Capitolo 5

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«Mamma io voglio un principe tutto mio»

Disse quel bambino dagli occhi verdi, proiettando i suoi grandi ed immensi occhi in quelli della madre, molto più spenti rispetto a quelli vivaci e verdeggianti del suo bambino.

«Tu sei un maschietto amore mio, i maschietti vogliono le principesse»

Il bimbo rimase deluso dalla superficiale risposta della madre, la guardò con gli occhi inumiditi ed un broncio sul viso

«Ma mamma, io voglio il principe»

La madre spostò i capelli ricadenti sul viso dal volto del bambino. "Ne riparliamo quando sarai più grande, Jackie" sussurrò per poi andare nella stanza accanto, lasciando il bambino con miliardi di domande.

Jackie si svegliò sudato. Era da parecchio che non ripensava ai suoi genitori. "Ora sono grande, mamma, eppure ancora non mi accetti" Pensò soffocando la faccia nel cuscino fresco. Non sapevano dire in quale stagione si trovassero, faceva caldo, ma non in modo esagerato, avrebbero potuto dire si trattasse del tipico clima primaverile, ma nulla dava l'assoluta certezza di quest'ultima ipotesi, anche i tipici fiori della primavera cessavano nella loro fioritura. L'ambiente era circondato solo ed unicamente da alberi e terriccio, a volte quest'ultimo si presentava così umido da parere sabbie mobili.

«Felix, sarà meglio per te che questa sia davvero la strada per arrivare da quel bastardo che ha preso mio fratello.»

Disse Fumiko, avvicinandosi al ragazzo dai capelli azzurrini per parlargli direttamente.

«Ma certo, mia carissima Fumiko, questa è la strada per arrivare da Axel. Non dargli del bastardo, poverino. Jackie era un regalo tra amici e quel ragazzo ha passato le pene dell'inferno, in senso letterale.»

Ridacchiò l'assassino a fine frase, per poi voltarsi verso la ragazza e stampargli un bacio sulla guancia. In un breve lasso di tempo si ritrovarono faccia a faccia con il portone che, qualche ora prima, aveva separato momentaneamente Jackie dal resto del gruppo. La grande porta in legno scuro si spalancò, mostrando Axel, con i suoi capelli neri come la pece e gli occhi di una scurezza quasi allarmante, non lasciavano intravedere neppure le pupille; al suo fianco si presentava una figura leggermente più bassa di lui, dai lunghi capelli castano chiaro, qual castano facilmente confondibile con il biondo scuro, Jackie. La sorella gli saltò al collo, stringendolo in uno dei cosiddetti abbracci spacca-ossa.

«Ma che commovente riunione di famiglia. Non li trovi adorabili, Felix?»

Ridacchiò Axel per poi stampare un bacio sulle labbra del ragazzo nominato poco prima, provocando una risata fragorosa da parte del minore.

«Ma stanno insieme?»

Sussurrò Haiky, che fino ad allora era stato in silenzio, parlando con Lessay. La ragazza si toccò la cute calva, cercando invano di mantenere un briciolo di calma.

«Secondo te io come cazzo faccio a saperlo?»

Sbottò la ragazza, per poi sentire la risata di Felix farsi più ampia nella stanza. Si avvicinò al ragazzo dai capelli rossi, per poi sussurrargli all'orecchio.

«No, io e Axel non stiamo insieme. Perchè sei tanto curioso al riguardo? Forse perchè vorresti essere tu a baciare le mie labbra al posto suo? O forse vorresti baciare le sue labbra al posto mio?»

Sussurrò, per poi leccargli leggermente il lobo destro dell'orecchio. Le guance di Haiky divennero dello stesso colore dei suoi capelli.

«Okay, Felix, ora basta dai. Lo sai a cosa dobbiamo pensare oggi, vero? Lo sai che domani inizia.»

Disse Axel avvicinandosi al resto del gruppo. La mattina seguente sarebbe iniziato il gioco della morte. Un gioco mortale in grado di decidere l'intera sorte dell'anima umana.

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