierò le altre dita."
"Ok." mormorò John, con gli occhi socchiusi.
"Dov'è quell'ambulanza?" chiese Charles, premendo più forte l'asciugamano.
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Jean e Charles stavano in piedi e guardavano i paramedici che sollevavano John su una barella. Lo portarono fuori, passando di lato a Stefan lungo la strada.
"Fallo entrare." Jean ha detto all'ufficiale.
L'ufficiale si fece da parte, lasciando entrare Stefan. Fece un cenno di gratitudine a Jean, salendo le scale per vedere Elena.
Charles stava rilasciando una dichiarazione alla polizia, che ha permesso a Jean di correre su per le scale verso la stanza di Jeremy.
"Ha detto che Anna gli ha dato il suo sangue." Elena disse: "Poi ha preso queste pillole. E ora... ora voglio dire, sembra a posto, ma poi di nuovo, anche tu. Quindi, non lo so".
