Non sapevo di avere un fidanzato

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Capitolo 12

☯︎︎Sora's POV ☯︎︎

Masticavo dolci da quando ero in fasce, per cui elaborare una ricetta con i pochi ingredienti a disposizione era fin troppo facile per me. Infatti era bastato macinare un po' di grano, mescolare la farina con un po' di miele, qualche uova e poi guarnire il tutto con un po' di frutta, una volta cotto. Era un dolce indefinito, ma andato a ruba in men che non si dica. Quelle persone non erano abituate a sapori più decisi. La mia unica soddisfazione di quel giorno, soprattutto distrazione, vista la discussione con Jungkook.

Avevo lavorato duramente fino a sera cercando di preparare un impasto decente per il giorno successivo e lui non si era fatto vivo. Avevo aspettato un po', poi Yuno, la proprietaria, mi aveva offerto un pasto per la cena, nonostante le avessi assicurato che me la sarei cavata da sola. Mi aveva persino proposto un letto improvvisato nel retrobottega, ma ero sicura che Jungkook mi avrebbe atteso alla locanda. Invece non trovai nessuno, solo Raiden che nitriva contrariato per la nostra assenza. Avevo comunque pagato la stanza doppia per quella notte perchè speravo nel suo ritorno, che stupida. Non avevo nemmeno dormito bene perchè, in fondo, ero preoccupata che gli fosse accaduto qualcosa. Mi ero svegliata all'alba da sola e diretta al panificio, se così potevo chiamarlo, mettendomi subito all'opera per cuocere quei dolci inventati sul momento. Con tutta la sua faccia tosta, si era presentato solo verso metà mattina, agghindato come un principe. Non ero nemmeno riuscita ad apprezzare il suo aspetto curato perchè mi sentivo presa per il culo, troppo.

<< Ehm, Sora. >> tossì Yuno dietro di me. << Quello straccio non ti ha fatto niente di male. >>

Mi scusai per la violenza con cui stavo pulendo il pianale da lavoro. Dopo un po' mi disse che potevo andare e mi lasciò alcune monete come ricompensa. Non sapevo ancora valutare se fossero molte e poche, ma le accettai con gratitudine e tornai verso la locanda quando il sole stava già tramontando.

Ero sfinita.

Sentivo gli occhi pensanti come se avessi due pesi attaccati sulle palpebre. Arrivai nella stanza a tentoni e mi buttai sul futon senza nemmeno lavarmi, volevo solo dormire e non pensare a niente. Non mi ero nemmeno accorta di un paio di sandali abbandonati accanto alla porta, tanto che sussultai quando Jungkook mi parlò.

<< Ti senti bene? >>

<< Fresca come una rosa, non si nota? >> risposi irritata dalla sua sola presenza.

Aprii un occhio intravedendo la figura scura di Jungkook spostarsi dalla finestra per porgermi qualcosa. Si era cambiato i vestiti tornando il semplice ragazzo di sempre, ad eccezione dei capelli ben acconciati e luminosi. Bevvi un po' d'acqua dalla ciotola tra le sue mani e lo ringraziai piano senza dargli la soddisfazione di aggiungere altro.

<< Stasera possiamo mangiare qui. >> disse inginocchiandosi accanto al mio futon.

<< Non lavori oggi? >> chiesi trattenendo il fastidio che mi pungeva il petto.

<< Ho guadagnato il triplo di te, non credo ce ne sia bisogno per adesso. >> mi rinfacciò in modo sottile ma fin troppo chiaro.

<< La prossima volta che ti prostituirai abbi la correttezza di avvisarmi. >> tagliai corto e mi ributtai a letto.

<< Mi dispiace, Sora. Scusami. >>

Tornai seduta di scatto senza credere alle mie orecchie e lui continuò. << Vuoi che ti aiuti a lavarti? >>

<< Il sesso ti fa male, molto male. >>

A quel punto si offese, tanto che uscì sbattendo la porta dichiarando che mi avrebbe concesso cinque minuti per scendere a cena. Adesso lo riconoscevo.

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