Capitolo 48

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I giorni successivi furono davvero duri per tutti quanti, i primi dieci giorni dopo la chemio Stella si sentiva quasi bene, poi subentrava la stanchezza e passava gran parte della giornata a letto o distesa sul divano senza forze.
I capelli li aveva ancora ma quello che più colpiva Tyler era il fatto che lei non si sfogasse mai, mai una lacrima da quel maledetto giorno nella sala d'attesa dell'ospedale.

Una domenica mattina James passò a trovarli, suonò il campanello di casa un paio di volte e dopo alcuni minuti Tyler gli aprì la porta con in braccio la piccola Leilani.

"Ciao papà, scusa ma ero in giardino."

"Ciao Tyler fa niente, ciao amore di nonno diventi sempre più bella" disse James baciando la sua nipotina che gli sorrideva felice.

"Come va figliolo?" chiese James mentre seguiva suo figlio dentro casa.

"Sempre uguale papà, lei non si sfoga mai in nessun modo, ho paura che tenersi tutto dentro le faccia più male ancora."

"Posso provare a parlarle io?" chiese James guardando suo figlio che aveva il volto sofferente.

"Certo papà fai pure, magari a te darà retta" rispose Tyler indicando Stella che si trovava nel giardino di casa.

Era distesa sulla sdraio al sole con un libro in mano.

James guardò sua nuora attraverso la finestra e sospirò, la vedeva così piccola e fragile che il suo cuore sussultò, il ricordo di sua moglie era ritornato prepotentemente nella sua memoria.

Uscì in giardino e la raggiunse salutandola con un sorriso che lei tentò di ricambiare.

"Come stai oggi, tesoro?"

"Stanca" disse guardandolo con un po' di vergogna.

"Hai voglia di fare due chiacchiere con me?" domandò l'uomo dolcemente.

"È stato Tyler a chiedertelo?"

"No, è una mia idea, noi due abbiamo sempre avuto un ottima sintonia" precisò sincero.

"Sì è vero" ammise Stella.

Chiuse il libro che aveva tra le mani e guardò suo suocero dicendogli:

"Ti ascolto."

"No Stella, io ascolterò te" le disse guardandola teneramente.

"Che cosa dovrei dirti?" chiese tristemente.

"Tutto quello che vuoi" la incitò lui.

Stella lo fissò a lungo in silenzio ripensando a quando lo aveva conosciuto, da quel giorno in fioriera James era sempre stato fondamentale per il suo rapporto con Tyler, e lei gli era affezionata tantissimo.
James era seduto accanto a lei e non diceva nulla, sapeva che dietro quel silenzio di Stella, c'era molto di più.
La ragazza lentamente si alzò e propose a suo suocero di fare due passi assieme a lei, l'uomo annuì e la prese sottobraccio e piano piano s'incamminarono lungo il giardino.

"La mia salute è fuori controllo James e io sono così talmente arrabbiata per questo" confessò sincera.

"Tesoro non è certo colpa tua se sei ammalata" le disse confortandola.

"Ma è colpa mia se mio marito soffre" disse tristemente.

"Stella questa è la vita smetti di sentirti in colpa" la rimproverò dolcemente.

"Non posso James, non ci riesco, è a causa mia che tu e lui state rivivendo il dramma che avete già passato con Cassidy" spiegò Stella con la voce rotta dal pianto asciugandosi una lacrima.

"Piangi pure Stella non c'è nulla di male in questo, non devi tenerti tutto dentro. Noi tutti siamo qui per te e non devi preoccuparti di me o di Tyler, hai capito?"

Tra passione e lacrime.  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora