The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎

I tuoi occhi parlano

⛩Capitolo 64⛩
☯︎︎Sora's POV☯︎︎

Jungkook era disteso in una bozza di sangue. Gli occhi vitrei rivolti verso il cielo plumbeo, la bocca aperta che non emetteva alcun suono. La sua pelle aveva perso il suo meraviglioso colore rosato, adesso era di un grigio malsano e privo di vita.

Un freddo gelido mi inondò come un'onda fuoriuscita da una diga sfondata. Faticavo a respirare. Rivolsi lo sguardo disperato sulle mie mani, intrise dello stesso sangue che si espandeva sotto al corpo inerme di Jungkook.

Una risata stridula riempì il vuoto intorno a noi. La conoscevo molto bene; era la stessa che avevo udito quel giorno nel bosco prima di svenire.

«Hai saldato il tuo debito.» disse la voce di Musume. «Ma non sarai mai libera, sarai legata a me per sempre.»

No, non posso aver....

Le mie mani tremavano convulsamente e senza controllo. Mi voltai verso destra con il cuore che pulsava in gola e vidi il mio pugnale sporco di liquido rosso. Il panico mi serrò i polmoni talmente tanto che le mie ginocchia cedettero a terra urlando per il dolore.

Poi tutto tornó nero. Un pozzo scuro senza fondo mi risucchió.

Tentai di alzarmi a tentoni in cerca di aiuto. Avevo perso anche la facoltà di parola perché passava solo un filo d'aria nella mia gola. Arrancai qualche passo sorreggendomi contro la parete quando urtai qualcosa che cadde a terra con uno schianto. Barcollai, un dolore lancinante e pungente mi colpì la pianta dei piedi. Forse avevo calpestato dei vetri perché sentivo miriadi di schegge performarmi la carne. Mi accasciai in avanti sperando di evitare altri oggetti affilati abbandonandomi al pianto disperato.

Non so per quanto tempo rimasi lì senza muovere un muscolo per paura di ferirmi ancora.

Poi uno scalpiccio concitato si avvicinó mentre singhiozzavo contro il pavimento di legno.

«SORA!» la voce allarmata di Jungkook riempì la stanza. «O mio...»

Era vivo? Come...?i

Sentii le sue mani afferrarmi le spalle per sollevarmi delicatamente mentre tremavo ancora in preda alla confusione. Le sue mani mi toccavano ovunque con fretta e tenerezza allo stesso tempo per controllare che fossi illesa nel resto del corpo. Un lamento soffocato uscì dalle mie labbra.

«Piano, piano.» mi suggerì lui con un filo di dolcezza nella voce. «Sono qua, ti aiuto io.»

Mi accompagnò tra le sue braccia e mi strinse a sè con forza mentre chiamava Jin chiedendo aiuto. Altri passi frettolosi preannunciarono la voce preoccupata di Taehyung che corse fuori alla ricerca del maggiore. Jungkook riuscì a compensare la mia mancanza di visibilità per tranquillizzarmi con la sua voce. Morbida, avvolgente e tangibile quanto una carezza che scioglieva ogni tensione al suo passaggio. Sussurrava parole come se sapesse esattamente di cosa avevo bisogno, soprattutto mi riportò alla realtà. In quel momento, vidi il suo volto apparire nel buio e il suo sorriso che non avrei mai più rivisto. Bastò quel frammento di luce per rallentare i miei battiti cardiaci e portarli al loro ritmo naturale. Una mano mi sorreggeva la nuca mentre l'altra mi accarezzava dolcemente la guancia bagnata di lacrime piene di dolore.

Jin arrivò poco attimi dopo e mi afferrò subito il piede fradicio di liquido caldo e denso.

«Ti avviso che farà un po' male, hai delle schegge di coccio conficcate nella pianta. » mi avvertì con il suo pacato e rassicurante. «Taehyung, prendi qualche straccio. Uscirà altro sangue. »

Trassi un profondo respiro mentre mi schiacciavo ancora di più contro il petto di Jungkook. Adesso il suo cuore batteva più velocemente. Era preoccupato per me? Non ebbi il tempo di pormi troppe domande perchè Jin estrasse la prima scheggia provocandomi un grido che tentai di soffocare inutilmente. Così procedette per gli altri frammenti, finchè fasciò entrambi i piedi dopo averli puliti con cura. Fortunatamente non erano necessari punti di sutura.