Una rana pervertita

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Capitolo 4

☯︎︎Levante's POV☯︎︎

All'alba del giorno successivo, Jungkook aveva già il viso sommerso nella bacinella d'acqua gelata per svegliarsi dal torpore del sonno. I capelli erano ancora annodati nella treccia, ma qualche ciuffo sfuggiva dalla sua presa infastidendo i suoi occhi stanchi. In attimo era fresco come una rosa, invece a me sarebbe servita una gru per alzarmi. Sakura e suo padre ci offrirono l'ultimo pasto, poi iniziammo a prepararci per il viaggio. Avevamo poco e niente, quindi ci impiegammo davvero poco.

<< Vieni, ti lascio alcuni vestiti. >> mi disse Sakura ad un certo punto.

<< Ma ho già questo, non importa. >> risposi indicando il kimono che stavo indossando.

<< Ti conviene camuffarti, le ragazze sono le prede preferite di quei mostriciattoli. >>

Rimasi interdetta un momento, poi Jungkook mi spinse in avanti affermando che non voleva guai per colpa mia. Così mi lasciai legare i capelli in una piccola crocchia da samurai e comprimere il mio piccolo seno con delle fasce di stoffa. Mi sentii quasi come Mulan, quando inforcai dei pantaloni larghi e una specie di kimono corto.

Effettivamente, senza trucco e conciata in quel modo potevo passare per un ragazzino un po' effeminato.

Guadagnai persino una coperta nonostante le mie proteste perché secondo Sakura poteva essere sempre utile. Alla fine, ringraziammo lei e il padre con numerosi inchini, poi recuperammo il cavallo che avevano visto il giorno prima. Era un bello stallone dal manto castano e il crine nero. Si chiamava Raiden e sarebbe diventato il nostro compagno indispensabile. Una sella usurata copriva la sua schiena e due bisacce laterali contennero tutti i nostri averi. Jungkook montó con un gesto fluido e senza fatica, invece io cercai di capire come dovevo fare.

<< Ti decidi o no? >> mi spronó subito.

<< Non ho mai cavalcato, simpaticone. >>

I suoi occhi rotearono nelle orbite. << Sul serio? >>

Slittó all'indietro sulla sella, poi tese una mano verso di me e mi indicó come posizionare il piede nella staffa per issarmi. In un attimo mi ritrovai aggrappata alla sella, mentre Jungkook mi passava le braccia accanto ai fianchi per prendere le redini e strattonarle con uno scatto deciso. Forse sarebbe stata persino una fantastica esperienza, se cavalcare non comportasse dei dolori allucinanti a qualsiasi muscolo. Le mie gambe erano già indolenzite per la lunga camminata dei giorni precedenti, ora volevo solo strapparmele e gettarle via. Quando ci rifugiammo sotto l'ombra di un prunus rosso per mangiare qualcosa e far riposare Raiden, volevo morire. Dovetti sdraiarmi e massaggiarmi i muscoli con la flebile speranza di avere un po' di sollievo, invece peggiorai la situazione perché in sella fu ancora più doloroso.

Al calar del sole eravamo in mezzo alla steppa, madidi di sudore e stanchi. Ci arrangiammo al riparo di alcuni alberi cresciuti intorno ad un piccolo ruscello. Quei piccoli boschetti erano la salvezza dei viaggiatori, infatti trovai i resti di un piccolo faló. Con l'acciarino di Jungkook tentai invano di accendere il fuoco e così lasciai fare a lui che non mancó di sbuffare diverse volte. Bastó uno schiocco e una scintilla divampó sui piccoli legnetti come se fossero carta.

Avevo sognato oppure avevo visto davvero una piccola saetta tra le sue dita? Il caldo mi stava definitamente mandando fuori di testa.

Fatto ciò, ci radunammo intorno al fuoco come eravamo soliti fare. La provviste evitarono a Jungkook di cacciare, al solo pensiero di cuocere un animale appena ucciso mi si rivoltava lo stomaco.

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