diciannove

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Riki

"Signorino, è sveglio?" è la prima cosa che mi sento dire e io mi sento un po' spaesato sinceramente

"Dove mi trovo?" chiedo notando delle pareti azzurrine poco familiari

"Non si preoccupi, è in qui nell'infermeria dell'accademia, ha avuto un mancamento in palestra, se lo ricorda?" mi domanda e io annuisco semplicemente

"Abbiamo provato a contattare i suoi genitori tramite segreteria ma non risultano raggiungibili, sono i suoi unici numeri consegnati alla scuola"

"Sono a lavoro" rispondo io "mia mamma deve spegnere il telefono e mio papà usa quello aziendale, probabilmente è per quello che non rispondono

"C'è qualcuno in questa scuola, magari un suo amico o qualche conoscente che può farle compagnia mentre io vado ad avvisare la segreteria e la preside della sua salute, così valuteremo se mandarti a casa o farti rimanere qua?"

"Può chiamare Kim Sunoo, dovrebbe avere musica adesso" dico senza pensarci troppo

"Bene, allora lo faccio andare a chiamare, non si alzi ancora, potrebbe avere dei giramenti di testa"

"Grazie.." mormoro

Sunoo

Mancano quindici minuti alla fine della lezione di musica quando qualcuno bussa la porta della classe e il professore risponde di entrare e noto subito la bidella del primo piano.

"Salve signore, volevo chiederle il permesso di fare uscire il signorino Kim Sunoo, se è presente, è atteso in infermeria"

"Certo, non è un problema, aspetti.." risponde il prof prendendo un blocchetto e scrivendomi un permesso giustificato per stare fuori dall'aula e me lo consegna.

Immediatamente vado in panico cercando di capire per quale motivo io debba andare in infermeria se non è successo nulla, penso ai miei amici ma spero vivamente che non gli sia capitato nulla. Velocemente seguo la bidella che è entrata prima fuori dall'aula e in silenzio ci dirigiamo verso il luogo indicato. 

Non appena entro vedo l'infermiera della scuola e Riki sdraiato su uno dei due lettini presenti nella stanza, è un po' pallido, ma sembra stare bene, benino almeno, ma questo non mi impedisce di essere preoccupatissimo, sento il cuore a mille.

"Hey che è successo? Perché sei qui?" chiedo subito sedendomi sulla sedia vicino a lui e mettendo una mano sulla sua guancia

Riki

"Sto bene Sun, non è nulla di che"

"Se sei qui c'è un motivo, quando mi hanno chiamato mi è preso un colpo"

"Il signorino Nishimura è sostanzialmente svenuto durante i primi venticinque minuti dell'ora di educazione fisica che aveva, adesso vado ad avvisare i miei superiori come anticipato prima, ma dopo appena torno dovrà dirmi cosa ha sentito mentre accadeva e prima di ciò, perché generalmente uno svenimento dura qualche minuto, mentre signorino lei è rimasto giù quasi quindici minuti"

"Oh.. io.. non mi ero accorto fosse passato così tanto tempo" dico incredulo

"Bene ragazzi vado, arrivo tra poco, signorino Kim non gli faccia fare movimenti bruschi"

"Va bene signora Choi" replica lui e lei esce dalla stanza

"Nulla di che? Riki ti strozzo" dice dandomi una pacca incazzato, beh forse più preoccupato, ma è comunque davvero tenero

"Scusami" mormoro

"Ora stai bene?" mi domanda

"Sto bene davvero, sono solo un po' intontito"

"Come è successo? Sei stato male?"

"Mi prometti di non raccontare niente a nessuno? A parte la signora Choi, altrimenti non mi fa uscire di qua"

"Certo, l'importante è che tu mi faccia capire" mi dice andandomi a prende una mano

"Uhm.. come posso cominciare.. prima, dopo che ci siamo salutati stavo andando verso la palestra, ma mentre camminavo ho sentito di nuovo le voci che girano sul mio conto e non riuscivo a staccare la testa dal fatto che tutti, beh quasi sempre ragazzi, pensano che sia strano e abbia pagato qualcuno qualcuno per avere te e gli altri come amici, poi sul fatto che ora sanno che io sono.. gay e quando sono andato negli spogliatoi non ce l'ho fatta e mi sono chiuso in un bagno a cambiarmi, ma mi sentivo molto ansioso e non stavo bene, quindi ho preso una delle mie pastiglie calmanti e poi sono uscito e sono entrato in campo a giocare a calcio, era tutto a posto perché ero tranquillo e ho fatto anche qualche gol, ma mentre andavo a bere non ho capito più niente e ora sono qui.."

"Riki.. mi dispiace tanto" mi stringe la mano "poi sono anche dannatamente arrabbiato, ma non con te.. con quei pezzi di merda che non sanno farsi i cazzi loro e che devo rovinare le giornate agli altri, poi a te, che meriti tutte le cose belle che esistono al mondo" continua facendomi scoppiare il cuore con le sue parole

"Ti posso dire anche un'altra cosina?" chiede e io lo sprono ad andare avanti

"Se ti senti agitato vieni da me la prossima volta, chissenefrega se perdi un'ora di lezione, vieni da me e proverò a tranquillizzarti io, non voglio che tu prenda quelle robacce, potrei darti un abbraccio, anche un bacio se vuoi, qualunque cosa, voglio solo che non ti faccia del male con quelle cose"

"Me lo daresti ora un bacio?" azzardo a domandare sentendone il bisogno urgente

"Aish il mio cuore" dice alzandosi dalla sedia per poi avvicinare il viso al mio, facciamo in modo che i nostri nasi si sfiorino lentamente e poi lui lascia che le nostre labbra si connettano in un bacio delicato.

Sento davvero le farfalle nello stomaco come descrivono nei film.

"Ragazzi sono torn- oh, scusate" entra di nuovo l'infermiera e noi due ci stacchiamo come saette

"Allora, mi racconta cosa è successo nel dettaglio?" domanda e io faccio esattamente come mi dice e lei mi spiega che probabilmente il fatto che io non abbia preso un calmante da almeno due settimane può aver influito molto sull'accaduto e che l'effetto è stato troppo forte e dopo aggiunge che è riuscita a contattare il posto di lavoro di mia mamma e che mi sta venendo a prendere.

Poco dopo saluto Sunoo che raccomanda di non fare nulla a parte mandargli messaggi e che dopo scuola passerà da casa mia e io non vedo l'ora di sentire di nuovo le sue labbra sulle mie.

heyyy

eccomi qui con un capitolo nuovo

come sempre spero vi piaccia

commentate se volete

vi amo <3

can you hold my hand? - sunkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora