Capitolo 1

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Quando aveva dodici anni aveva paura a tagliarsi con il coltello. Credeva facesse più male, bastava guardare come veniva tagliata la carne morta servita a tavola a pranzo. Felix, a dodici anni, credeva che mai in vita sua si sarebbe tagliato con il coltello. Invece eccolo lì, solo tre anni dopo, a lasciarsi cicatrici sulle gambe con il coltello da cucina che aveva rubato prima di fuggire. La lama era più ruvida rispetto ai taglierini a cui era abituato, ma non era troppo affilata come lui stesso sosteneva anni prima. Inspirava ed espirava l'odore emanato dal muschio posato sugli alberi della foresta, quasi come a volersene impadronire. I vermi si muovevano nel sottosuolo, strisciando gli uni sugli altri quasi presi in una lotta all'ultimo sangue.

Lessay assumeva un atteggiamento di spocchia nei confronti dei genitori. Si ritrovava nel bel mezzo di un alterco con suo padre, a causa dei loro continui contrasti familiari. Si era rasata a zero i capelli, la nuca completamente calva. Portò la mano destra sulla cute pelata, poi, la rimise lungo il fianco. Il padre gliene diceva di tutti i colori. Sulla guancia della più giovane si potevano ancora intravedere i segni lasciati dalle cinque dita dell'uomo adulto. La madre era atterra, una mano sul labbro che perdeva ancora sangue, mentre l'altra, posata con forza sulla sua stessa bocca, per non emettere alcun rumore. Questo era ciò che accadeva a mettersi contro il marito. Lessay corse il più veloce possibile da quella che oramai non poteva più chiamare casa. L'occhio viola, la guancia arrossata e la nuca calva. Sentiva l'aria gelida sfiorargli il volto, i suoi lunghi capelli dorati ondeggerebbero seguendo la corrente, se solo li avesse ancora. I ricordi le rimbombavano in testa, come una martellata nelle prime ore del giorno. Doveva guardare aventi, pensava. Aveva udito il tonfo provocato dalla porta, aperta e poi richiusa, con violenza, subito dopo la sua uscita. Probabilmente il padre era già sulle sue tracce. Quel vecchio odioso con il volto corrugato di rughe. Si ferma, sputa il sangue che le colava dalla bocca sul terreno, e poi riprende a correre. Frena davanti alla foresta della morte. Non entra, esita. Ma certe volte il destrino non lascia via di scampo alle nobili anime che desiderano solo la pace. Dal nulla un'ombra scura, che si fondeva col paesaggio notturno, afferrò la ragazza, trascinandola all'interno del regno dei morti-viventi. Il padre esita alla vista della foresta, non entra. In passato, provarono a distruggerla, ma tutto risultò invano. La leggenda narrava che i boscaioli che tentavano di abbattere gli alberi, venivano abbattuti al posto di essi, e le loro anime costrette a vagare senza meta all'interno della foresta.

«Che spreco, qua è tutto così bello! Mi chiedo perchè la gente non ci venga in vacanza! Oh, ciao, io sono Felix»

Disse il ragazzo, uscendo definitivamente allo scoperto dalla sua mimetizzazione con l'ambiente. Lessay era sconvolta. Sgranò gli occhi alla visione dell'assassino, indietreggiando. Il sudore le bagnava la cute e le mani le tremavano all'impazzita. Indietreggiò, fino a ritrovarsi con la schiena contro il tronco di un albero. Il blu rideva, era ormai di abitudine essere odiato dagli sconosciuti. Forse se lo meritava, infondo, lui era un assassino.

In lontananza si udivano le urla straziate di un ragazzo, pareva avesse fatto un incidente in auto. Felix corse subito nella direzione da cui provenivano le urla. Due ragazzi ed una ragazza erano lì, uno dei due quasi schiacciato dall'auto. Felix corse subito in loro soccorso, anche se le sue azioni dimostravano l'esatto contrario, era un ragazzo fin troppo altruista. Tutti i presenti si spostarono di colpo intimoriti alla visione dell'assassino, eppure, Felix voleva solo aiutare. Quante volte il mondo gli aveva sputato in faccia, aveva perso il conto, ormai.

«Dai, aiutatemi a spostare la macchina»

Nessuna risposta. Il ragazzo sotto l'auto piangeva dal dolore e dalla paura nei confronti del blu. Tutti esitavano, nessuno escluso. Fanculo. Pensò Jackie poco prima di posizionarsi al fianco di Felix e aiutarlo ad alzare la macchina dal corpo del suo ragazzo. Felix sorrise. Era la prima volta che qualcuno decidesse di fidarsi di lui dopo anni. Alzarono l'auto, servendosi di alcuni rialzi forniti nei dintorni.

«A proposito, assassino, abbiamo visto un ragazzo poco fa, cercava te»



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