⛩Capitolo 37⛩
☯︎︎Sora's POV☯︎︎Girai il capo verso destra per guardare meglio il ragazzo che tenevo stretto. Era talmente diverso dall'immagine che avevo di lui che non lo avevo minimamente riconosciuto. E poi non avrei mai creduto di avere proprio Park Jimin davanti a me. Persino il tono della sua voce era diverso, molto più suadente e sibilante di quello che ricordavo.
Mollai il braccio e chiusi gli occhi per confermare che fosse veramente quel ballerino che mi aveva incantata troppe volte nel mio mondo: la scia rossa si avvolse intorno alla sua figura snella come una spira intangibile. I due vecchi amici si abbracciarono con entusiasmo e mi commossi leggermente perchè era la prima volta che vedevo Jungkook così felice.
«Cosa ci fai qui?» gli chiese, ritrovate le giuste distanze.
«Anch'io ho lasciato Shiro, temevo mi accusassero di averti liberato. Quel villaggio non faceva per me, in ogni caso, così ho deciso di venire a Byakko e mi trovo molto bene qui.» spiegò velocemente. «Sono contento che tu sia vivo.»
Ci accomodammo in una locanda, nonostante volessi stare il più lontana possibile da Jungkook. Molti tavoli erano occupati e quasi tutti gli occhi erano puntati su noi tre. Non biasimavo le ragazze che si voltavano per seguire Jimin con lo sguardo sognante. Per la prima volta, Jungkook sfigurava accanto a qualcuno e il suo kimono spoglio non aiutava.
«Sei sano e salvo, ma non hai perso tempo. Ti sei trovato la ragazza, eh?!» Jimin battè la spalla dell'amico seduto di fronte a lui.
«E' solo un'amica...» rispose sottovoce senza guardarmi.
Dal mio posto di capotavola, volevo sbattere la testa sulla ciotola di terracotta e farmi molto male.
«Ecco perché ti aggiravi nel quartiere del piacere, volevi davvero sfogarti un po'. Quando vuoi, pasticcino, io ci sono.» disse Jimin con il gomito sulla superficie di legno e la spalla scoperta.
I miei occhi caddero proprio sulle sue clavicole esposte, tanto spigolose quanto attraenti.
«Ho un nome...» balbettai in difficoltà.
«Si, l'ho sentito. Ma Pasticcino mi piace di più.» ammiccó.
«Jimin, ascoltami.» Jungkook si schiarì la gola per ricevere la sua attenzione. «Cosa è accaduto dopo la mia fuga?»
Jimin drizzó la schiena e la sua espressione si fece subito seria, un cambiamento talmente rapido che non me lo aspettai. «Le guardie ti hanno cercato per un po', poi hanno lasciato perdere. Tutti pensano che tu sia morto nella steppa perché io gliel'ho fatto credere. Qualche giorno dopo una tigre bianca è comparsa davanti ai miei occhi, sembrava composta d'aria rarefatta. Mi ha detto di essere stato scelto da Fujin e poi mi sono ritornato il simbolo del vento sul costato.»
«Il Dio del vento, sul serio?» domandó l'altro sorpreso.
«Proprio lui, ma dovrei credergli? Forse ho esagerato con l'alcol e le donne, il mio cervello deve avere qualche problema di allucinazioni.» concluse grattandosi la nuca. « Probabilmente mi sono fatto tatuare da ubriaco e non me lo ricordo.»
Io e Jungkook ci guardammo per la prima volta dopo la mia dichiarazione. Stavamo entrambi decidendo sul da farsi, mentre il chiacchiericcio generale sovrastava la nostra conversazione.
«Sicuramente ti ha scelto perché hai salvato Jungkook da una morte certa. È stato un gesto molto nobile.»
«Sono nobile dentro e fuori, ricordatelo sempre.» fece scattare un sopracciglio verso l'alto e sogghignó.
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The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎
FantasyIn un terra lontana, dove gli dei esistono ancora, una ragazza incontra Jungkook per puro caso o volere del destino? Una profezia antica e una forza oscura. I guerrieri prescelti riusciranno a proteggere il loro mondo? ☯︎︎Edit e copertina by me☯︎︎