Capitolo 37

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Questioni di famiglia

Le sorprese di quella domenica non finivano mai! Stavamo cenando quando zia Alicia si annunciò al citofono,
Alicia: "Buonasera Lila!"
Layla: "Buonasera dipende! Sei venuta in pace o a portare spada?"
Zia Alicia: "Sciocchina! Sono venuta a vedere come stai, posso salire?"
Le aprì il portone e corsi in cucina ad avvisare Ray.
Seccato, lasciò cadere le posate nel piatto e si alzò facendo barcollare la sedia,
Raymond: "Che palle, non ci lasciano neanche più mangiare in pace! Vado io, voi aspettate qui"
Prima controllò dallo spioncino che fosse sola, poi aprì la porta,
Raymond: "Se sei qui per farci il predicozzo, risparmiati perdite di tempo. Io e Lila vogliamo restare insieme. Non cederò al ricatto di papà",
Zia Alicia alzò le mani in segno di resa,
"Buonasera a te tesoro! Che accoglienza calorosa! Abbi fiducia, sono venuta appositamente senza tuo padre, per parlare in pace"
Raymond: "Ok, entra pure!"
Dopo aver salutato nonna, venne immediatamente ad abbracciarmi:
"Come stai stellina mia?"
Layla: "Bene! Ho solo qualche problemino famigliare, amoroso, fisico e psicologico!"
Zia Alicia: "Perdonami se non sono venuta a trovarti prima. Perché non mi hai chiamata per dirmelo?"
Layla: "La pensi come lo zio, no?"
Nonna: "Tio esta loco! (Zio è pazzo)"
Zia Alicia: "No Lila, non essere prevenuta nei miei confronti. Soltanto oggi, ho appreso dalla nonna del tuo stato di salute e di cosa provi realmente per Ray.
Hai già perso troppe figure fondamentali nella tua vita e vi amo così tanto! Come potrei separavi?
Layla: "Noi vogliamo stare insieme"
Zia Alicia: "Stai pur certa che adesso l'abbiamo capito!"
Layla: "Però questa mattina è passato lo zio, insiste con la storia di spedirlo dall'altra parte del globo!"
Zia Alicia: "Non lo diceva sul serio. Io credo di più che non lo farà uscire di casa per i prossimi dieci anni!"
Layla: "Come fai ad esserne così sicura?"
Zia Alicia: "Victor è un uomo istintivo e molto protettivo, si è infuriato e nei momenti di rabbia si dicono tante stupidaggini!
Quando vi ha chiesto fin dove vi eravate spinti, tu hai ammesso di essere stati insieme seriamente, questa cosa lo ha mandato fuori di testa!
Vi chiama ancora il 'suo giovanotto e la sua piccola Lillina', bisogna dargli il tempo di realizzare che siete una donna e un uomo. Per lui è stata una scoperta sconvolgente!"
Raymond: "Ma noi non siamo più bambini e ci amiamo, cosa c'è di tanto sconvolgente?"
Zia Alicia: " È stato uno shock sorprenderti tra le gambe della sua nipotina mezza nuda!
Non hai pensato che potevi farglielo sapere in un altro modo? Magari parlarne prima con me? E avete usato i preservativi?
Raymond: "Sì!"
Nonna: "...Bendita Virgen María!"
Nascosi il viso dietro il tovagliolo per la vergogna!
Zia Alicia: "Si...cosa? Che avresti potuto confidarti con me o che almeno avete usato delle precauzioni?"
Raymond: "Tutte e due... dai mamma, è imbarazzante!"
Zia Alicia: "Eeh no, caro Ray! La cosa veramente imbarazzante, è avere un intelligenza superiore alla media come la tua e pensare che l'unica soluzione fosse scappare di casa come un ladro! Non hai pensato a me?"
Raymond: "Credevo che papà te ne avesse parlato e che foste della stessa idea"
Zia Alicia: "Esattamente il contrario, in realtà sono sollevata. Cominciavo a pensare fossi gay o avessi qualche problema..."
Mi sfuggì una grassa risata!
Raymond: "Mamma, ma ti pare???"
Zia Alicia: "Scusa, ma ripetevi sempre la stessa tiri tera: studio con Andre'...dormo da Andre'...vado in vacanza con Andre'..."
Layla: "Ahahah!...Muoio!"
Nonna: "Prima o poi caschiamo tutti per amore! Meglio tua cugina!"
Raymond: "Brave! Ridete pure!
Comunque, se sei venuta per chiedermi di tornare a casa, in questo momento la risposta è no. Non mi schioderò da qui finché Lila non starà meglio e tornerà a lavorare"
Mamma e nonna tornarono improvvisamente serie e si lanciarono una lunga occhiata,
Layla: "Non equivocate! Non approfitteremo della situazione, dormiremo con la porta aperta, ok? Avere Ray con me è rassicurante e se dovessi sentirmi male, mi propinerà i miei farmaci"
Zia Alicia: "Ray può restare finché non ti sentirai più tranquilla, non gli chiedo di tornare adesso, ma dovrà pur farlo perché..."
Tirò fuori dalla borsa una cartellina azzurra di un ospedale e l'aprì, conteneva delle ecografie.
Raymond avvicinò quelle immagini agli occhi  alquanto preoccupato:
"Santo cielo mamma! Che roba è? Un nodulo? Un tumore?"
Nonna: "Afortunadamente no!"
Alicia: "No è il mio utero. Non si sa se maschio o femmina, è troppo presto per dirlo!"
Raymond: "Scherzi?!"
Alicia: "No, me l'ha detto il dottore!"
Pensai immediatamente al sogno della notte precedente... a quella bambina che tenevo per la mano tra i vigneti... Che fosse un segno premonitore o solo l'effetto degli ansiolitici?
Poi realizzai meglio...stavo per diventare zia!!!
Buttai le braccia al collo della zia e le riempì le guance di baci,
Layla: "Ooh Dios mío, voy a ser tía!"
Alicia: "Ma non sono neanche al terzo mese e alla mia età ci sono rischi maggiori, non voglio cantare vittoria troppo presto.
Victor avrebbe voluto chiedervi di trasferirvi tutti insieme a casa nostra all'arrivo del  bambino, ma la vostra relazione ha cambiato molto lo scenario rispetto alle sue aspettative"
Fantastico! Se lo zio aveva già difficoltà ad accettare che stessimo insieme,  figuriamoci adesso che era sfumato il suo bel sogno!
Raymond: "Io e Layla siamo già cugini,  non saremo mai come fratelli, per noi sarebbe inconcepibile! Siamo e resteremo insieme come coppia"
Alicia: "Dovreste provare a parlargli"
Ero all'inizio della terapia, ancora troppo emotiva e fragile per poter affrontare un argomento così delicato, sopratutto con lo zio  incazzato nero!
Ci affidammo alla saggezza della nonna. 
Suggeriva di attendere il quarto mese di gravidanza, quando la salute del feto sarebbe stata più certa, allora anche l'umore dello zio sarebbe migliorato e la mia salute pure...

Passarono tre settimane, durante le quali, ne Raymond ne suo padre, cedevano di un millimetro.
Io dormivo ancora molto, restando rintronata per il resto tempo, ma cominciavo a distinguere il giorno dalla notte... evviva!
Nei weekend Raymond mi obbligava ad alzarmi presto, perché appena la nonna usciva per andare a messa, lui si tuffava letteralmente su di me per far l'amore!
Diceva di essere la mia medicina e fu proprio così!
Notai un progressivo miglioramento della mia salute, respiro e fame più regolari, incubi sporadici, ma sopratutto niente pensieri ossessivi.
Alla visita di controllo, effettuarono un prelievo ematico, i risultati degli esami erano soddisfacenti e la psichiatra cominciò a diminuirmi le dosi dei farmaci.
Mi diede dei suggerimenti per riprendere la mia routine, ormai ero in procinto di ritornare in ufficio, dovevo ricominciare a fare vita sociale e trovare un hobby che mi svuotasse la mente, perciò avevo sottoscritto un nuovo abbonamento all'Aqua Loft  per fare un po' di sport e tornare a frequentare la compagnia di Ray.
Terminato il corso di pilates, andai a riempire la borraccia al distributore dell'acqua, vicino ai campi da squash.
Udii una voce famigliare e mi voltai istintivamente per controllare, una figura snella si muoveva agilmente in campo.
Era zio Victor! Restai imbambolata a osservarlo come una scema in mezzo al corridoio.
I capelli brizzolati tirati indietro con la fascetta gli scoprivano la fronte alta, spalle larghe, stesso naso dritto e ben proporzionato del figlio, medesima forma delle labbra.
Era concentrato sul gioco, con espressione decisa e grintosa, colpiva la volée con grande abilità e continuava a fare punti sull'avversario.
Emanava la stessa energia di Ray, avevano la stessa forza e lo sguardo fiero.
Mi aveva sempre amato come un padre, non mi aveva fatto mancare mai nulla: grazie a lui avevo ancora la casa dei nonni, vivevo in un bell'appartamento a Parigi con nonna e Luc e facevo il lavoro dei miei sogni.
Sarebbe stato più facile averlo ancora dalla mia parte, sarebbe stato bello raccontargli come gli incontri con la psicologa mi stavano aiutando ad  affrontare la perdita dei miei genitori. 
Mi mancavano molto i suoi abbracci, le cene in famiglia, le sue barzellette, anche le sue stupide raccomandazioni, neanche fossi una bambina imprudente!
Senza rendermene conto, per poterlo guardare da più vicino, mi ero avvicinata troppo alla vetrata del box e peggio ancora stavo piangendo come una fontana!
Il suo compagno di partita si bloccò a guardarmi con la bocca aperta...gli sarò sembrata una pazza! Una sconosciuta schizzoide, che li fissava piangendo con una bottiglia in mano.
Lo zio si asciugò la fronte con l'asciugamano e quando alzò la testa mi vide, restò qualche secondo sorpreso, non si aspettava di rivedermi lì e non così!
Il mio cuore perse un battito, pensai a cosa fare, intrappolata in un corridoio a vetri e specchi, non potevo ne nascondermi
ne scappare.
Camminò verso di me e quando aprì la porta
le mie gambe divennero marmo....
(Dios mio! Ti prego, un attacco di panico proprio adesso no! No! No!No!)
E invece sì, proprio in quel momento, il mio corpo decise di fare come voleva , le labbra rimasero incollate e sentii l'intero corpo formicolare e bloccarsi sul posto, solo i miei occhi riuscirono a stabilire un contatto.
Scrutò il mio viso e capí, ero completamente disarmata e triste.
Mi accarezzò la testa e mi strinse in un forte abbraccio, coccolandomi e rassicurandomi.
Zio Victor: "Non piangere Lila. Tranquillizzati"
Le mie barriere crollarono, le lacrime scesero più copiose di prima, sfogando tutto il dispiacere, le ginocchia tremarono, si rammollirono e mi lasciai sorreggere da lui per non accasciarmi.
Fu confortante ricevere nuovamente le sue attenzioni e sentire il suo affetto.
Lentamente mi calmai e tornai a reggermi sulle mie gambe.
Zio Victor: "Ora va meglio?"
Accennai di sì con la testa, mi appoggiai a una parete e bevvi lunghe sorsate d'acqua.
Gli dissi spontaneamente quello che provavo
Layla: "Mi dispiace, mi manchi tanto"
Un sorriso felice e comprensivo gli illuminò il viso
Victor: "Spiace anche a me, mi mancate molto entrambe"
Si voltò a chiamare il suo amico e gli fece cenno con la testa di andare,
Victor: "Andiamo a cambiarci, se hai finito l'allenamento anche tu, potrei offrirti qualcosa al bar"
Layla: "Ok, ci vediamo dopo"
Cercai Ray in sala attrezzi per informarlo che c'era suo padre e durante quell'incontro mi era sembrato tranquillo, volevo approfittare per parlargli,
Raymond: "Ne sei certa? Sei tranquilla?"
Layla: "Sì. Ha detto di essere dispiaciuto e che gli manchiamo"
Raymond: "Ok, ma verrò con te. Non credi che essere incinto, lo abbia reso troppo volubile?"
Layla: "Ahaha! Vero...la sua pelle era più luminosa!"

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora