Solo nell'oscurità puoi vedere le stelle

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Capitolo 59
☯︎︎Jungkook's POV☯︎︎

Prima di tutto, Jin venne da me per ripulire i tagli sulle mie nocche e stringerle con una fascia pulita di tessuto. Nel frattempo Namjoon iniziò a riassumere ciò che aveva scoperto confrontando diversi libri e vecchi studi. Disse che non aveva trovato molte informazioni e quindi era impossibile dedurre quale fosse l'obiettivo di Izanami. L'opzione più terribile poteva riguardare proprio l'equilibrio del mondo intero, come recitava la profezia che Sora sognava spesso.

Izanami governava gli Inferi e di conseguenza la morte stessa. Probabilmente in quel momento non era abbastanza influente sulla terra, perchè legata al regno dei morti, quindi aveva avuto bisogno di un mezzo per arrivare a noi. Allo stesso modo dei demoni, creature dell'oscurità, Izanami era più potente durante la notte. Più si avvicinava il giorno dell'allineamento dei pianeti, più il suo legame con l'inferno si indeboliva e persino noi eravamo sempre più in difficoltà.

«Questo vuol dire che possiamo essere posseduti come è accaduto a Taehyung?» chiese Jimin che sembrava aver recuperato un minimo di autocontrollo, anche se spostava il suo peso da un ginocchio all'altro continuamente.

«Non possiamo escludere questa possibilità, ma il caso di Taehyung è particolare.» rispose Namjoon portando l'attenzione sul diretto interessato che sospirò.

«Ho un ricordo molto confusionario, quindi non posso aiutare più di tanto.» spiegò. «Lei mi ha promesso di riportare in vita Seobyeok, se le avessi permesso di entrare dentro di me. Per un po' ho persino provato a combatterla, ma non sono stato abbastanza deciso. Mi sussurrava di continuo dentro la testa, cercando di confortarmi e così lasciarmi andare. Era come se capisse cosa stavo provando, quanto avessi bisogno di sentire di nuovo il calore...» fece una pausa e rivolse lo sguardo a terra. «Di una madre. Ma non mi hai mai detto le sue vere intenzioni, però so che può seguirci attraverso il buio. Non è nel pieno delle sue forze e credo che per un po' saremo fuori pericolo.»

«Tutta questa faccenda non ci ha portato nessun beneficio, anzi...» commentò Jimin.

Calò il silenzio, come se nessuno volesse davvero affrontare l'argomento. Ognuno di noi sapeva inconsciamente che avremmo finito per litigare.

«Quanto tempo abbiamo?» domandò Jin, infine.

«Circa tre mesi. Non posso calcolare la data esatta.» Namjoon controllò per l'ennesima volta i suoi appunti che solo lui era in grado di decifrare. «Non abbiamo molto tempo.»

«Siamo con l'acqua alla gola, soprattutto se qualcuno non vuole collaborare.»

Jimin aveva assunto quell'atteggiamento pungente che sfoderava quando era particolarmente infastidito. La sua delicatezza nei modi e nei gesti mascherava un carattere molto spinoso, soprattutto se veniva deluso da una persona vicina. Jimin amava incondizionatamente tanto quanto odiava.

Fu inevitabile che gli occhi di tutti si rivolsero verso Sora che trasse un profondo respiro con una smorfia sofferente.

«Vi aiuterò in tutti i modi per trovare gli ultimi due Eterni, però...»

«Se rimani qui, sarà impossibile.»

«No, ho visto tutto il percorso. Posso disegnarlo su una mappa.»

«Smettila di dire idiozie, Sora. Sai anche tu che non funzionerà.»

Sembrava che Jimin stesse leggendo nella mia mente, riportando tutto ciò che avevo sulla punta della lingua. La sua scelta di rimanere in quel villaggio non aveva senso, come tutta la situazione che si stava creando. Tenevo i pugni serrati sulle ginocchia per impedire a me stesso di alzarsi e tirarle una sberla.

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