⎯⎯⎯⎯⎯⎯ capitolo quattordici LASCIA ENTRARE QUELLO GIUSTO. . .
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~Saltato 'Ecco il quartiere'. Jean non si adattava davvero~
𝐉𝐄𝐀𝐍𝐒𝐈𝐒𝐕𝐄𝐆𝐋𝐈𝐀𝐈𝐍𝐔𝐍𝐀𝐏𝐈𝐂𝐂𝐎𝐋𝐀𝐂𝐀𝐏𝐀𝐍𝐍𝐀. Si guarda intorno, sentendo le risate dei bambini. Si alzò, camminando fuori.
I suoi occhi si addolcirono quando vide un gruppo di bambini che giocavano insieme. Tuttavia, uno dei bambini sembrava stare da solo, senza giocare con gli altri.
"Ciao di nuovo." Una voce familiare parlò.
Jean sobbalzò e si portò una mano al petto. Sospirò mentre incrociava gli occhi con la ridente figura di Gray.
"Gray!" Jean lo schiaffeggiò: "Mi hai spaventato!"
"Scusa scusa." Si scusò, ma c'era ancora un sorriso malizioso sul suo volto.
Jean alzò gli occhi al cielo, un piccolo sorriso minacciava di apparire sul suo viso. Scosse la testa, distogliendo lo sguardo.
"Dove siamo?" gli chiese Jean.
"La mia infanzia." rispose Gray, con una punta di tristezza nel suo tono.
Jean guardò i bambini, che stavano saltando su uno dei ragazzi più grandi. Jean ridacchiò piano mentre il gruppo di bambini cadeva in un mucchio, ma continuava a ridere.
"Suppongo che tu sia uno di loro." Jean indovinò, guardando Gray.
"Molto attenta, signorina Gilbert." Gray annuì, "E sì. Sono l'adorabile biondo laggiù, con mia sorella minore".
"Ero?!" Ha esclamato: "Penso di essere ancora adorabile, ma più sexy". Ha strizzato l'occhio.
"Si si." Jean lo salutò con un cenno: "Sono tutti tuoi fratelli?"
"Sì." Annuì: "C'è Rebekah, la più giovane di noi. Quello è Kol, il secondo più giovane. Questo è Niklaus, mio fratello maggiore. C'è Elijah, il secondo più grande e c'è Finn, il più anziano di tutti noi".
"Sono un sacco di fratelli." Jean espirò.
"Parlamene." Gray rise, "Ma è stato bello crescere con loro. Ho sempre avuto qualcuno con cui giocare, qualcuno con cui parlare, ma sono sempre stato vicino a Kol e Nik".
Jean si allontanò dal gruppo di bambini, dirigendosi verso un piccolo ruscello nelle vicinanze. Gray camminava dietro di lei, in soggezione per la sua bellezza.
