Fin da piccolo Raymond si prende cura della sua piccola cuginetta Layla (Lila/Lillina).
L'accudisce e la cresce con affetto come fosse la sua sorellina.
Ma col tempo la ragazzina innocente e buffa, sboccia in una donna sempre più bella e sicura di...
Passai a prenderla con largo anticipo perché non stavo più nella pelle! Lila stava appendendo le luci all'albero di Natale, Raymond: "Che bello!" Layla: "Sì, ma devo ancora finire di addobbarlo" Mi chiese dove l'avrei portata per cena. Raymond: "È una sorpresa!" Layla: "Jeans o abito?" Raymond: "Jeans. È un posto semplice e carino come te!" Avevo scelto un locale dove si sarebbe sentita completamente a suo agio. Il bistrot 'da Robert' era una trattoria francese a Parigi Marais, dal fascino rustico, come le locande di campagna francesi di un tempo e un menù coi piatti di carne più succulenti della cucina nazionale. Si coprì col piumino fucsia, cappello e guanti rosa, Raymond: "Pronta confettina?"- scherzai sorridendo, Layla: "Prontissima!" Quando entrammo da Robert si guardò intorno affascinata dall'atmosfera calda e accogliente. Dalle travi a vista sul soffitto, pendevano ghirlande di vischio illuminate da led intermittenti. Gli interni erano in pietra e legno, e di fronte a noi, in un grande camino a scoppiettante, un cuoco stava arrostendo a legna la carne. Layla: "Che carino! Mi piace! Con le tendine a quadretti alle finestre e i tegami in rame mi ricorda molto la cucina a Ezcaray!" Il somellier mi illustrò la carta dei vini e una cameriera, vestita da elfa natalizia, passò a prendere le ordinazioni: scelsi l'Onglet de bœuf, Lila prese l'entrecôte e T-Bone, mangiò con appetito e mi raccontò soddisfatta la sua nuova esperienza alla Cotton Mercier. Approfittai della pausa tra il secondo e il dessert per consegnarle il mio pensiero, mi guardò un attimo smarrita girando la busta tra le mani, poi l'apri' per leggere: Tutti noi abbiamo fatto degli errori e io ho sbagliato, ho tradito la tua fiducia e ti ho fatta soffrire, quando invece vorrei sempre renderti felice più di ogni altra cosa. Ti amo come non ho mai amato nessuno, perciò ti chiedo scusa. Perdonami e amami tuo Ray Sul fondo della busta c'era un piccolo sacchettino di carta, lo aprì e trovò la sua catenina d'oro, quella con le nostre iniziali. La fece scivolare tra le dita e mi sorrise: Layla: "Grazie Ray. Mi ci è voluto tutto questo tempo per chiarirmi le idee, adesso mi sento più sicura". Si alzò chiedendomi di allacciarle la catenina, dopo tornò a sedersi e guardandomi con occhi sottili mi additò: "E adesso giurami! Che nessun'altra ha una catenina come questa e ne l'avrà mai!" Raymond: "Nessuna ha mai portato la mia iniziale al collo, te lo assicuro, ci sei e ci sarai sempre soltanto te". La riaccompagnai a casa e salii con l'intenzione di rimanerci! In ascensore si appoggiò spalle alla parate, con le braccia nascoste dietro la schiena e sguardo basso, sembrava fosse intimidita dalla mia vicinanza, io invece aspettai davanti alle porte della cabina, pronto per baciarla ...doveva pur passare da lì per uscire! Quando le porte si aprirono mi spinse fuori e sul pianerottolo silenzioso e poco illuminato, mi cinse le spalle in un abbraccio, e io la riempii di baci galanti a fior di labbra sulle dita, sulla punta del naso, sulle guance, sulla bocca... Raymond; "Sei così carina tutta in rosa, sembri una bimba. Sei la mia Lillina!" - le sussurrai nell'orecchio. Infine ci scambiammo un lungo bacio, in cui le nostre lingue calde si inseguirono fino a toglierci il respiro e costringendoci a staccarci per riprendere aria. Layla: "Vuoi entrare un po'?" Raymond: "Volentieri!" Accidenti! La nonna era ancora in piedi. Nonna Pilar: "Bravo! Me l'hai riportata a casa presto!" Raymond: "Si, il ristorante era pieno, ma il servizio è stato molto veloce" Sedemmo tutti insieme sul divano a guardare un po' di TV, poi la nonna ci preparò una cioccolata bollente. Appena si alzò per andare a letto, colsi la palla al balzo, Raymond: "Credo sia meglio fermarmi qui a dormire, dobbiamo stilare la lista dei regali di Natale e domani mattina finiremo di addobbare l'albero. Ce l'hai una tuta del nonno?" Mi diede la tuta e davanti all'espressione ancora sorpresa di Lila, chiesi pure di usare il bagno per farmi una doccia calda.
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