The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎

Decisioni affrettate

⛩Capitolo 61⛩
☯︎︎Sora's POV☯︎︎

Trascorsero un paio di giorni dalla fuga. Dopo quel dialogo con Jungkook, avevo deciso che gli avrei fatto pagare con gli interessi tutto quanto. Eravamo partiti a notte fonda perchè la collana di giada doveva assolutamente venire con me. Sgattaiolando fuori dalla dimora come ninja, eravamo riusciti a fuggire senza destare nessun sospetto perchè le guardie erano concentrate tutte all'interno della casa in quel momento di confusione. Ero dispiaciuta per il torto che stava subendo Minjoon, ma adesso più che mai ero decisa a concludere quella missione. Volevo tornare dalla mia famiglia, anche se non avevo ancora la certezza di provenire dal mondo che credevo. Dovevo tentare, in fondo non avevo nulla da perdere.

Avevamo camminato persino di notte per allontanarci il più possibile dal villaggio, quindi eravamo esausti ed affamati. Ero inciampata e caduta diverse volte durante il tragitto perchè le mie gambe cedevano all'improvviso quando raggiungevano il limite. Allora prendevamo una pausa in cui il silenzio si faceva più pesante e nessuno fiatava sia per la stanchezza sia per il disagio. Avevo 'chiarito' solo con Jungkook e Taehyung sembrava l'unico disposto ad accantonare l'accaduto. Jimin evitava persino di guardarmi, i suoi occhi stupendi avevano sempre una triste curva all'ingiù. Namjoon, a volte, spostava lo sguardo su tutti come se sperasse di sentirci chiacchierare come un tempo. Invece, Jin era concentrato più del solito sul percorso da intraprendere rispetto ad un altro, mi consultava solo per accertarsi che stavano seguendo la via giusta. Infine, Jungkook era una figura evanescente che appariva solo per mangiare.

In una notte di luna piena, azzardammo ad accendere un piccolo falò per cuocere qualche pesce che avevamo catturato nel ruscello poco distante. Lo scoppiettio del fuoco riempiva il silenzio e rilassò un momento i muscoli tesi dallo sforzo della camminata. Lanciai un'occhiata ai ragazzi che fissavano i pesci abbrustolirsi sullo spiedo pregando che si cuocessero il prima possibile. Era solo colpa mia se eravamo giunti a quel punto, avevo distrutto la serenità del gruppo. Alzai gli occhi verso le stelle mordendomi il labbro con forza per impedire alle lacrime di scendere di nuovo. Mi strofinai il viso che pizzicava mentre mi chiudevo in me stessa, portando le ginocchia al petto.

Volevo dire loro quanto mi dispiacesse, eppure le parole non riuscirono ad uscire dalla mia bocca. Con la coda dell'occhio intravidi che i ragazzi si erano accorti della mia reazione, ma si costrinsero a spostare l'attenzione altrove. Era come se uno ad uno mi stessero dicendo che avrebbero dovuto abbandonarmi al primo villaggio, avrebbero dovuto uccidermi, avrebbero dovuto lasciarmi morire assiderata e non avrebbero mai dovuto cercarmi quando ero stata rapita.

☯️

Il villaggio di Hidaka non era piccolo, un grazioso ruscello lo attraversava, interrotto da diversi ponticelli in legno della stessa misura e dimensione. Creavano un sinuoso percorso che si snodava verso le montagne sullo sfondo in lontananza. Il verde era rigoglioso, la temperatura era perfetta; sembrava di essere in un'oasi paradisiaca. Le lanterne accese appese lungo i tetti spioventi rendevano l'atmosfera calda e rilassante. La brezza primaverile faceva tintinnare i sonagli colorati sparsi per tutto il villaggio; piccole sfere trasparenti che assomigliavano al mio campanello con un pendente di legno che sbatteva ripetutamente contro il vetro. Il loro suono era morbido e delicato, come una ninnananna. Non mi ero mai sentita così serena da quando era arrivata sul quell'isola. All'improvviso la stanchezza si moltiplicò schiacciando il mio corpo verso terra, come se la gravità fosse aumentata tutto d'un tratto. Più ci avvicinavamo alle locande più i miei piedi si appesantivano, sentivo desiderio di accasciarmi e addormentarmi.

Vi erano diversi locali con le luci accese e molte persone al loro interno. La vita notturna in quel villaggio doveva essere molto movimentata. Optammo per una locanda che sembrava abbastanza vuota perché la sala era piuttosto ampia.