Capitolo 8

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Conoglietti di Pasqua

Per Pasqua i mei genitori avevano una grandissima sorpresa in serbo, la ristrutturazione del casale in Spagna era completata e per le vacanze di primavera partimmo per Etzcaray.
Dopo tanto tempo Layla poteva rivedere la sua vecchia casa!
Il casale era uno splendore! Avevano conservato lo stile rustico tipico del paesaggio rurale,  le fenditure e le crepe tra delle pareti esterne erano state riempite col cemento, i tetti erano stati rifatti e all'estremità delle grondaie, cadevano catene in acciaio che finivano dentro pozzi da giardino decorativi per la raccolta dell'acqua.
I balconi erano invasi da gerani, gli infissi erano nuovi e le persiane in legno erano finemente intagliate con dei cuori.
Il cortile di terra grezza era stato ricoperto d'erba falciata e un sentiero in pietra si snodava verso l'entrate dei tre edifici.
Prima ancora di entrare in casa Layla chiese di andare a visitare i suoi vecchi nascondigli, l'accompagnai al vecchio frantoio che, situato al centro del grande soggiorno, decorava la stanza. La seguii attraverso la scala in rovere che portava al vecchio soppalco, dove un tempo nascondeva le scarpe!
Era tutto cambiato, una balconata in ferro battuto affacciava sul soggiorno, dal sottotetto avevano ricavato due camere da letto.
Layla si appoggiò alla ringhiera osservando le nuove travi del soffitto:
Layla: "Sulle vecchie travi facevano il nido i passerotti, era pieno di ragnatele e in estate faceva un caldo assurdo!"
Poi si voltò e osservò le camere,
Layla: "Avrei fatto carte false per avere una camera qui! Laggiù c'erano i lettini di tre bambole, fatti con le cassette della frutta, lì in mezzo una botte come tavolino per il tè e qui nell'angolo gli scatoloni..."
Raymond: "Con le tue scarpe e i tuoi vestiti di ricambio" - finii la frase al posto suo e la baciai.
"E adesso hai dei mobili veri e un letto tutto tuo,  ma se vuoi possiamo ancora giocare con le bambole e sapessi adesso cosa ti farei seduta su quella botte!"

La notte mi destò un vagito straziante, mi affacciai al corridoio e seguii la scia di luce che proveniva dalla camera di Lila. Mi avvicinai e la vidi piangere in grembo alla nonna, mentre le carezzava la testa e la tranquillizzava con parole amorevoli.
Mamma uscì dalla sua stanza allacciandosi la cintura della vestaglia:
"Cosa succede?"
Raymond: "È Lila, sembra disperata!"
Entrammo in cameretta, immediatamente verificai che finestra e  imposte fossero ben chiuse, tutto sembrava apposto e Lucky, acciambellato sul tappeto, ci osservava con aria interrogativa,
Alicia: "Mamma, cosa è successo?"
Pilar: "Non lo so. Stavo leggendo e improvvisamente l'ho sentita scoppiare a piangere, quando ho acceso la luce strizzava gli occhi e non riusciva a parlare"
Alicia: "Amore mio! Hai fatto solo un brutto sogno!"
Mio padre arrivò di corsa, la studiò in volto,
Victor: "È in iper ventilazione. Alicia, per favore, vai a prendermi il sacchetto di carta del pane. Hai avuto un attacco di panico, capita a tutti!"
Le accostò il sacchetto alla bocca,
Victor: "Tesorino, respira qui dentro con calma, senza affannarti"
Poco a poco, la sua respirazione tornò regolare.
Victor: "Va meglio?"
Lila accennò di sì con la testa.
Victor: "Ti è successo nel sonno?"
Lila: "No, non stavo dormendo"
Victor: "Stavi leggendo o pensando a qualcosa in particolare?"
Si incupì,
Lila: "Pensavo a mamma e papà",
Victor: "Capisco. Un lutto non si supera in soli tre anni, io piango ancora la morte di mio padre e sono passati decenni! I genitori sono figure fondamentali, neanche noi potremo mai sostituirli. Ma gli affetti possono aiutare a compensare queste mancanze, ti amiamo come una figlia, anche quel dispettoso di Raymond ti vuole un mondo di bene, ti accudisce come una sorella, Lucky è la tua ombra e poi ci sono Cloe' e Carol che ti adorano!"
Lila: "Stavo pensando a quanto gli sarebbe piaciuto avere una casa così bella, e invece... non la vedranno mai.."
Victor: "Di questo non puoi esserne certa! La loro anima è legata a questa terra, vegliano su questa casa e su di noi"
Alicia: "E poi Francisco era testardo, gli avevamo già proposto di farne un agriturismo con bed and breakfast, ma lui si rifiutò"
Pilar: "Vero! Mi offesi anche! Sosteneva che io e nonno eravamo troppo anziani per trasferirci durante la ristrutturazione e non sarei stata in grado di gestire un b&b! Decise di lasciare tutto com'era, nonostante la casa necessitasse di lavori"
Layla: "Dopo il diploma torneremo qui?"
Alicia: "Io verrò da sola a maggio, devo istruire il personale e avviare l'attività, ma i nonni passeranno qui tutta l'estate"
Victor: "Torneremo presto e il prossimo Natale lo festeggeremo qui, imparerai a sciare!"
Finalmente sorrise! Scesi in cucina a prenderle una bottiglia d'acqua e gliela lasciai sul comodino:
"Bevi, con tutti  quei lacrimoni ti sarai prosciugata!"
Le lasciammo la porta aperta e uscimmo dalla stanza.
In corridoio papà strattonò mamma per la cinta della vestaglia: "Riprendiamo da dove eravamo rimasti?"
Raymond: "Ma per favore! Così mi traumatizzate!"
Tornai ad avvolgermi sotto il piumone, pensando a cosa fare l'indomani per distrarla, un giro in centro, una gita fuori paese, oppure un regalo...
Le unghie di Lucky sul parquet spensero i miei pensieri, lo sentii zampettare in camera mia, era un cane pigro, da quando aveva imparato a usare le maniglie?
La voce carezzevole di Lila nel buio mi sorprese,
Layla: "Posso dormire qui con te?"
Accesi la lampada sul comodino,
Raymond: "Ciao pigiamina!!!"
Quanto era carina! Portava una maglietta a manica lunghe con la stampa di una pecorella e dei pantaloncini smerlati.
Si sdraiò nel lettone, tirandosi le coperte sopra le spalle:
"Ray, tu non mi lascerai mai, vero?"
Raymond: "Sono nato per occuparmi di te e starti vicino"
Sarò un fidanzato premuroso, la terrò d'occhio come un falco, guai a chi me la toccherà! Lo prenderò a pugni e gli mozzerò le mani!
L'avvicinai ancora di più a me, facendole appoggiare la testa sul mio petto,
Raymond: "La mia piccola fragile cuginetta! Fatti cullare e dormi serena",

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora