Fulmini e saette

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Capitolo 24

☯︎︎Jungkook's POV☯︎︎

Non si tolse il cappuccio che gli copriva gran parte del viso e si avvicinó cautamente con una fune tra le dita.

Ero in trappola.

Qualsiasi mossa avessi compiuto, mi si sarebbe ritorta contro, soprattutto su Sora. Strinsi i pugni tremanti di rabbia lungo i fianchi.

«Sei esattamente come i nostri genitori.» sputai e lui si fermó.

I suoi occhi mi fulminarono. «Tu non sai cosa ho passato.»

«E tu invece? Non puoi capire cosa significhi essere abbandonati dalla tua famiglia.»

«No, ma credi che sia stato facile vivere in quella casa dopo la tua assenza? La mamma piangeva ogni giorno!»

«Oh, quanto mi dispiace.» esclamai falsamente rattristito. «Deve essere stato doloroso non spaccarsi la schiena ogni giorno per guadagnarsi una ciotola di riso.»

Mi guardó in cagnesco, poi alzó la mano destra e la fece scattare verso l'alto. Sora gemette per colpa del tizio che la teneva legata davanti a se.

«Basta!» ringhiai. «L'idiota sono io che pensavo di potermi fidare.»

Junghyung scosse le spalle enfatizzando la sua risatina di scherno. «Solo in questo modo potró tornare a casa.»

«Vendendo un'altra volta tuo fratello?!»

«Venderei qualsiasi cosa per dimostrare ai nostri genitori che valgo molto più di te!» alzó la voce.

Non compresi tutta quella rabbia nei miei confronti, ero io la vittima non lui! Stava condannando me e Sora solo per un suo tornaconto personale. Serrai con forza la mascella per evitare di urlare tutti gli insulti che mi passavano per la mente.

«Tornerai a casa dicendo che hai sacrificato tuo fratello? Pensi che sia qualcosa di cui andare fieri?»

«Nessuno sa che ho un fratello, sono stato ben attento. Come avrei potuto fare carriera se avessero saputo che tu sei un demone? Quando ti ho visto oggi, ho capito che questa è la mia occasione. Ho subito anni di paragoni e adesso posso avere la mia rivincita.»

Tutto ciò non aveva senso. Più cercavo di venire a capo, più mi confondevo.

«Cosa avete fatto al nostro compagno?» chiesi a denti stretti.

«Niente di che, solo un po' di sonnifero. Si sveglierà domattina con un bel mal di testa.»

«Se lasciate andare Sora, vi seguiró senza protestare.» provai.

«Questi trucchetti non funzionano con me, serve anche lei.»

Rilassai i muscoli sotto la rassegnazione, non avevo altra soluzione se non farmi incatenare. Quello schifoso di Junghyung mi legó i polsi accuratamente, mentre Sora si agitava. Era preoccupata anche per Jin, i suoi occhi comunicavano ansia e paura; era difficile mantenere la calma. Cercai lo sguardo di mio fratello, le iridi color mogano ereditate da nostro padre mi diedero il voltastomaco.

«Promettimi che non le farete del male.»

Dovevo guadagnare tempo in qualche modo. Avrei voluto provare ad attaccare con i miei fulmini a distanza, ma rischiavo di coinvolgere Sora. E poi non ero sicuro di riuscire ad evocarli.

«Dipenderà da lei.» fece una piccola pausa. «Abbiamo l'ordine di portarvi vivi, ma non illesi.»

Detto ciò, non vidi più niente.

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