Capitolo 35

1.5K 39 3
                                    

Vi voglio troppo bene per farvi aspettare una settimana, ecco a voi gli sviluppi!
Hannabi
💖

Niente e nessuno
mi separerà mai da te

Tornammo a sederci composti alla velocità di un fulmine.
Papà: "Mon Dieu!" - E camminò all'indietro, chiudendosi di nuovo fuori dalla porta...
Porca vacca miseria! Sorpreso in mezzo alle sue cosce con la lingua infilata nella sua laringe...
Che vergogna! Avrei voluto sprofondare infondo a un pozzo di petrolio.
Papà riaprì la porta e imbarazzato disse: "Scusate...Fuori fa troppo freddo!"
Ci voltammo a guardarlo e restammo a fissarci qualche secondo senza parlare, poi ruppe il silenzio,
Papà: "Sono tornato prima perché ho la febbre molto alta"
Con calma si tolse il cappotto e lo ripose sulla poltrona all'entrata insieme alla valigetta del lavoro.
Layla si alzò in piedi: "Zio, posso preparati qualcosa di caldo?"
La scrutò dalla testa ai piedi come se cercasse qualcosa di insolito , ma Lila non aveva un capello fuori posto, era perfetta come sempre.
Papà: "Grazie piccola, non c'è bisogno, chiamerò Arvin. Tu stai bene?"
Certo che stava bene! La stavo solo baciando, mica violentando!
Layla: "Io molto bene, grazie! Sicuro che non possa fare qualcosa per te?"
Papà si adombro': "Cosa stavate facendo?"
Layla: "Abbiamo guardato ATP Cup e bevuto una cioccolata" - affermò al massimo del suo candore,
Papà: "Ray? Qualcosa da aggiungere?"
Che potevo fare? Nascondere l'evidenza o ammettere sinceramente come stavano le cose?
Erano stati proprio i miei genitori a darmi il permesso di invitare a casa la mia 'misteriosa ragazza'!
Raymond: "Sì, mi avete detto che potevo portare a casa la mia ragazza, ebbene, è qui! Layla è la mia fidanzata"
Impallidì: "Credo di stare proprio male! Meglio se vado a stendermi a letto".
Tutto qui? Non un pensiero...una parola?
Io e Layla ci guardammo interrogativi, non riuscivamo a capire come l'avesse presa.
Layla: "Forse è meglio che vada..."
La trattenni per il polso e la strinsi a me,
Raymond: "No! Se deve dirci qualcosa, nel bene o nel male, voglio che tu sia qui con me"
Chiamò la nonna chiedendo il permesso di rimanere per la notte, spiegando che avevamo confessato a papà di stare insieme. La nonna acconsentì, e passammo la notte abbracciati nel mio lettone.

Domenica mattina, papà entrò silenzioso nella mia camera ancora in vestaglia.
Alzò un po' la tapparella per far entrare la luce del mattino.
Lila era avviluppata nel piumone, col cappuccio della mia felpa sulla testa e le braccia allacciate al cuscino, io dormivo a pancia in su occupando quasi tutto il letto a mo' di stella marina,
Papà si schiarì la voce: "Ehm! Ehm! Buongiorno ragazzi, sono le 10:00, la colazione si raffredda e tua madre sta' uscendo per andare al Royè"
Raymond: "Va bene, scendiamo subito"
Layla si alzò a sedere, sfregandosi gli occhi con la manica della felpa: "Buongiorno zio! Come ti senti?"
Papà: "Cotto come un maccherone! L'influenza mi ha investito in pieno. Vi aspetto in sala da pranzo"
Mamma, uscì dallo studio di papà con una cartelletta azzurra in mano e ci seguì sulle scale,
Mamma: "Oggi devo organizzare del lavoro in più al ristorante, farò più tardi del solito.
Arvin uscirà per andare in farmacia e a far la spesa. Vi raccomando, andate ogni tanto a vedere se papà ha bisogno di qualcosa, è parecchio spossato!"
Ci baciò sulla fronte e uscì trafelata.
In sala da pranzo mio padre era seduto a capotavola, fece cenno di sederci vicino a lui, uno di fronte all'altro.
Consumammo la colazione in silenzio e restammo seduti aspettando che finisse anche lui.
Papà: "Vorrei sapere da quanto va avanti questa 'cosa' tra voi due"
Lo chiese con un tono irritato.
Da quando aveva tredici anni, ma tranquillo l'ho sverginata solo a sedici...
Raymond: "Da Natale!"
Layla: "Dopo Natale!"... "Cioè, sì, ci siamo messi insieme tornati da Colmar"
Papà: "Fin dove vi siete spinti?"
Oh merda!
Layla: "Abbiamo deciso di metterci insieme SERIAMENTE"
Sottolineò la parola seriamente.
Mio padre colpì a mano aperta il tavolo facendo tremare tutto! Azz... era incazzato!
Papà: "Non può esserci nulla tra di voi!"
Layla: "Cosa? Perché?"
Papà: "Perché tu sei mia nipote!"
Layla: "Ma è zio Raymond! Lui mi ama!"
Papà: "Innanzi tutto smettila di chiamarlo zio! Io sono tuo zio e lui è mio figlio, tuo cugino di primo grado. Ovvio che ti ama, ma non è l'amore che credi!"
Cosa ne sapeva lui? Ci amavamo in ogni modo possibile!
Raymond: "Papà, noi ci siamo innamorati veramente"
Papà: "Ragioniamo per favore! Tua cugina è piccola, è ancora minorenne e tu sei troppo giovane, sei sempre in giro a divertirti, non sai ancora cos'è l'amore!"
Raymond: "La smetti di dire che sono sempre in giro? Ma poi in giro dove? Se mai usiamo insieme a divertirci, perché siamo una coppia, sono  sempre incollato a lei e viceversa"
Papà: "Ma vi rendete conto dell'assurdità? Siete troppo giovani! Cosa succederà quando ti sarai stancato di lei? Quando lei incontrerà la persona giusta e vi lascerete? Smetterete di vedervi o frequentarvi come cugini solo per un vostro capriccio?"
Ma vaffanculo!
Raymond: "Io e Layla siamo fidanzati, andremo a vivere insieme e ci sposeremo"
Papà: "Ascoltami bene ragazzino.  Tu andrai ad Harvard per il Master, aprirai il tuo studio associato con Didier e fino ad allora vivrai sotto questo tetto senza fare cazzate! Sono stato chiaro?"
Raymond: "Io e Lila resteremo insieme, che a te piaccia o no"
Papà: "Invece le starai lontano, per il bene di tutti!"
Layla: "NO! NO! Tu non manderai Raymond lontano da me! Non hai alcun diritto di separarmi da lui, perché tu non sei mio padre e non puoi decidere dove e con chi io debba vivere!"
Papà: "Io no, ma la zia sì, è il tuo tutore e sa cosa è meglio per te"
Layla: "Ti odio! Ti odio!"
Scattò come una molla dalla sedia e corse di sopra.
Quando entrai in camera era stesa nel letto a piangere.
Layla: "È cattivo! Addirittura spedirti all'estero a studiare? Ma ti rendi conto?"
Raymond: "Cucciola, non andrò da nessuna parte, neanche abbiamo mai accennato a Harvard! Forse non era dell'umore giusto per parlarne perché è malato"
Layla: "Sì, ha la stronzite! Come potrei sopravvivere senza di te?"
Raymond: "Amore, niente e nessuno mi separerà mai da te. Te lo giuro sul mio cuore."
Ci rivestimmo e passai davanti la camera dei miei per avvisare papà che stavamo uscendo,
Raymond: "Papi, accompagno Lila dalla nonna, hai bisogno che ti prenda qualcosa?"
Papà: "Le Figaro' e 'L'Équipe' in edicola, sopratutto voglio che torni a casa in fretta, intesi?"
Raymond: "Ok"
Non protestai per non alimentare ulteriori malumori.
Accompagnai lo stesso Lila fin dentro casa, anche per salutare la nonna e raccontarle che papà l'aveva presa piuttosto male.
Pilar fu molto accogliente, ci tranquillizzò dicendo che Victor prendeva sempre un po' le cose di pancia prima di riflettere, ma era il padre più affettuoso e generoso che avesse mai conosciuto. Era convinta che col tempo avrebbe capito.
Quella settimana mio padre restò a casa allettato per il raffreddore.
Cominciò a chiedermi tutta una serie di cose che facevo quando ero più piccolo.
Dopo cena guardammo insieme  TV Sport e commentammo le notizie del giornale, mi propose di fare compagnia a mia madre quando tornava dal lavoro, così ci trovammo nel termario, come quando ero bambino e aspettavo di fare il bagnetto con mamma prima di andare a dormire.
Non mi era ben chiaro se lo facesse per tenermi impegnato lontano da Lila o punirmi facendomi sentire 'troppo giovane' (come sosteneva lui) per avere una relazione adulta.
Sta di fatto che si era ridotto il tempo condiviso con la mia ragazza e ci sentivamo prevalentemente per telefono...benedetti cellulari!

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora