Al chiaro di luna

124 13 12
                                    

Capitolo 36
☯︎︎Jungkook's POV☯︎︎

Una volta oltrepassato il valico, una tremenda nostalgia mi investì. Odiavo Shiro, il villaggio in cui ero cresciuto e la maggior parte dei suoi abitanti, ma tutto faceva parte delle mie origini. Non presi mai in considerazione di cercare la mia famiglia, soprattutto dopo l'incidente con mio fratello.

Ci stavamo dirigendo a Byakko, la capitale della Terra della tigre, molto lontana dal luogo in cui ero nato. La città sorgeva in una conca circondata dalla tipica vegetazione aranciata, persino le case avevano le stesse tonalità autunnali.

Sora aveva gli occhi pieni di meraviglia.

La capitale non aveva niente a che fare con Shiro, era caotica e ghermita di persone. La strada principale ospitava le bancarelle del mercato quotidiano, nel quale potevi assistere a qualsiasi trattativa e vendita, conveniente o meno. Dovetti prendere per mano Sora perchè era talmente incantata ad osservare tutto che rischiava di perdersi. Non potendo sfruttare la vecchia nomea di Namjoon e quindi dover mantenere un profilo basso, ci calammo i cappucci sui volti alla ricerca di un posto dove alloggiare almeno per la notte. Per fortuna, Jin riconobbe un signorotto della città per cui aveva lavorato tempo prima. Il fatto che avesse svolto missioni per tutta Chimera volgeva a nostro favore in questi casi, nonostante fossero compiti non proprio nobili.

Ci accolsero in una villa che emergeva sul lato di una bassa collina, circondata da alte mura di sasso. Dalla stanza che ci venne affidata al piano superiore, si vedeva tutta Byakko che si tingeva d'oro grazie ai raggi del sole calante.

La cena che ci venne offerta fu davvero deliziosa e ricca, tanto che tutti ci preoccupammo di come ripagare il signor Choi per l'ospitabilità.

«Non preoccupatevi! E' solo grazie a questo ragazzo se adesso vivo nell'agio. Gli sarò eternamente grato.» rispose l'uomo panciuto mentre le tre concubine portavano via i nostri vassoi.

Mi chiesi cosa avesse fatto Jin di così grandioso, ma forse era meglio non saperlo; lui non si premurò di raccontarlo.

«Sai, alla tua età dovresti pensare a sposarti. A questo proposito, una mia figlia sarebbe ben disposta a diventare tua moglie.»

Per un istante pensai che Jin tirasse fuori il pugnale dalla cintura per sgozzare il padrone di casa, invece sorseggiò il suo tè con tutta la calma del mondo. «Sono costretto a rifiutare la vostra offerta, ma vi ringrazio.»

«Peccato. Se cambiassi idea, la proposta è sempre valida.» rispose l'uomo con un sorriso gentile. «I tempi sono cambiati, bisogna essere più prudenti.»

Capivo il motivo della sua insistenza: una protezione sicura in casa. In più, avevo notato lo sguardo sognante di una ragazza dietro al paravento, infondo alla stanza dove eravamo inginocchiati. Purtroppo, ero convinto che Jin avrebbe vissuto per sempre con il ricordo del suo primo amore. Mi domandai come fosse provare un sentimento così forte e unico per una sola persona.

Dopo la cena Sora non sistemò nemmeno il suo futon, ma la vidi seduta sul terrazzino esterno con le gambe sospese nel vuoto. La vista sulla città notturna era davvero magnifica, la luna talmente brillante da illuminare ogni tetto. La temperatura era notevolmente più alta rispetto alla montagna, così permetteva di indossare solo una coperta per rimanere al caldo. Si stava massaggiando la spalla destra mentre prendevo posto accanto a lei.

«Ti fa ancora molto male?»

«Un pochino. La fasciatura mi infastidisce sempre a fine giornata.» rispose sistemandosi meglio il tessuto pesante intorno al collo. «La tua, invece?»

The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora