Più rumoroso delle bombe

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Capitolo 31
☯︎︎Sora's POV☯︎︎

Mi ero agitata fin troppo con Jungkook quella sera. Udivo ancora quel: «Tu, invece? Lo sai?», detto con il suo tono odioso da saccente.

La mattina successiva gli avevo rivolto un buongiorno controvoglia e niente di più. Quando giunse il momento dei saluti, augurai il meglio ad Aoi. Quest'ultima aveva le lacrime agli occhi e un sorriso tirato. Il cortile ci accoglieva tutti insieme per un'ultima volta, le foglie del pioppo ondeggiavano a mo' di saluto.

«Siate forti e coraggiosi. Avete gli dei dalla vostra parte.» disse il maestro Genji in tono solenne, le spalle dritte e la mano sinistra posata sull'elsa della katana al suo fianco.

Namjoon teneva le mani della fidanzata tra le sue, incapace di lasciarle una volta per tutte. Si stavano sussurrando qualcosa, fronte contro fronte, e poi si scambiarono un lungo bacio. Jungkook fece una smorfia, ma Jin gli colpì il sedere con il fodero della sua spada e si fulminarono con lo sguardo. Era davvero infantile quando voleva.

Aoi piangeva ed io la seguii a ruota, la capivo in qualche modo. Avrebbe affrontato da sola la gravidanza, isolata dal resto del mondo e senza ricevere alcuna notizia dal suo amato. Forse avrebbe persino partorito prima del suo ritorno perchè la gestazione finiva tra sette mesi. E soprattutto, dava per scontato che saremmo sopravvissuti.

«Ti sposeró Aoi, appena tutto questo sarà finito.» sentii dire a Namjoon mentre si allontava dalla ragazza.

Anche lui era in lacrime, nonostante cercasse di trattenersi il più possibile. Così oltrepassammo il tori insieme ai nostri bagagli e un altro carico di tristezza che pesava più di qualsiasi altra cosa. Avrei voluto dire qualcosa a Namjoon, ma ogni parola sarebbe stata vana. Così iniziammo il nostro viaggio alla ricerca di altri quattro Eterni, pregando per un po' di fortuna.

☯︎︎

Erano già un paio di giorni che camminavamo tra gli alberi fitti, il bosco si stendeva per tutto il confine tra la Terra della Tartaruga e la Terra della Tigre. Dovevamo raggiungere un valico per attraversare in modo facile le montagne, così da evitare il villaggio di Shiro dal quale proveniva Jungkook. Nonostante ciò, lui era sempre più intrattabile. Sicuramente non doveva essere semplice affrontare i suoi ricordi, ma ogni mia affermazione generava una discussione. Sembrava infastidito soprattutto dalla mia presenza, portava troppo rispetto per gli altri due per rispondere loro a tono.

Un pomeriggio, mentre ci accampavamo in una rientranza rocciosa, si scatenò un litigio perchè lui mi stava accusando di fare poco e nulla. Gli avevo semplicemente chiesto di accendere il fuoco perchè i suoi fulmini erano molto più veloci dell'acciarino.

«Va bene, faccio da sola. Poi non ti lamentare se ci impiego mezz'ora.» dissi strappandogli di mano l'arnese.

«Non sei capace, ecco perchè.»

«Sora, perchè non vai a cercare un po' di legna? Questa non basterà.» si intromise Namjoon con un sorriso innocente, le due fossette in risalto.

«E' troppo paurosa per inoltrarsi nel bosco da sola...» iniziò Jungkook di nuovo.

«Ci vado.»

«Rimani nei paraggi.» mi sussurrò Namjoon, seguito da un occhiolino.

Mollai tutto e mi buttai all'avventura con il pugnale pronto all'uso. Odiavo Jungkook quando si comportava così, cercava qualsiasi modo per provocare una lite ed era troppo testardo. Era tornato il ragazzo che avevo conosciuto un anno e mezzo fa, cancellando tutto ciò che ci aveva legato nell'eremo. Più cercavo di capire il perché, più mi innervosivo. Così tra un pensiero e l'altro, persi l'orientamento e il sole aveva già iniziato la sua discesa. Avevo raccolto qualche tronchetto nel frattempo, sperando di intuire da dove fossi arrivata. Sussultavo ad ogni fruscio, rivelandosi poi inutile perché erano solo alcuni uccelli che svolazzavano tra i rami alti. Inspirai con calma tentando di ragionare senza chiedere l'aiuto del campanello. Poi ad un certo punto, sentii un'eco lontano. Sembrava un sibilo rauco che proveniva dalla mia destra. Nonostante la paura, scesi dalla piana lentamente cercando di emettere il minimo rumore. Il sottobosco si infittiva mano mano che avanzavo con cautela e il sibilo diventó una voce gracchiante.

The Eternal☯︎︎j.jk☯︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora