Capitolo 9

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Tutti hanno bisogno di una ragione per vivere. Felix aveva bisogno di una ragione per morire.

Tutti erano pronti, quella sera. Tutti avevano mangiato per essere al massimo della loro forza, il mattino seguente; tutti tranne Axel. Lui uscii di notte, andando chissà dove, per poi tornare verso le due. Si tirò i capelli corvini all'indietro, per poi recarsi nella camera di Felix, che dormiva beato dentro essa. Lo svegliò, scuotendolo leggermente.

«Mh? Axel? Che ci fai qui, alle due di notte?»

Sussurrò il ragazzo più piccolo, aprendo debolmente gli occhi e spostandosi i capelli azzurri dal viso, per vedere meglio. Axel si sedette sul letto, accanto a lui. Il letto non era troppo grande, ma lo era abbastanza da ospitare due persone. La camera era quasi vuota, nessuno avrebbe mai compreso si trattasse realmente della sua stanza. Solo qualcuno che lo conosceva veramente lo avrebbe capito: La libreria piena di libri. Nonostante non sembrasse, Felix amava leggere. La lettura riusciva a mandarlo per qualche secondo fuori dalla crudele realtà che lo circondava, dandogli qualche istante di pausa. I libri sono la chiave della vita.

«Volevo scusarmi con te per le cose orrende che ti ho detto ieri. Lo sai che non lo penso davvero, è lui che me lo fa dire. Scusami. Spero tu possa perdonarmi, Felix. Lo sai che per me è come se tu fossi mio fratello e voglio godermi ogni piccolo momento con te prima che ci dividano»

Disse il corvino per poi sdraiarsi accanto a "suo fratello". Felix gli scompigliò leggermente i capelli, sorridendo, anche se probabilmente l'altro non vide nulla data l'oscurità della camera.

«Lo so, Axel. Non preoccuparti. L'importante è che tu stia bene. Ora dormi che sono le due, se vuoi restare qui fai pure, basta che mi lasci dormire»

Felix concluse così il discorso ed i due si addormentarono beatamente. Il mattino seguente si svegliarono tutti alle sette e quaranta, pronti alla loro prossima sfida. Avrebbero dovuto affrontare il "Sentiero delle belve oscure". La leggenda narrava che in quel sentiero, le anime delle persone bugiarde, di tutti coloro che mentirono, vengono risucchiate dandole in pasto ai demoni o imprigionandole negli alberi.

Uscirono di casa alle otto. Il sole era oramai sorto e quel giorno splendeva come non mai. A Felix sarebbe piaciuto morire in una giornata del genere. Axel faceva strada al gruppo, dirigendosi verso il sentiero.

«Esattamente, come capiamo quando siamo arrivati?»

Domandò Eizan, osservando gli alberi dall'apparenza tutti uguali tra loro. Axel sbuffò, scocciato dal dover rispondere alla domanda dell'altro ragazzo.

«Lo so io, non ti serve conoscere ulteriori dettagli.»

Disse, continuando a camminare. Jackie si avvicinò a Felix, mossa strana da parte del ragazzo, vista la poca confidenza tra i due. L'azzurrino sorrise, attendendo l'altro dicesse qualcosa.

«Senti, Felix, che tipo di rapporto c'è tra te ed Axel?»

Il sorriso di Felix si ampliò sentendo quella domanda.

«Oh, sei geloso. »

«No, non lo sono. Ho solo posto una domanda.»

«Mh, okay. Allora. Io e Axel siamo come fratelli dato che siamo praticamente cresciuti insieme e visto che entrambi ci trovavamo in una situazione critica lui si prese cura di me come un fratello maggiore, quindi sì, credo sia questo il rapporto che c'è tra di noi»

Disse Felix per poi sorridere all'altro e fargli l'occhiolino.

«Ma che diavolo ti sorridi così, guarda che io non ho intenzione di fare proprio niente con Axel»

Jackie non ebbe neppure il tempo di terminare la frase che dal nulla arrivarono davanti a loro cinque individui. Due ragazze e tre ragazzi.

«Chi ha mentito? Loro sono i cosiddetti "custodi della verità" e non ci faranno entrare se anche solo uno di noi mente. Ora ci faranno un interrogatorio, ma dio, non sapete nemmeno starvene zitti»

Disse Axel all'intero gruppo, per poi sistemarsi la cravatta che teneva al collo. Felix rise di gusto comprendendo chi aveva mentito.

«Oh, piccolo Jackie. Non si dicono le bugie»

Il volto del ragazzo divenne paonazzo dall'imbarazzo. Tutti si voltarono verso di lui. Tutti. Nessuno escluso.




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