Capitolo 27

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Il diavolo fa i bidoni non i coperchi


Il giorno dopo in ufficio, Matt si comportò normalmente.
Si era immerso nelle sue attività, assennato e ponderato come al solito, avevamo lavorato a ritmo serrato e ci eravamo confrontati su alcune idee nuove.
Matt spiccava tra i ragazzi dell'ufficio, essendo raro esempio di uomo etero in un azienda di moda. Aveva riscosso parecchio successo proprio per la sua cortesia e simpatia, il suo atteggiamento a pranzo era stato il medesimo di sempre, rilassato e conviviale.
Durante la pausa del pomeriggio ci eravamo ritrovati alle macchinette del caffè ad ascoltare gli aggiornamenti di Gi sulla sua love story col professorino, ma a me continuavano a ronzarmi quelle due parole dette nel sonno , quel 'ti amo', chissà se stava sognando o lo aveva detto con coscienza?
Mi sorprese a fissarlo imbambolata, lui inclinò la testa:
Matthieu: "Cosa pensi?"
Layla: "Questa notte mi sono alzata due volte e credevo di averti svegliato"
Matthieu: "Forse, ma devo essermi immediatamente riaddormentato"
Layla: "Ti è mai capitato di parlare nel sonno?"
Ci pensò un po' su...
Matthieu: "Non che ricordi. Perché, parlavo?"
Layla: "Sì decisamente!"
Matthieu: "E cosa dicevo?"
Layla: "Hai farfugliato qualcosa..."
Matthieu: "Ti ho detto cose sconce? Allora ero serio e non stavo dormendo!"
Layla: "No, nulla di comprensibile, lascia stare!"

Nel pomeriggio le nuvole grigie si fusero in un agglomerato cinereo e a fine giornata cominciò a piovere.
Ray era venuto a prendermi al lavoro e premuroso come sempre, aveva parcheggiato la macchina appena fuori dal cancello dell'edificio per non farmi prendere l'acqua. I suoi occhioni verdi mi seguirono passo passo dal portone di uscita fino a salire in auto,
Raymond: "Ciao Lillina!"
Layla: "Ciao figone! Che bel cappotto, ti sta' proprio bene!"
Era sempre affascinante con la sua aria distinta nei suoi abiti eleganti. Indossava un trench pied de poule con collo alla coreana, sopra un maglione grigio perla e un paio di pantaloni neri classici.
Raymond: "Oggi ho fatto un colloquio di lavoro per il tirocinio"
Layla: "E credi che sia andato bene?"
Raymond: "Ne sono certo. L'orario di lavoro combacerebbe col tuo, non so per quanto tempo ancora riuscirò a farti da autista!
Ti converrà prendere in fretta la patente, non sarò tranquillo a saperti sui mezzi pubblici a quest'ora, quando in inverno farà buio presto"
Layla: "Potrei cominciare a studiare adesso, non manca molto al mio compleanno!"
A quella frase mi abbracciò e mi strinse saldamente a se, sapevamo entrambe che quella data era fondamentale ma per un motivo ben più importante!
Avviò il motore e partimmo verso casa,
Raymond: "Ho chiamato la nonna Pilar, stasera puoi fermarti da noi a dormire a patto che ceniamo con lei, mi ha detto che mangi troppo poco e resti fuori a dormire troppo spesso e che ieri notte eri da Giselle"
...Oh cazzo!
Layla: "Gi ha una relazione con un tizio e aveva un po' di cose da raccontarmi..."
Mi stavo arrampicando sui vetri...
Raymond: "Non sarà una bugia per andare a ballare con le tue amiche, vero? Lo sai che se scopro che fai la monella di nascosto, ti sculaccio?"
Layla: "E forse mi piace! Ma no, non siamo andate a ballare, oggi dovevamo lavorare"
Raymond: "Seriamente Lila, dovremmo approfittare di queste occasioni per dormire insieme durante i weekend, meglio non far incazzare la nonna, non credi?"
Layla: "Scusa. Si è arrabbiata anche con te?"
Raymond: "Mi ha rimproverato, asserisce che  essendo il maggiore tra i due dovrei capire: come io mi sento solo perché mamma e papà sono spesso fuori per lavoro. ora che è morto il nonno anche lei si sente molto sola e invece tu continui andare in giro"
Merda!
Layla: "Ha ragione, ogni sera la nostalgia del nonno si fa sentire e non mi piace restare in casa"
Quando tornai a casa, subii il predicozzo della nonna.
Dopo cena feci la doccia e preparai il mio zainetto coi cambi per il weekend.
Prima di uscire abbracciai forte la nonna,
Layla: "Scusa nonna, cercherò di stare più a casa con te le prossime settimane...
Luck fai compagnia alla nonna e fai una buona guardia!"
Quella sera c'era la festa di Laurea di Didier

La cuginetta e il lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora