Capitolo 45

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«Okay, allora. Ci sono due mondi. Quando gli umani morivano finivano in questa dimensione detta "Foresta Nera" o "Foresta della Morte". In questa dimensione trovavano Axel, Felix, Anita o qualcun altro. Voi avete trovato Felix ed Axel. Quest'ultimo era posseduto da un demone che, adesso, possiede Elian -figlio di Axel e Jackie-. Il mondo dei morti è stato creato dal Creatore e sempre lui ha creato Felix e altri. In pratica lui è la cosa più vicina a un Dio che abbiamo noi umani, solo che è uno stronzo. Quindi...la parte dove Axel rapiva le donne è vera o era solo una messa in scena per terrorizzarvi? Ad ogni modo. Quindi, il Creatore ha raggiunto la "seconda morte" -ovvero la morte nella morte- e per questo motivo voi siete qui. Ma, siccome adesso chiunque può andare nel mondo della morte, se qualcuno morisse adesso andrebbe direttamente nella "seconda morte" ovvero...il nulla? Vuoto totale?»

Disse Becky, cercando di porre ordine e senso logico alle informazioni che le erano appena state riferite. La sua voce era impastata, a causa dei dolciumi che stava mangiando. Elian si era ricordato di quello che lei gli aveva detto sul loro mondo; dunque, pensò di portarle qualcosa da mangiare.

«Sì, esatto!»

Esclamò Felix, sorridendo contento. Non aveva smesso di sorridere neppure per un momento: la persona che gli aveva inflitto dolore per tutta la vita era morta. L'aveva ucciso lui. Era lui il più sadico, il più pazzo. Betty ingoiò le caramelle, per poi alzarsi in piedi. I capelli biondi, gli occhiali troppo grandi per il suo piccolo viso.

«Okay. Adesso andiamo nella dimensione che mi aveva contattato l'altra volta? Come facciamo ad arrivarci?»

«Solitamente nella nostra dimensione trovavamo dei portali»

Suggerì Axel. Portali. Era vero, ogni volta che dovevano andare da una dimensione all'altra dovevano attraversare dei portali. Buchi neri immensi.

«Ma come facciamo a trovare un portale in questo luogo?»

Chiese Haiky. La domanda era del tutto sensata, non conoscevano questo luogo. Nel mondo dei morti, Felix ed Axel ci erano cresciuti; quello dei vivi era del tutto sconosciuto per i due e quel luogo era cambiato moltissimo rispetto agli anni precedenti in cui ci vivevano gli umani del loro gruppo. Becky prese una mappa della città, aprendola sul tavolo in cucina.

«Ho studiato molto sui portali. Se fosse possibile che un portale si aprisse in questa dimensione, sarebbe sicuramente vicino all'acqua e dev'essere un luogo in cui è accaduto qualcosa di assurdo. Qui da noi abbiamo il "lago degli orrori" è conosciuto perché anni fa è morta un'intera famiglia. Il padre li ha ucciso la moglie e si è suicidato, pensate, avevano addirittura una neonata in macchina.»

Anita chiuse gli occhi, respirando lentamente. Nessuno si accorse del suo stato d'animo, erano tutti troppo impegnati ad ascoltare il racconto di Betty. Lei lo sapeva. Anita sapeva di essere lei la neonata morta, affogata. Si ricordava tutto. Le urla, i pianti, il dolore, l'acqua nei polmoni. Ricordava il momento esatto in cui il Creatore l'aveva presa tra le braccia decidendo che lei fosse diversa dalle altre. Adesso sarebbero andati lì, nel luogo in cui lei perse la vita. Sentì una stretta al cuore.

Si recarono al lago con delle biciclette rubate alle case vicine. Elian si fermò prima di partire, divorando il cadavere dei vicini di Becky. Dovettero porre estrema attenzione alle fiamme, che si innalzavano sempre di più. L'odore del fuoco. Una volta giunti al "Lago degli orrori" non trovarono assolutamente nulla.

«Forse deve avvicinarsi qualcuno»

Propose Becky. Con qualcuno si sapeva cosa intendeva: un morto. Ma chiamare la morte ad alta voce era troppo doloroso. Felix si avvicinò, ma ancora, non accadde nulla. Provò Haiky, poi Jackie e dopo ancora Axel ma, ancora, niente. Anita lo sapeva: quel portale stava chiamando lei. Si avvicinò piano, vedendo un'ombra chiarissima comparire dal nulla.

«Come ci sei riuscita?»

Chiese Fumiko, curiosa.

«Io sono morta, qui.»

Rimasero tutti in silenzio, privi di parole. Si limitarono ad attraversare il portale, giungendo nella loro nuova dimensione. Appena arrivati, furono subito accolti da una donna. Gli occhi celesti, i capelli biondi e le lentiggini sulle guance rosee. Portava una corona tra i capelli. La regina. Anita affogò in quegli occhi così simili ai suoi, riflettendo.

«Anita?»

Sussurrò la donna. La ragazza dai capelli lilla sgranò gli occhi azzurri. Chi era quella donna?

«Sono tua madre. Permettimi di spiegarti...»

La donna le sorrise. La pelle chiara, il corpo minuto e debole. Il suo sorriso emanava un calore ad Anita sconosciuto, una sensazione del tutto unica e nuova per lei che nella sua "vita" era stata così sola. Anita annuì, seguendo la donna. Felix provò una leggera invidia chiedendosi cosa si provasse ad avere una madre o un padre, la sua unica figura di riferimento era sempre stata suo fratello Axel. L'unico che davvero non lo aveva mai abbandonato. Anche adesso, che aveva un figlio ed un ragazzo, non si era scordato di Felix. Infondo, era sempre stato la sua persona preferita e nessuno avrebbe potuto cambiare l'affetto che provavano uno per l'altro.

La regina spiegò ad Anita che, quand'erano morti, lei era finita nella "Foresta Nera" ma, grazie alla precedente regina che comandava quella dimensione, era riuscita ad uscirne. La regina di prima era morta, non aveva figli e chiese fosse lei ad ereditare il trono. Sua madre fece di tutto per rendere quella dimensione accogliente se mai un giorno la sua piccola Anita avesse fatto ritorno a casa. Il portale era stato messo da lei, era accessibile solamente alla figlia o a chiunque fosse accompagnato da lei. 

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