⛩Capitolo 39⛩
☯︎︎Sora's POV☯︎︎Mi maledii per non essere resistita.
Il profumo intenso della sua pelle mi provocò un capogiro: era potente quanto una dipendenza iniziata di nuovo.
Fu proprio lui ad insistere per tornare a casa del signor Choi perchè ero fin troppo scossa. Non mollò la mia mano per tutto il tragitto e non capii che intenzioni avesse. Mi sarei aspettata che mi ignorasse dopo la mia dichiarazione, invece sembrava non essere importante per lui. Probabilmente tutte le preoccupazioni erano solo nella mia testa, come tutto il resto.
Il problema più grande adesso era trovare un modo per convincere Jimin e Taehyung a seguirci, i quali non parevano intenzionati a farlo. Dopotutto, entrambi non avevano nessun motivo per rischiare la vita. Taehyung portava ancora i segni della sua vita tremenda, non aveva mai accennato nemmeno un piccolo sorriso. Sembrava come se non avesse mai imparato a farlo. Eppure mi ero immaginata il suo viso felice mentre osservava Seobyeok raccogliere i suoi fiori.
Nonostante le nuvole cupe e pesanti all'orizzonte, mi sedetti ancora una volta sul bordo del terrazzo con i piedi a penzoloni. Avevo bisogno di leggerezza.
Lasciai a Jungkook il compito di aggiornare i due nostri compagni e lo fece alle mie spalle arrivando a sussurrare tra di loro qualcosa di incomprensibile. Intuii solamente che stavano parlando di me. Sospirai contro le assi di legno del terrazzo posando la tempia contro una di esse, mentre il cielo diventava sempre più buio. Avrei voluto osservare il tramonto nella sua luminosa bellezza, invece la sua luce era offuscata dalle pesanti nubi cariche di pioggia. Non soffiava un filo di vento, ma il ramo di un albero del cortile si mosse. Un volatile dallo scuro piumaggio si era posato su una fronda tra le foglie aranciate, una macchia nera su una tavolozza colorata. I suoi occhi gialli si rivolsero verso di me ghiacciandomi il sangue nelle vene.
Scivolai all'indietro verso l'interno ritraendo le gambe, improvvisamente inquieta e turbata da quel corvaccio che gracchiava fastidiosamente.
«Che succede? Cos'hai visto?» la voce di Jungkook era proprio dietro la mia testa.
Non mi ero nemmeno resa conto che mi aveva raggiunta e adesso mi teneva per le spalle arrestando la mia fuga.
«C'è un corvo laggiù e...» spiegai, ma l'uccellaccio si era volatilizzato; forse lo avevo solo immaginato.
«Sei al sicuro qui, tranquilla.»
Prese posto accanto a me, come la sera prima. Il suo braccio sinistro mi attiró verso di sé, nonostante cercassi di toccarlo il meno possibile. Per un po', il silenzio aleggió intorno a noi, mentre la sua mano strusciava su e giù lungo la mia schiena.
Non sapevo se allontanarmi o meno.
«Sora, non abbiamo parlato ancora dopo...»
«Lascia perdere. Fai finta che non abbia detto niente.» tagliai corto.
Con la coda dell'occhio intravidi il suo viso girato verso di me. Non avevo nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.
«Non volevo offenderti oggi, sul serio. Cosa posso fare per rimediare?»
Sospirai piano e fissai la città buia sotto di noi. Stavo rischiando di perdere la persona che mi aveva salvato la vita, l'unica che conoscevo da quasi due anni. Solo per colpa di una stupida cotta. Avrei voluto cancellare i suoi ricordi sulla dichiarazione e tornare a scherzare come eravamo soliti fare, perchè già mi mancava.
«Vorrei solo che ti comportassi come prima...» mormorai quasi con imbarazzo.
«Solo questo?» chiede un su soffio di voce.
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The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎
FantasyIn un terra lontana, dove gli dei esistono ancora, una ragazza incontra Jungkook per puro caso o volere del destino? Una profezia antica e una forza oscura. I guerrieri prescelti riusciranno a proteggere il loro mondo? ☯︎︎Edit e copertina by me☯︎︎