Capitolo 37

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James McCormick si era logorato tutto il giorno il cervello nel trovare una qualsiasi spiegazione sul comportamento di suo figlio.

Ma non era arrivato a nessuna conclusione, aveva letteralmente escluso la storia che lui avesse un'altra, sapeva benissimo che nel cuore e nell'anima di suo figlio, ci fosse solo Stella.

Sapeva che Tyler tra mezz'ora sarebbe uscito da lavoro e decise di mandargli un messaggio invitandolo a cena da lui, avrebbe affrontato l'argomento davanti ad un piatto di spaghetti cacio e pepe, l'unico piatto che aveva imparato a fare.

Tyler rispose ringraziandolo e avvisandolo che a breve sarebbe stato da lui. E dopo un'oretta erano tutti e due insieme a gustarsi gli spaghetti.

"Ah papà, questo è un piatto meraviglioso. Cucini benissimo" gli disse suo figlio con la bocca quasi piena.

"Sì certo figliolo ti ringrazio è l'unico piatto che so fare" rispose ridendo l'uomo.

"Ma è quello giusto" ribadì il ragazzo bevendo un sorso di birra.

E James continuò a sorridere.

"Allora che mi racconti Tyler, come va il lavoro?" chiese guardandolo tranquillamente.

"Bene papà, tutto bene" rispose con tono vago.

"Figliolo sei sicuro che vada tutto bene?" domandò James guardandolo perplesso.

"Certo che va tutto bene papà, ma perché questa insistenza?" chiese leggermente alterato.

"Insisto Tyler perché ultimamente sei strano, distaccato, corri a lavoro a tutte le ore di notte, che stà succedendo? E' preoccupata anche Stella" gli fece presente tranquillamente.

Tyler alzò lo sguardo dal piatto guardando suo padre in maniera strana.

"E' Stella che ti ha chiesto di parlare con me di questo?" domandò serio.

"Assolutamente no! Stella non sa di questa chiacchierata" esordì James.

"Ma quella ragazza ti ama più di quello che ti immagini. Ha pensato anche che tu frequentassi Amber di nuovo. Ma l'ho rassicurata su questo" gli fece presente, per poi domandargli:

"Non hai un'altra vero, Tyler?"

"Non dire cazzate papà! Amo Stella e non potrei fare una cosa del genere" sbraitò Tyler innervosito.

"Allora cosa nascondi figliolo, a me puoi dirlo sono tuo padre" gli disse esortandolo a parlare.

"Non nascondo proprio niente" rispose seccato.

"Dove vai quando ricevi quelle telefonate, Tyler?" chiese serio e diretto il padre.

"Vado a lavoro" rispose guardandolo con sfida.

"Tyler ti sei cacciato in qualche guaio?" chiese tenendogli testa.

Il ragazzo si alzò minaccioso e arrabbiato.

"Io non sono come te, se pensi che io spacci ti dico che sei fuori di testa, io non farò la tua fine" gli urlò in faccia.

James lo guardava in malo modo, ma cercò di tenergli testa, sapeva benissimo che Tyler quando era arrabbiato e sottopressione diceva cose che non pensava sul serio, o almeno non le pensava più come una volta.

"Sì io ho fatto una brutta fine, ma sono riuscito ad uscirne e adesso ne sono fiero. Ma adesso voglio sapere cosa stai combinando figliolo e fino a quando non ti deciderai a parlare con me, tu non uscirai da qui" precisò convinto con autorità.

Tyler continuava a guardarlo in malo modo e con sfida.

"Non stò facendo niente papà, stò andando a lavoro. Non devi sapere altro. NON puoi sapere altro. Punto, chiuso l'argomento" esordì il ragazzo

Tra passione e lacrime.  (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora