La vita è una sola

102 16 2
                                    

Capitolo 56
☯︎︎Jungkook's POV☯︎︎

«Sei sotto l'effetto dell'oppio, non...»

«No! È la verità!» alzó la voce disperata. «Ti amo.»

Le tappai la bocca con una mano dolcemente, ma lei continuó a parlare scuotendo il capo. Le sue lacrime bagnarono le mie dita, il suo respiro caldo sbatteva sui polpastrelli mentre le labbra tremavano.

«Sora, per favore. Sei confusa e stremata, devi dormire. » dissi accarezzandole la guancia umida. «Ti prometto che...»

«Non ce la faccio più...» mi interruppe piangendo.

Ricominciò a singhiozzare accasciandosi lentamente in avanti con gli occhi semichiusi. Posò la fronte sulla mia spalla mentre la stringevo tra le braccia per evitare che cadesse di lato. Non riusciva a calmarsi, probabilmente per colpa della medicina. Cercai di sollevarle la testa con delicatezza e vidi il suo sguardo vacuo, perso nello stordimento.

«Ascoltami, starò qui accanto a te tutta la notte. Calmati e vedrai che andrà tutto bene.»

Non fece nessun segno di assenso, ma capii che avrebbe provato almeno a non agitarsi di nuovo. Studiai un momento il suo viso arrossato, leggermente gonfio ed ancora graffiato in alcuni punti. Volevo davvero aiutarla, ma non potevo fare altro che cercare di tranquillizzarla. Le sostenni il collo mentre si distendeva sul futon, sistemai una specie di cuscino sotto al suo capo; i suoi occhi lucidi seguivano i miei movimenti debolmente. Poi finalmente le sue palpebre si chiusero quando il respiro cominció a regolarizzarsi. Tirai un sospiro di sollievo verso il soffitto di paglia e mi abbandonai sulle ginocchia.

Mi chiesi come fossi arrivato a tutto ciò, a preoccuparmi giorno e notte di una ragazza giunta da un mondo sconosciuto. Da quando l'avevo incontrata nella steppa, la mia vita si era incasinata e riempita di problemi più di quanto non fosse già stata. Eppure non riuscivo a separarmi da lei, nemmeno quando ero convito che sarebbe stata solo un peso per me.

Era un tira e molla continuo.

Litigavamo per motivi spesso stupidi, come una vecchia coppia sposata e così mi domandai se fosse meglio per entrambi allontanarsi. All'improvviso qualcosa si posò sulla mia mano, spaventandomi perchè ero completamente distratto dai miei pensieri. Sora mi stava guardando attraverso le fessure delle sue palpebre esauste. Deglutì piano ed affannò appena prima di lasciarsi sfuggire una piccola ma enorme confessione con un sussurro.

«Mi sento al sicuro quando ci sei tu...grazie.»

Ero davvero così importante per lei? Qualcuno aveva veramente bisogno di me fino a questo punto?

Le sue dita aumentarono lievemente la pressione sul dorso della mia mano destra, sembrava che volesse stringerla ma non aveva abbastanza forza per farlo. Poi voltò il viso dall'altra parte gemendo appena e mostrandomi la fascia macchiata sul collo. Vedevo il suo petto alzarsi ed abbassarsi ritmicamente al di sotto delle coperte pesanti, nonostante il dolore fisico fosse alleviato, non stava per niente bene. Era tesa, lo sentivo attraverso la sua stretta e non sarebbe mai riuscita a dormire in quello stato.

«Cosa posso fare per te?» le chiesi, alla fine.

«Mi gira troppo la testa...ma non si può rimediare.» confermò i miei sospetti. «Puoi stare qui anche stanotte?»

Le sorrisi annuendo e presi posto accanto a lei sistemando un braccio sotto al collo ferito per cercare di alleviare il carico sopra di esso. Sollevò gli angoli della bocca con fatica per ricambiare il mio sorriso, così il mio indice e pollice le sfiorarono le guance intiepidite dalla febbre passata. Poi passarono sulle labbra socchiuse inspiegabilmente, meravigliandosi di quanto fossero secche.

The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora