Era da tempo che si sentiva invisibile. Si sentiva come se agli occhi altrui non fosse altro che un sassolino per strada, questo era ciò a cui pensava Elide, mentre si trovava sdraiata in un accumulo di polvere. Erano passati tre giorni dall'ultima volta che il loro sequestratore mise piede in quella cella così sporca e umida. I polsi e le caviglie erano diventati un tutt'uno con le catene, ormai. Elide era così stanca, erano tre giorni che non mangiava niente, neppure quell'orrenda zuppa. Il suo viso giocava a diventare ogni giorno più pallido e debole, i capelli biondi erano sporchi, si poteva notare la polvere su di essi; l'intero corpo le tremava e, ormai, non aveva neppure la forza per piangere. Dormiva nuda nella polvere e nella sua stessa urina, il tutto davanti al ragazzo che le piaceva. Le condizioni di Eizan non potevano dirsi migliori. I polsi gli erano diventati così sottili che erano a malapena visibili, lo stomaco gli brontolava dalla fame; aveva la cute bruciata, a causa della sigaretta che gli era stata spenta in testa. Axel aveva bisogno di più cibo, per raggiungere il totale di cinquanta anime umane, gliene mancavano due, dopodiché, sarebbe tornato in sé.
Lily correva felice indossando la sua gonna viola. Quella sera, l'anziana donna e i suoi due bambini, sarebbero andati al palazzo reale, sotto invito del Re. I tre entrarono nel palazzo. Le pareti erano bianche, sul soffitto era raffigurata una battaglia.
«La rappresentazione del sangue è così reale»
Sussurrò Marck, perso nei suoi pensieri, mentre alzava lo sguardo per osservare il dipinto. Un ragazzo gli toccò la spalla.
«Guarda che il sangue è vero»
Disse un ragazzo dai capelli biondo fragola. Marck si voltò, osservandolo. Aveva gli occhi color nocciola, i capelli perfettamente in ordine e portava indosso una camicia bianca, abbinata ad una cravatta nera e dei pantaloni eleganti del medesimo colore. Le mani erano coperte dolcemente dai guanti color panna, che sembravano quasi voler nascondere un segreto.
«Mi scusi di cuore, principe, mio figlio non voleva assolutamente disturbarla con le sue sgarbatezze, spero lei possa perdonarlo»
Disse l'anziana donna, rivolgendosi al ragazzo che aveva appena parlato al figlio. "Quindi lui è il principe" pensò Marck, assorto tra i suoi pensieri. Il principe scoppiò a ridere.
«Non si preoccupi, signora, sono io ad aver parlato a suo figlio. Ad ogni modo, Marck, io sono Alan e si, sono il principe, ma ti prego di evitare tutte queste formalità, abbiamo quasi la stessa età, io e te. Adesso devo proprio andare, ci vediamo dopo, Marck»
Disse il principe, per poi sistemarsi la cravatta e andare a parlare con il resto degli invitati.
«Che ragazzo per bene, il principe, chi lo sa Lily, magari da grande lo potrai sposare!»
Disse la madre per poi iniziare una conversazione un po' troppo euforica con la bambina. Marck si allontanò disgustato al solo pensiero, il principe doveva essere suo, non di quella mocciosa di sua sorella. Perso tra i suoi pensieri, finii per distrarsi. Una sagoma nel buio lo attaccò alle spalle.
Alan si recò nel soggiorno, dove uno degli assistenti fidati del padre gli comunicava la situazione e le varie chiamate che riceveva il principe.
«Principe, Felix e Axel hanno bisogno del suo aiuto»
«Oh, davvero? Quindi i miei fratelli sono ancora qui. Cos'hanno chiesto?»
«Desiderano due persone, vive. Axel ha fame»
«Che scocciatura, d'accordo, lasci pure fare a me. Comunica loro che tra un'ora sarò lì»

STAI LEGGENDO
La foresta nera
Misteri / ThrillerSette ragazzi si perdono in una foresta che sembra normale ma nasconde oscuri segreti. Guidati da demoni sinistri, devono risolvere enigmi e ricostruire misteriosi frammenti del loro passato per scoprire la verità e trovare una via d'uscita.