Capitolo 9

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Mutandine

Raymond
Passai a prenderla per andare insieme in palestra, salì in auto con un maglione aderente che accentuava il gonfiore dei seni e un gonnellino cortissimo che, appena sprofondò sul sedile, mostrò le mutandine.
Raymond: "Ti vesti così per venire in palestra? L'altro pezzo di gonna? L'hai dimenticato a casa?"
Layla: "Cattivone! L'ho messa per te! Non vedi che sono scesa senza il borsone?"
Ogni tanto certi suoi exploit mi disarmavano!
Raymond: "Ok! Provvediamo subito!" - Pomeriggio= casa vuota=sesso... o almeno ci speravo tanto!
Raymond: "Voglio che ti vesti così solo per me, sai, un maschio col feticismo delle mutandine come me, vedendo certe cose, ti potrebbe fare..." - Le tolsi le mutandine - "Voglio anche queste!"
Layla: " Ma cosa te ne fai???"
Raymond: "Le uso come cuscino, profumate e calde... hanno la temperatura del tuo corpo!"
Layla: "Per favore, almeno dopo mi ridaresti le altre?"
Raymond: "Sì, le ho lavate, ma queste sono fresche di oggi! Mmmh... mi fanno impazzire, hanno il tuo odore!"
La portai in camera mia e giocammo con finte lotte a toglierci i vestiti. Era bello vederla ridere felice e disinibita a rotolare nel mio letto.
Mi trovai in mezzo alle sue cosce a stretto contatto con la sua nudità, sentii bene la sua carne contro il mio uccello, continuammo a baciarci, inizialmente senza muoverci, poi iniziai a premere e strofinarmi contro la sua fica.
Allargò ancora di più le gambe, accarezzandomi i fianchi e poi stringendomi le natiche, pian piano cominciò anche lei a venirmi incontro in una danza lenta e libidinosa.
Più il mio glande gonfio sfregava la sua fessurina vergine, più sentivo i suoi fluidi bagnarla,
Raymond: "Ti piace così?"
Layla: "Sì, sì, mi piace!" Rispose ansante,
Raymond: "Bene! Perché non mi staccherò da te fino a stasera!"
Le portai i polsi sopra la testa e continuai a montarla senza penetrazione, fu magnifico, come se la stessi davvero scopando.
Si abbandonò a quel contatto fisico. Respiravamo affannati a bocca aperta, guardandoci negli occhi, fino all'orgasmo. Venni contro la piega della sua coscia, presi dei fazzoletti dal comodino per pulirla, aveva ancora il fiato corto e gli occhi chiusi... com'era bella stanca e appagata!
Andai in bagno a lavarmi e quando tornai, presi tutte le sue mutandine dal mio cassetto della biancheria e le posai vicino a lei. Non si voltò, era abbracciata al mio cuscino pensierosa, a guardare il cielo fuori dalla finestra.
Posai un bacio sulla spalla: "A cosa pensi cuginetta?"
Layla: "Abbiamo quasi.."
Si voltò dal mio lato ad abbracciandomi e nascondendo il viso contro il mio fianco, non riusciva a dirlo perché si vergognava!
Raymond: "Fatto sesso?"
Layla: " Esatto..." disse con voce ovattata.
Raymond: "Layla, devi spiegarmi una cosa che proprio non capisco"
Layla: "Oddio...!" Nascose la faccia tra le mani,
Raymond: "Cosa ha fatto Matthieu, per metterti così tanta paura addosso?"
Spostò le dita sbirciando...
Raymond: "Guardami, sono serio!"
Layla: "Te l'ho detto, ci provava ma mi faceva male e io lo respingevo"
Raymond: "Come cazzo ci ha provato? Me lo spieghi? In due anni ti ha solo traumatizzata!"
Layla: "Ray, tra noi è diverso, ci stiamo arrivando progressivamente... Vorrei già rifarlo!"
Raymond: "E io vorrei cancellargli la faccia a pugni!"
Andò in bagno e tornò col mio profumo addosso,
Raymond: "Ladra!"
Layla: "Anche a me piace il tuo odore!"
Ci accoccolammo di nuovo, riprendendo a baciarci e toccarci, stavolta la voltai a pancia sotto e mi misi a cavalcioni sopra di lei, tenendole i polsi dietro la schiena, mi strofinai tra la linea interglutea... aveva un sedere da sogno! La misi a quattro zampe e la leccai,
Layla: "Oh! Così è imbarazzante!"
Raymond: "Davvero? Segreti scabrosi che conosciamo solo noi..."
Cominciai a muovermi con ritmo incalzante tra il varco delle sue cosce, altro che 'imbarazzata', era fradicia!
Tornammo a guardarci negli occhi, le sue gambe mi circondavano, la sua lingua nella mia bocca, le sue mani a tirarmi i capelli. Finalmente il suo desiderio stava depennando le sue paure e riusciva a manifestarmi la sua brama.
Continuai a sbatterla nel letto, scivolai sopra il suo sesso, sentii il corpo invaso da un calore e un piacere intenso, "Oooh, Lila... aah vengo!"
Crollai di fianco a lei, con le braccia che per la tensione mi tremavano ancora, ero sudato, sfatto, felice, emozionato, le presi la mano:
Raymond: "Scusa Lila, non resistevo più... ma te?"
Layla: "Eeeh... un secolo fa, solo guardandoti!"
Erano quasi tre ore di non sesso strepitoso e i miei stavano per rientrare dal lavoro, rimasi nel letto a guardarla, mi sfuggì un fischio di apprezzamento, mentre tutta nuda e in punta di piedi, si incamminò verso il bagno... Presto sarebbe stata mia.

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora