Capitolo 25

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Monelle

Andre: "È passato un tornado?"- esclamò entrando in casa,
Raymond: "Ti è esploso il cassetto dell'intimo?" - ironizzò, raccogliendo una calza autoreggente dal tappeto.
Sul tavolo da pranzo erano sparsi trusse e trucchi vari, completi intimi penzolavano dallo  schienale delle sedie e una pigna di vestiti erano abbandonati sul bracciolo del divano.
Layla: "Essere belle è impegnativo! ",
Carol: "Perché voi ragazzi non andate a farvi una doccia, mentre noi mettiamo apposto?"
Ritirai i miei abiti in borsa e l'aiutai a fare ordine.
Carol prese delle lenzuola dall'armadio e le appoggiò su una sedia,
Carol: "Ecco qui! È il massimo che posso offrirvi, il divano è nuovo, non ci ha ancora dormito nessuno. Sono felice che vi fermiate da me! Quando potrò permettermi una casa più grande, la cercherò con una stanza per gli ospiti e un piccolo studio per mettere via tutte le mie cose!"
Layla: "A chi lo dici! Il mio laboratorio casalingo comincia andarmi stretto! Non so più dove mettere la roba",
Andre' aprì la porta del bagno coi capelli bagnati e soltanto una salvietta a coprire le parti basse:
"Tesoro? Mi passeresti due asciugamani e il phon?"
Carol: "Insomma amore! Sai benissimo dove sono! Non potevi prenderli prima di entrare in bagno?"
Layla: "Amore... tesoro... sembrate due sposini! Secondo me andrete a convivere prima di noi!"
Lei sorrise con le mani sui fianchi,
Carol: "Lo dici come se aveste già pianificato qualcosa..."
Layla: "No, saresti la prima a saperlo, però me lo auguro!"
Quando i ragazzi uscirono dal bagno ci dammo il cambio.
Mentre ci struccavamo, scambiammo pettegolezzi su Veronic. Secondo i racconti di Cloe', che la conosceva da molti anni, inizialmente era la ragazza di Didier, poi si erano lasciati e aveva frequentato per un po' mio cugino, ma senza impegno, perché lui ne aveva altre quattro!
Successivamente aveva cominciato ad andare a letto anche con Andre', ma appurato che nessuno la stesse prendendo sul serio, si era messa a fare la zoccola ovunque con chiunque: in facoltà, alle feste, nei locali... fino ad essere cacciata dal cerchio.
Pentita, era tornata a orecchie basse da Didier, il quale a Luglio, l'aveva scaricata nuovamente per andare in vacanza con Cloe'.
Layla: "Ora capisco perché non la potete vedere e stasera ci guardava con quella faccia da stronza!"
Carol: "Esatto! Se ci rifletti, i suoi obbiettivi sono stati i leader del gruppo fin dall'inizio, è stata a letto con tutti e tre. È arrivista, troia e sicuramente gelosa, stiamo in guardia Lay!"
Finita la doccia, indossammo i nostri completini osé e salimmo la scala del soppalco per infilarci delle t-shirt.
I ragazzi ancora mezzi nudi stavano preparando dei cocktail.
Andre': "Amore, fino a che ora credi di poter  dormire domani?"
Carol: "Non so, comunque sono a casa, perché?"
Andre': "Perché il tuo piccolo chimico vi ha preparato una bella bomba!"
Brindammo ai neolaureati e poi cominciammo a bere,
Layla: "Questo intruglio è frizzante come lo champagne, con una nota fruttata al palato, e un retrogusto strano, pizzica in gola come una spezia..."
Carol: "È buono! Molto particolare, ma hai ragione, pizzica leggermente al palato! C'è qualcosa di dolciastro che non riesco a distinguere... Tesoro, hai aggiunto qualche pasticca?"
Raymond: "Qualcosa che vi terrà più reattive e sensibili a lungo"
Layla: "Ma siete matti? Ne ho già bevuto più della metà e se succede qualcosa?"
Andre': "È quello che speriamo! E' solo un inibitore stimolante naturale, vi sentirete più calde, felici e bisognose di affetto",
Layla: "Impostori! Avreste dovuto avvisarci prima!"
In attesa di qualche avvisaglia, sedetti sul divano con la mia amica che mi accarezzava con movimenti circolari la schiena, gradualmente la mia testa si perse dietro quella sensazione calmante emanata dalle sue mani calde che scivolavano dalle spalle alle scapole.
Sentii le voci ovattate nella stanza e chiusi gli occhi... Il cuscino alla mia sinistra si inclinò e delle dita delicate mi accarezzarono il braccio e due labbra morbide mi sfiorarono l'orecchio sussurrando
Andre': "Come ti senti?"
Layla: "Benissimo!" - Buttai indietro la testa sentendola più leggera - "Mi sento completamente rilassata",
Sprofondai nello schienale accanto a Carol,
Layla: "Senti qualche cosa?" - chiesi alla bionda,
Carol: "Sento il tepore del tuo corpo, mi piacciono i tuoi abbracci"
Layla: "Piacciono anche a me"
Durante le vacanze ci eravamo avvicinate di più, in particolare dopo quella sera a Barcellona, quando avevamo dormito sole e ci eravamo scambiate confidenze sui nostri ragazzi.
Ci eravamo raccontate particolari intimi sui nostri amplessi, essendo lei più grande di me e avendo più esperienza, riuscivo ad essere spontanea e lasciar fluire i miei pensieri senza vergogna.
Fin da principio mi era piaciuta. Mi aveva colpito la sua bellezza e la sua vita. Una giovanissima professionista con un centro estetico in un club sportivo di élite al centro di Parigi, con molte conoscenze e ammiratori, pragmatica, indipendente, con una casa a Parigi, era diventata il mio mito a cui aspirare.
Layla: "Vorrei diventare come te!" - Dichiarai,
I suoi occhi azzurri mi osservarono sorpresi,
Carol: "Come, come me?"
Layla: "Sei sicura di te, sai come prenderti cura del tuo corpo, hai un bel lavoro e vivi da sola"
Carol: "Ma anche tu hai un bel lavoro e sai prenderti cura del tuo aspetto, non vivi da sola perché sei ancora piccola, anche se ho il sentore che tuo cugino non te lo lascerà mai fare! È troppo geloso!"
Raymond: "Non perché sono geloso! Layla ha perso delle figure fondamentali in famiglia, è mio dovere compensarle"
Mentre lei parlava, le fissavo le labbra carnose e le vene sotto la pelle sottile del collo, istintivamente la strinsi a me per baciarla sotto l'orecchio, succhiandole la pelle delicata.
Carol: "Ahi! Vampira!"
Mi vennero le vampate, mi tolsi la maglietta.
Le sue dita leggere come farfalle sfiorarono il mio addome, risalendo verso lo stomaco e disegnando le curve del petto,
Carol: "Emani calore"
Layla: "Finché mi tocchi così!"
Mi avvamparono le guance, ondate di calore si accentuavano e si attenuavano a intermittenza,
Sentii il fiato caldo di Andre' sul collo, mi accarezzò la schiena e slacciò il reggiseno per consentire alle dita di Carol di palparmi i seni nudi,
Carol: "Ti piace?"
Layla: "Sì"
Carol: "E così...?",
tracciò dei cerchi concentrici attorno alle areole e imboccò i capezzoli emettendo tanti piccoli risucchi.
Ray, seduto alle sue spalle, le tolse la maglietta, lasciandoci così entrambe in intimo e io non potei fare a meno di guardarle il petto, le infilai un dito sotto l'elastico del reggiseno tra il solco delle tettine e lo tirai facendolo schioccare, i capezzoli turgidi premevano sotto il pizzo del reggiseno pregando di essere liberati, Ray glie lo slacciò e mi piegai a prendere in bocca i seni uno per volta,
Layla: "Mmh!" -mugolai soddisfatta,
erano più piccole delle mie, erano una seconda, ma davano soddisfazione riempiendomi completamente la bocca!
Carol: "Tuo cugino ha ragione, sei una monella!"
Andre': "Vieni" -mi prese per mano - "Andiamo di sopra che stiamo più comodi",
lo seguii sulle scale.

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora