Capitolo 43

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Il cielo giocava con le sfumature che i vari colori erano in grado di offrirgli. Lampeggiava di arancione, lilla e rosso fuoco. Il fuoco, tutto iniziava e finiva da lì. Come una fioca luce d'argento. Si spegneva, per poi tornare più forte di prima. Incendiava tutto ciò che gli capitava, non preoccupandosi di niente. Le persone prendevano fuoco, così come le case, le scuole o gli ospedali. Così come la foresta. Becky si abbracciava le ginocchia con le braccia tremolanti, sperando che il fuoco non raggiungesse anche lei.

Felix amava il fuoco, gli dava un senso di calma distruzione. Arrivava, con i suoi colori ustionanti. Ti bruciava lentamente, si prendeva cura di te trascinandoti piano piano nella morte. Lo trovava un rituale sublime.

«Credete dovremmo dirlo agli altri? Non lo so, magari scoppia una battaglia e ci serve qualcuno in più.»

Disse Felix, rendendosi conto poco dopo di quanto fosse indeciso dato che era stato proprio lui a dire ad Axel di tenere il segreto. Suo fratello sospirò, lanciando un'occhiata ad Elvis, che rispose con un'alzata di spalle.

«Lo diremo a qualcuno, non a tutti. Portiamo Alan, Elian e Anita»

Decise Axel, gli altri due accettarono. Si recarono nelle stanze dei tre nominati poco prima. Quando stavano per uscire, nell'oscurità della notte, una chioma rossa li fermò.

«Dove state andando?»

Chiese Haiky, sussurrando. La voce bassa, gli occhi socchiusi; si era appena svegliato. Felix si avvicinò a lui.

«Andiamo a salvare gli altri.»

«Voglio venire con voi.»

Non poterono non accettare. Presero diverse armi, tra cui coltelli, martelli ed asce. Si recarono alla "Dimora del Creatore". Ogni volta che ci si spostava da una dimensione ad un'altra, era necessario oltrepassare un portale. Una nube nera e densa, in quel breve lasso di tempo il respiro ti moriva in gola. Oltrepassarono il portale, grazie alla presenza di Elvis.

Appena arrivati piombarono in un corridoio. I muri erano bianchi, così come il pavimento, il tutto perfettamente pulito; ci si poteva specchiare all'interno. Dal corridoio, così come nella "Prigione Mentale", si aprivano altri tre corridoi. Come ad allora, decisero di dividersi. Axel, Felix ed Elian nel percorso al centro. Haiky ed Elvis in quello a sinistra. Anita ed Alan a destra.

«Non mi hai ancora raccontato di come hai fatto la prima mossa con Jackie, ti prego voglio tutti i dettagli.»

Disse Felix, guardando suo fratello con uno sguardo ricolmo di curiosità. Il blu era sempre stato curioso, sin da piccolo, e questo gli aveva causato parecchi problemi; diversi graffi erano causati dalla sua acuta curiosità incontenibile. Non poteva farci niente, non riusciva proprio a trattenersi.

«Ti sembra il caso di parlare di questo, adesso?»

Disse Axel, cercando di tenere un tono di voce basso e dolce. Felix aveva ricevuto troppa cattiveria nella vita, troppe persone gli avevano urlato contro. Il viso di Felix si illuminò e Axel non poté far a meno di sorridere, troppe volte il suo sguardo era stato spento. Elian provò una leggera invidia nell'osservare il loro rapporto, lui non aveva un rapporto così con nessuno.

«Sì, mi sembra il caso! Adesso dimmi tutto!»

«No. Non te lo dirò mai.»

«Ma perché?»

«Perché non ho fatto io la prima mossa.»

Felix scoppiò a ridere, tanto che il corvino dovette tappargli la bocca con una mano. Il blu non riusciva davvero a crederci. Stavano giungendo alla fine del corridoio, ignari di quello che sarebbe successo.

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