Capitolo 12

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La nebbia abbracciava amorevolmente gli alberi presenti nella foresta, quasi come a volersene prendere cura. La piccola Lily faceva affogare i biscotti nel tè caldo preparatole dalla madre, mentre, suo fratello Marck sorseggiava del caffè caldo. Erano le prime ore dell'alba, il sole stava nascendo per illuminare il nuovo giorno. Un'anziana donna dai capelli grigi, sorrise tra le innumerevoli rughe che le invadevano il viso, osservando i suoi amati bambini.

Dall'altro lato della foresta, attraversando gli alberi che si esponevano severi all'alba del giorno, la situazione calma della casa, si tramutò in un'aria tesa e assordante. Un uomo dai capelli corvini legato, braccia e gambe, a delle strette lame di ferro che gli bloccavano gli arti. Si dimenava ad occhi spalancati, gridava. Cercava invano di liberarsi, procurandosi solamente ferite contro l'acciaio gelido.

«Felix, puoi spiegarci perchè dobbiamo fare tutto ciò e cosa sta succedendo?»

Disse Hally, osservando quella scena straziante con il viso invaso dal disgusto. Gli occhi di Axel divennero neri, completamente; i denti gli si allungarono a dismisura e l'ossatura si irrobustì talmente tanto da strappare la camicia dal petto. Felix ignorò la domanda della ragazza e si avvicinò ad Axel, fermandosi a un braccio di distanza.

«Dunque, cosa c'è sta volta?»

Disse a gran voce il ragazzo dai capelli blu, estraendo un coltello. L'uomo di fronte a lui sorrise, pronto a rispondere al ragazzo minore.

«Calmo, Felix. Sai bene che non esco allo scoperto se la situazione non è grave, conosco gli accordi. Però beh, sai, ho una certa fame ultimamente e il tuo amato fratellino ha deciso di non soddisfarla»

Disse Axel, per poi dipingersi in volto un ampio sorriso tra i denti aguzzi. Jackie si avvicinò a Felix.

«Ora tu ci dici tutto quello che sta accadendo qui»

Il resto del gruppo si avvicinò a loro, aspettandosi una qualunque spiegazione.

«Calmi, calmi. Non prendetevela con Felix, ora vi racconto tutto io»

Disse Axel sorridendo, per poi continuare il tuo discorso

«Ventisei anni fa nacque un bambino a dir poco stupendo, la sua pelle era bianca come il latte, i suoi occhi e i suoi capelli neri come il carbone. Il suo nome era Axel. Sin dal primo sguardo capii che quel corpo sarebbe stato perfetto per me. Dunque, quando udii il suo primo pianto, decisi di impadronirmi del suo corpo. Fu una cosa così eccitante, ma, a differenza del demone, per l'umano è tutt'altro che eccitante. Si è sentito strappare l'anima a metà, si è sentito ribaltare dall'interno. Anche adesso, lui sente tutto e non può fare niente, non è fantastico? Ad ogni modo, io e Axel facevamo a turni per chi doveva vivere, su trecentosessantacinque giorni, lui ne viveva duecento ed io solo centosessantacinque; andava tutto a meraviglia, finché quel prete e quella donna non si misero in mezzo. Un giorno, stavamo andando in una chiesa, era un giorno in cui comandava lui; eppure, il prete si accorse di tutto. Appena entrammo, quell'uomo ci guardò intensamente per poi affermarlo a mamma. "Signora, suo figlio è impossessato, è figlio del demonio; decida lei se è meglio porre fine alla sua vita oppure no" usò queste esatte parole. Ovviamente mamma gli diede retta. Ci soffocò con il nostro cuscino preferito, quello azzurro con le macchinine verdi, mentre dormivamo. Io mi sentii bruciare nell'interno, Axel sentii il respiro mancare. Ed eccoci qui. Ad ogni modo, mio caro Felix, sono qui perchè tuo fratello non mangia niente da giorni e sinceramente ho fame, così tanta fame che mangerei volentieri te e i tuoi amichetti»

L'intero gruppo rimase senza parole, limitandosi ad osservare l'uomo di fronte a loro. Haiky si avvicinò maggiormente.

«Beh, okay, ci credo. Ma ci sono cose che non mi tornano proprio. Come fa Axel ad essere qui se è morto? Come ha conosciuto Felix? E, poi, cosa devi mangiare?»

Il demone sogghignò tra i denti affilati, per poi spingersi leggermente in avanti e rispondere solo ad una delle tre domande.

«Anime. Anime umane. Dovete darmi degli umani»

La foresta neraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora